TOTO'
- MISERIA E NOBILTA'
Pochi giorni or sono al SANNAZZARO di Napoli hanno dato questa commedia
che tra gli interpreti protagonisti ha avuto CARLO CROCCOLO uno dei pochissimi
superstiti del film girato nel 1954, con tutti gli altri attori ed attrici
che hanno ben figurato.
Siamo in pieno clima natalizio e di fine millennio ed è importante,
specie per i giovani, cercare di capire la FAME che a Napoli per secoli
l'ha fatta da padrona su tutto e tutti.
Me veniamo alla commedia scritta da Eduardo Scarpetta, padre naturale
di Eduardo De Filippo, nel 1888, che mette in risalto soprattutto la miseria
che imperversava, e lo avrebbe fatto ancora per diversi decenni, nella
povera Napoli.
Toto' interpreta in questo film la parte di Felice Sciosciammocca,
scrivano pubblico, che con Pasquale, fotografo ambulante, e le rispettive
famiglie si struggono dalla voglia di consumare, almeno una volta nella
vita, un pasto decente.
In vista di un compenso che li aiuterebbe a soddisfare questa pressante
esigenza, debitamente mascherati, non esitano a fingersi i parenti nobili
e facoltosi di un giovane ansioso di fare bella figura con i genitori della
fidanzata Gemma, una meravigliosa e splendida Sofia Loren, l'inganno viene
scoperto, non senza continui colpi di scena, ma, in un trionfo di risate,
il lieto fine è assicurato.
Fin qui la trama.
Bisogna pero' aggiungere che anche se fedele alla commedia scarpettiana,
che per il teatro ha visto protagonisti Eduardo ed un giovanissimo Luca
De Filippo nella famosa parte del ragazzino che dice: "Vecienzo m'he pate
a mme ! " la sceneggiatura del film è arricchita dalle numerossisime
battute del Nostro Principe Toto', folgoranti, in cui la miseria, filtrata
dalla sua ironia surreale, dà un tocco personalissimo al testo originale.
Indubbiamente uno dei migliori film di Toto' che vede tra gli
interpreti un giovanissimo Carlo Croccolo il quale è perfettamente
a suo agio nei panni del corteggiatore della figlia di don Pasquale con
la sua battuta chic : " Bellezza mia ! "
TOTO' E LE SUE BATTUTE
Per amore sono diventato Romeo di passaggio, anzi di sottopassaggio
(Due
Cuori tra le Belve)
La donna è mobile ed io mi sento un mobiliere (Signori si nasce)
Conobbi Miss Angoscia che aveva due belle angosce. Che angosce, che
ancosce! (Toto' All'inferno)
Cara, ti vergogni di me perchè sei vestita? Io sono in maniche
di mutande!
(da Signori si nasce)
POCHI SANNO CHE...
Prima di diventare il Principe Antonio De Curtis Gagliardi Ducas Comneno
erede al trono di Bisanzio, Toto' si chiamava Antonio Clemente (Cognome
della madre) ed era nato nel popolarissimo quartiere napoletano della Sanità,
sucessivamente andò ad abitare a Santa Maria in Portico (Nei pressi
della Villa Comunale), soltanto molti anni dopo fu riconosciuto come figlio
legittimo del nobile padre.
LE POESIE
'E PEZZIENTE
All'angolo 'e via Chiaja
se mette nu pezzente
'e puosto tutt''e juorne
e nun accocchia niente .
Pulito , dignitoso ,
nun stenne mai na mana ;
ll'uocchie 'nchiuvate 'nterra
pe' na jurnata sana .
'A ggente nun 'o guarda
-ma nun 'o ffanno apposta :
pe' ffà chillu mestiero
nce vò 'na faccia tosta .
Ma io ne cunosco a uno :
Peppino < 'a Fiurella > ,
s''a fà a Santa Teresa
vicino a' Parrucchiella .
Si 'o daie na cinche lire
'o sango lle va stuorto ,
t''a jetta annanz''e piere
e arreto te fa 'e muorte .
Dà 'e sorde c''o 'nteresse ,
a' sera va a' cantina
tene pure 'a <seiciento >
tre cammere , 'a cucina .
Invece chillo 'e Chiaja ,
misero e vergognoso ,
stanotte è muorto 'e famma
povero e dignitoso .
Antonio De Curtis
da " Poetica Napoletana di Fine Novecento -Rassegna
Antologica-Ed-Ferraro -Napoli
1987
In questa splendida poesia , con versi molto efficaci , il Nostro riesce
a far capire , anche a chi quella miseria non l'ha mai vissuta e/o guardata
, come si può cercare la carità con grande dignità
pur non ottenendo grossi risultati .
Del resto in tutti i versi di 'A LIVELLA , che non dimentichiamolo
è uno dei libri di poesia più venduti in Italia , Toto' riesce
dalle poesie sociali a quelle d'amore a comunicare sentimenti di alto valore
morale assurgendo al difficile ruolo di VERO POETA con pieno merito .
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