CONSIDERAZIONI PERSONALI

 

"I primissimi nuclei partigiani, sorsero per iniziativa di giovani soldati ed ufficiali per lo più di complemento e di alcuni civili, i primi scossi dalla terribile esperienza della guerra e dalle atrocità compiute alle quali purtroppo anche gli italiani non furono estranei, i secondi,  coloro che avevano sempre covato un forte sentimento antifascista, ma anche coloro ai quali gli eventi avevano segnato l'animo e che si decisero all'azione. Le bande partigiane non nacquero per ordine di alcuno; meno che mai dei partiti antifascisti, il movimento fu quindi agli inizi del tutto spontaneo: i partiti arrivarono dopo, però il loro apporto fu prezioso in primo luogo per ciò che riguardava il coordinamento e specialmente per aiutare una prima, sommaria autoeducazione alla democrazia.

In un'Italia spaccata e violentata dall'occupante nazista, questi uomini maturarono il desiderio di rispondere all'invasore mostrandogli che vi erano italiani che sapevano battersi e morire. Molti di questi uomini erano stati da ragazzi nelle organizzazioni giovanili fasciste e paradossalmente fu proprio la drammatica esperienza della guerra, alla quale furono educati fin da bambini, ha costruire in loro una coscienza morale ed a fare nascere nei loro animi un'avversione viscerale agli ingannevoli ideali fascisti che nel corso della lunga dittatura avevano negato loro la possibilità di sviluppare una coscienza critica ed in fondo umana e li aveva trasformati in una massa inanimata di corpi incapace di decidere il proprio futuro ma solo di subirlo "entusiasticamente".  Il movimento partigiano non sgorgo da alcuna specifica classe nè da alcun gruppo sociale; esso attinse i suoi combattenti dai ceti più diversi, fu un fenomeno collettivo dell'Italia intera: al nord si combatteva in montagna nelle città nelle pianure, dal sud si inviavano aiuti ai partigiani o si combatteva nell'esercito italiano che non fu sciolto dopo l' 8 settembre 43, ma con impegno diede il suo apporto ai vari fronti di guerra al fianco degli Alleati.

Quale contributo aveva dato l'Italia alla propria liberazione? I resistenti che combatterono non hanno mai preteso di aver vinto essi la guerra; nemmeno di aver dato un contributo rilevante. Sapevano e sanno benissimo che la vittoria sul fronte italiano è stata dovuta agli Alleati ed alle loro Forze armate. Senza di essi, senza il loro contributo di sangue e di sacrifici, senza la loro potenza militare non saremo mai stati liberi, l'Europa intera non sarebbe mai stata libera. Ma ciò che il sangue ed i sacrifici degli italiani ci hanno dato è stato il recupero della nostra dignità nazionale, e la consapevolezza che anche su un cumulo di macerie e di corpi straziati può avvenire una rinascita."

                                                                                    

 

p.s. le nozioni storiografiche sono raccolte da"Album della Resistenza" di Raimondo Luraghi

 

 

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