Da ciò la credenza che fossero abitate da fate, donne molto piccole, di bell’aspetto, talvolta gentili tal altra dispettose e poco socievoli. La parola jana
molto probabilmente deriva da Diana, dea della luna. Forse per questa ragione si credeva che le fate uscissero solo di notte ed emanassero una luce fortissima.
A Paulilatino ne esistono circa una dozzina, ma le più conosciute sono: Boe Perdu, Su Ladere, Binzales, Su Tiriarzu e Berenale.
Il tipo di domus de janas esistenti nel territorio di Paulilatino si presentano isolate, composte da una sola cella. E’ presente, almeno per ora un solo
agglomerato di tali tombe in località “Su Tiriarzu” formato da due sole domus. Esse si trovano a circa 100 m. dalla strada provinciale Paulilatino-Fordongianus, sul lato destro, nelle immediate vicinanze del paese, su un
terreno molto accidentato costituito da grossi blocchi di pietra basaltica affioranti dal medesimo. La vegetazione circostante è del tipo mediterraneo con prevalenza di rovi e arbusti spinosi. Si avvistano a E.N.E il nuraghe
Oschini di Ghilarza, a N.O a circa 70 m si trova un altra domus, a E.N.E a circa 250 m si trova la stazione ferroviaria. La domus è ricavata in un unico blocco basaltico delle seguenti misure: larghezza m 2,50 - altezza m 1,65.
Il portello d’ingresso ha forma scorniciata con due cornici, e presenta le seguenti dimensioni: cornice esterna m 0,78 d’ altezza e m 0,68 di larghezza; la cornice interna m 0,48 di altezza e m 0,44 di larghezza. La strombatura
è di m .,24. L’interno è costituito da un unica cameretta ipogeica a pianta ottagonale concava, con angoli dolci. Il pavimento rispetto al piano esterno risulta superiore di + 0,6 m. La volta della cameretta è appena accennata
(iniziata e non finita) e la cameretta ha un altezza di m 0,73. (La pianta presenta un lunghezza dalla mezzeria del portello di m 0,85 e una larghezza di m 0,55.
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