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LETTERA
APERTA AL MINISTRO BERLINGUER
Oggetto: ''Basta con il catechismo nelle scuole
statali''
Preg.mo
Ministro Luigi Berlinguer,
Il quotidiano "Il giornale" del 12 agosto 1999 ha riportato una Sua
intervista nella quale, stando al Giornale, Lei ha affermato: "...Io sono
del parere che a scuola si debba fare cultura non catechesi. Naturalmente
si deve parlare di religione nello spirito della scuola. E infatti io credo
che moltissimi insegnanti di religione già facciano così.
Oggi sarebbe giusto che tutto il problema tra laicità, religione
e insegnamento fosse affrontato con distacco sia per la scuola non statale,
che ha un progetto educativo forte sia per quanto riguarda l’insegnamento
di religione nella scuola statale...".
Tale affermazione ci sgomenta per le seguenti ragioni:
1.l’insegnamento della
religione cattolica a scuola è disciplinato dal Concordato, liberamente
sottoscritto dallo Stato italiano e dalla Chiesa Cattolica, il quale prevede
l’assoluta libertà di scegliere o meno l’insegnamento medesimo.
Quindi chi non vuole aderirvi può farlo in assoluta autonomia. Le
ricordiamo, invece, che altre ideologie avevano chiesto d’imporre obbligatoriamente
l’insegnamento dell’educazione sessuale scolastica ''secondo coscienza''.
Ed a tale proposito La invitiamo a leggere, per un maggior approfondimento
del tema, il libro ''L’educazione sessuale scolastica" di Carlo Alberto
Agnoli (magistrato e storico) - ed. Civiltà.
2.come Lei stesso
sembra riconoscere nella Sua affermazione, pochi insegnanti ormai insegnano
"la religione cattolica" (suscitando le legittime perplessità di
alcuni genitori e studenti che forse meditano di abbandonare tale insegnamento
scolastico per evitare di disimparare quanto appreso) che, secondo noi,
viene trascurata tradendo lo spirito del Concordato, a favore di una sociologia
intrisa di buonismo e di filosofia; figlia di un’ideologia ben distante
dalla vera religione cattolica! Di conseguenza noi chiediamo, caro ministro,
che sia invece rispettato quanto la legge prevede (dura lex sed lex) a
tale proposito e che vengano, di conseguenza, richiamati quegli insegnanti
che la violano! Siamo infatti, in molti campi, in pieno permissivismo,
ma comunque la "scuola educatrice" ha l’obbligo di educare anche alla legalità!
3.Infine non siamo
assolutamente d’accordo sull’espressione "......cultura e non catechesi...".
Potremmo discutere all’infinito sul termine cultura. La Sacra Scrittura
che, tramite il Nuovo Testamento, ha partorito la religione cattolica è,
per noi, una fonte inesauribile di cultura sociale, politica, economica,
storica, solidaristica, di giustizia, di comportamento ecc. che noi, democraticamente,
opponiamo alla "cultura di questo mondo". Siamo quindi infastiditi da chi
pretende d’imporre la propria cultura, soprattutto se desidera dettare
le regole di come debba essere condotto un insegnamento riservato alla
libera adesione. E’ più forte di noi la tentazione di ricordare
tristi esperienze di forzato indottrinamento che anche scrittori dell’Est
hanno denunciato al mondo. Sul sito della nostra associazione nel link
"bibliografia" abbiamo elencato numerose opere che descrivono come agisce
e cosa comporta una "certa cultura di questo mondo".
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