Pathway Journal - Index Societa'
Settembre/Ottobre 1999SommarioAnno 1  - Numero 6

 Cinema 
        Anna Magnani 
        Mamma Roma 
        Deep impact 
        Festen 
        Il grande Hitchcock 
        Hitchcock: Gli Uccelli 
        La congiura degli innocenti 
        L'uomo dalla maschera di ferro 
        Notorius, l'amante perduta 
        Salvate il soldato Ryan 
        Sequel & Remake 
        Il sesso a Venezia 
        Star Wars: Episode I 
        Il grande Toto' 

 Cultura e società 
        Accadde a settembre... 
        L'amore in carcere 
        Catechismo a scuola: si o no? 
        Chi sono i macellai? 
        Confessione di un mammone 
        Se questa e' giustizia... 
        I delitti di Jack 
        Il palio di Asti 
        Lettera di un bambino abortito 
        La perfezione dell'anima... 
        Roswell, dov'e' la verita'? 
        Le Satire di Giovenale 
        Teatro: El Tannura 

 Libri e Fumetti 
         La vendetta nella letteratura 
         Dragonball: il manga 
         Maison Ikkoku alla ribalta 

 Musica 
         Labyrinth: Timeless crime 
         Marduk: Panzer Division Marduk 
         Meeting delle etichette indipendenti 

 Sport 
         L'Inter torna grande? 
         Atletica:  Siviglia '99 
         Mondo calcio 

 Green Corner 

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LETTERA APERTA AL MINISTRO BERLINGUER 
Oggetto: ''Basta con il catechismo nelle scuole statali'' 

Preg.mo 
Ministro Luigi Berlinguer, 
Il quotidiano "Il giornale" del 12 agosto 1999 ha riportato una Sua intervista nella quale, stando al Giornale, Lei ha affermato: "...Io sono del parere che a scuola si debba fare cultura non catechesi. Naturalmente si deve parlare di religione nello spirito della scuola. E infatti io credo che moltissimi insegnanti di religione già facciano così. Oggi sarebbe giusto che tutto il problema tra laicità, religione e insegnamento fosse affrontato con distacco sia per la scuola non statale, che ha un progetto educativo forte sia per quanto riguarda l’insegnamento di religione nella scuola statale...". 
Tale affermazione ci sgomenta per le seguenti ragioni: 
   1.l’insegnamento della religione cattolica a scuola è disciplinato dal Concordato, liberamente sottoscritto dallo Stato italiano e dalla Chiesa Cattolica, il quale prevede l’assoluta libertà di scegliere o meno l’insegnamento medesimo. Quindi chi non vuole aderirvi può farlo in assoluta autonomia. Le ricordiamo, invece, che altre ideologie avevano chiesto d’imporre obbligatoriamente l’insegnamento dell’educazione sessuale scolastica ''secondo coscienza''. Ed a tale proposito La invitiamo a leggere, per un maggior approfondimento del tema, il libro ''L’educazione sessuale scolastica" di Carlo Alberto Agnoli (magistrato e storico) - ed. Civiltà. 
   2.come Lei stesso sembra riconoscere nella Sua affermazione, pochi insegnanti ormai insegnano "la religione cattolica" (suscitando le legittime perplessità di alcuni genitori e studenti che forse meditano di abbandonare tale insegnamento scolastico per evitare di disimparare quanto appreso) che, secondo noi, viene trascurata tradendo lo spirito del Concordato, a favore di una sociologia intrisa di buonismo e di filosofia; figlia di un’ideologia ben distante dalla vera religione cattolica! Di conseguenza noi chiediamo, caro ministro, che sia invece rispettato quanto la legge prevede (dura lex sed lex) a tale proposito e che vengano, di conseguenza, richiamati quegli insegnanti che la violano! Siamo infatti, in molti campi, in pieno permissivismo, ma comunque la "scuola educatrice" ha l’obbligo di educare anche alla legalità! 
   3.Infine non siamo assolutamente d’accordo sull’espressione "......cultura e non catechesi...". Potremmo discutere all’infinito sul termine cultura. La Sacra Scrittura che, tramite il Nuovo Testamento, ha partorito la religione cattolica è, per noi, una fonte inesauribile di cultura sociale, politica, economica, storica, solidaristica, di giustizia, di comportamento ecc. che noi, democraticamente, opponiamo alla "cultura di questo mondo". Siamo quindi infastiditi da chi pretende d’imporre la propria cultura, soprattutto se desidera dettare le regole di come debba essere condotto un insegnamento riservato alla libera adesione. E’ più forte di noi la tentazione di ricordare tristi esperienze di forzato indottrinamento che anche scrittori dell’Est hanno denunciato al mondo. Sul sito della nostra associazione nel link "bibliografia" abbiamo elencato numerose opere che descrivono come agisce e cosa comporta una "certa cultura di questo mondo". 
 

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