Nel tempio veniva praticato il culto delle acque, elemento rituale siano esse simbolo della divinità o il tramite con questa. Nel vestibolo antistante la scala venivano compiuti i sacrifici e deposte le offerte secondo rituali che non ci è dato conoscere. |
Numeroso doveva essere il concorso di persone che in questo luogo, provenendo da ogni parte del territorio, si sentiva partecipe di un comune senso religioso e
di una più vasta comunità. I devoti trovavano temporanea accoglienza nelle capanne del villaggio che gravita intorno all’ampio piazzale adiacente al lato orientale del tempio. |
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Costruita a filari di blocchi di basalto non lavorati, ha un diametro esterno di circa 10 metri e si conserva per l’altezza residua di metri 1,70. |
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MARTEDI 16 GIUGNO 1992 CORRIERE / SCIENZA CORRIERE DELLA SERA |
Questo articolo pubblicato dal Corriere della Sera del 16 giugno 1992 riporta la sezione e la pianta del pozzo di Santa Cristina la cui struttura funzionava da osservatorio per la massima declinazione della Luna alla fine di dicembre e all’inizio di gennaio, quando di specchiava nell’acqua in fondo al pozzo. Negli equinozi di primavera e d’autunno il Sole illuminava la scalinata fino ad arrivare allo specchio d’acqua. Si parla di un vero e proprio culto del Sole e della Luna. Già le tribù preistoriche iniziarono a considerare importante il punto dell’orizzonte in cui il Sole sorge al solstizio d’inverno. Si tratta di un punto che per le latitudini europee risulta molto spostato verso nord rispetto al punto cardinale est, nel quale il sole sorge agli equinozi. Raggiunta molto lentamente la posizione in cui appare al solstizio, e descritto sulla volta celeste l’arco più breve di tutto l’anno, il Sole inverte il suo movimento, nel senso che al sorgere prende ad avvicinarsi al punto cardinale est, mentre prima se ne allontanava. Dopo il solstizio invernale , la permanenza sopra l’orizzonte dura ogni |
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Soltanto quando l’insediamento di tribù protostoriche in un dato territorio è durato a lungo, i sacerdoti del culto lunare saranno riusciti a stabilire il ciclo di 18;6 anni conosciuto come pertiodo di retrogradazione dei nodi. Il Sole nel suo moto apparente intorno alla Terra traccia un cerchio sulla sfera celeste che si dice eclittica; la Luna gira intorno alla Terra su un altro cerchio che è inclinato di 5 gradi e 9 primi rispetto all’eclittica.I cerchi suddetti si intersecano in due punti, detti nodi, e la congiungente a questi due nodi si dice linea dei nodi. Nel corso di 18;6 anni, la linea dei nodi compie una rotazione completa avendo la Terra come perno apparente. Da questo fenomeno, deriva una variazione continua del punto dell’orizzonte in cui sorge la Luna e succede che quando il nodo acendente della Luna coincide con il punto equinoziale di promavera sull’eclittica (ogni 18;6 anni) si vede sorgere la Luna in un punto dell’orizzonte alla massima distanza verso nord dal punto cardinale est. In questa situazione la Luna raggiunge anche la massima altezza possibile sulla volta celeste e può succedere che la si veda riflettersi nel fondo di un pozzo, perchè passa allo zenit di una località. Benchè a Paulilatino la Luna non venga a atrovarsi proprio allo zenit, in queste particolari circostanze illumina il fondo del pozzo di Santa Cristina. La costruzione del pozzo risale probabilmente al primo millennio avanti Cristo, a un periodo in cui al culto del Sole e della Luna si è aggiunto quello delle divinità delle acque. |
segue S.Cristina |
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