5. Metodologia didattica I Nuovi Programmi della Scuola Elementare non danno indicazioni precise su un particolare metodo da seguire in questo insegnamento, limitandosi a consigliare l’insegnante di tener conto delle più valide esperienze in atto in questo campo. Tuttavia vengono forniti alcuni suggerimenti che si rifanno all’approccio comunicativo. Si parla infatti di “attività
motivanti”, dell’acquisizione del lessico in “situazioni
significative”, di “apprendimento naturale” attraverso il gioco e
materiale didattico specifico, per giungere all’apprendimento di una
lingua “imparandone l’uso”, tralasciando grammatica e traduzioni,
nel pieno rispetto di quei meccanismi che il bambino ha utilizzato ( e
sta ancora utilizzando) per imparare la propria lingua materna.
Nell’acquisizione di tale lingua (es.
l’Italiano per un bambino italiano) sono necessari
anni di immersione totale nel contesto, che sollecita
continuamente l’ascolto e la produzione di messaggi. Quando il bambino
giunge all’età scolare, normalmente possiede già una elementare
conoscenza orale della propria lingua; la scuola lo avvia alle abilità
scritte, partendo ovviamente da questa esperienza già posseduta
dall’alunno stesso.
Nell’apprendimento di una seconda lingua è bene tener presente
la progressione seguita nell’apprendimento naturale: ascolto e
discriminazione dei suoni, percezione dei primi significati,
comprensione di messaggi sempre più complessi, produzione che va
dall’uso di semplici sillabe all’elaborazione di parole e frasi.
Tuttavia, mentre per la lingua materna esiste un reale bisogno di
comunicazione (per chiedere, affermare, accettare o rifiutare nella vita
di ogni giorno),
nell’apprendimento scolastico di una lingua straniera è indispensabile
simulare occasioni di comunicazione, attraverso il gioco e la
drammatizzazione, esercitando in tal modo all’uso di un nuovo
strumento verbale in situazioni che hanno un significato per l’alunno. E’ quindi più utile parlare di approccio metodologico anziché di metodo poiché un insegnamento appare efficace se è flessibile, cioè non rigidamente legato ad un metodo unico, ma riferito ad un’ampia gamma di metodologie, di cui utilizzare tecniche e strumenti da adattare alle esigenze ed alle situazioni didattiche che man mano si presentano.
Il riferimento metodologico principale è comunque l’approccio comunicativo, che considera la lingua
come strumento essenziale di comunicazione e che si basa sullo
sviluppo integrato delle quattro abilità linguistiche ( ascoltare,
parlare, leggere, scrivere) opportunamente graduate.
Nel nostro caso le abilità più complesse, quali la lettura e la
scrittura, verranno calibrate alle reali possibilità e capacità dei
ragazzi, cominciando da livelli semplici ( es. riconoscimento di parole
e/o loro semplice copiatura ). Proprio per questo
motivo, le attività, soprattutto all’inizio dell’esperienza,
saranno preminentemente audio-orali, cioè collegate alla comprensione e
alla produzione orale.
Anche la lettura e la scrittura saranno comunque presentate
attraverso attività facili e stimolanti, questo per rispondere
all’esigenza di manipolare la lingua a tutti i livelli;
quando gli alunni dimostreranno di aver assimilato la pronuncia
delle strutture orali, si passerà all’introduzione della lingua
scritta. Tutto questo per trovare un giusta mediazione che venga
incontro alle diverse capacità dei bambini che compongono una classe nei confronti della
disciplina.
Partendo dal presupposto che il bambino, prima ancora di parlare
una seconda lingua, deve poter sviluppare delle intenzioni comunicative
in quella lingua, si provvederà a creare un contesto motivante che
faciliti l’apprendimento, in modo da stimolare gli alunni ad usare la
seconda lingua per comunicare con i compagni e l’insegnante attraverso
attività che si
svolgeranno in grande gruppo, in piccoli gruppi, a coppie o
individualmente.
Inoltre, il tipo di apprendimento specifico di alunni di questa
età, richiede che non si possa imporre al bambino piccolo
un’istruzione razionale o logico astratta, di tipo grammaticale. Il
suo livello di consapevolezza permette prevalentemente un tipo di
apprendimento per gioco, in cui l’azione costituisce l’intera base
dell’uso linguistico in situazioni reali. Prima , infatti, di potersi
esprimere in una lingua diversa dalla propria, è importante per il
bambino”vivere” quella particolare esperienza di cui poi parlerà
(come di fatto accade nella vita reale per la lingua italiana). Proprio
per questo motivo è importante partire da argomenti realmente vissuti
dai bambini, in quanto facenti parte della loro vita quotidiana.
Tutte le
attività consentiranno al bambino di imparare attraverso scoperte ed
esperienze, alimentando un continuo senso di conquista.
Si procederà inoltre secondo un approccio
a spirale: quanto è appreso in un’UD viene ripreso, rafforzato ed
ampliato in unità successive e negli anni successivi. Ecco un semplice
esempio di approccio a spirale e quindi di ampliamento di conoscenze
linguistiche partendo da dati già acquisiti in precedenza : 1°FASE :
numeri 2°FASE :
numeri + colori 3°FASE :
animali + numeri + colori Logicamente,
le situazioni in cui gli alunni apprenderanno sia le strutture che il
lessico varieranno, in modo da non creare caduta della motivazione e
noia.
Si utilizzeranno varie strategie didattiche finalizzate a
stimolare negli alunni non solo una risposta di tipo linguistico, ma
anche un coinvolgimento fisico ( es. canti mimati, giochi linguistici, di
movimento...). Questo permetterà anche agli alunni con difficoltà di
apprendimento di rispondere attivamente agli stimoli e di essere quindi
gratificati dai loro successi.
Si farà uso di giochi e di attività manuali per coinvolgere gli
alunni, di canzoni e di rime per conseguire obiettivi fonetici, si
riprodurranno spesso dialoghi per simulare situazioni realistiche con
speakers (cioè personaggi che parlano l'Inglese Britannico e/o
Americano) madrelingua per favorire l’apprendimento dell’esatta
pronuncia ed intonazione. In
particolare, per quanto riguarda la differenziazione dei diversi
livelli, le attività didattiche all’inizio dell’esperienza
saranno prevalentemente di tipo: LUDICO: giochi di gruppo, a coppie, individuali,
filastrocche, rime. MANIPOLATIVO: ritagliare, incollare, colorare,
costruire. MOTORIO: drammatizzazioni, danze, canzoni mimate e
non.
Molto importante sarà il momento dell’introduzione di nuove
strutture e vocaboli: l’insegnante farà in modo che l’allievo
giunga a comprendere il significato di un termine o di un’espressione
tramite l’associazione con un oggetto, un’immagine, un suono, un
gesto, senza passare attraverso la traduzione. |
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