Castello di Duino

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IL PARCO DEL CASTELLO DI DUINO

Il parco del Castello di Duino si snoda su vari livelli con distese e cascate policrome di fiori di ogni qualità che formano suggestive macchie di colore nella classica vegetazione mediterranea e fanno da sfondo a moltissime statue ed all’antico pozzo con l’emblema della famiglia.

Una cura particolare fu dedicata al parco dal Principe Raimondo della Torre Tasso, rientrato in possesso della propria dimora nel 1954 , alla fine dell’occupazione militare inglese.

Il parco, più o meno come lo vediamo oggi, fu creato dalla principessa Maria von Thurn und Taxis nella seconda metà dell’800 e riorganizzato nel 1956 dal nipote di lei, il Principe Raimondo; quindi sottoposto a due interventi: nel 1988 e quest’anno, su desiderio del Principe Carlo Alessandro.

In seguito alla prima riorganizzazione fu creato attorno al castello, contro lo sfondo del mare, un terrazzamento di macchia mediterranea, costellato di cipressi, pini e tassi che proteggessero il castello dal vento di bora e dalla salsedine. Una foresta di verdi straordinari che anima questo tratto di costiera e al tempo stesso la protegge dalle violente incursioni della Bora triestina, vento gelido e potente che si incunea in questo angolo estremo del Mediterraneo, si riavvolge a vortice su se stesso sino ad una velocità che può superare i 120 chilometri l’ora.

All’interno della macchia il Principe Raimondo creò un intricato percorso di viali, vialetti e anfratti, che, al riparo dal vento, riempì di fiori d’ogni specie e viali-tunnel fitti di rose, pareti rivestite di bignonie, mazzi di plumbago, aiuole di valeriana e di salvia spendens che, all’improvviso, si aprono su di un impeccabile parterre. La pioggia rimane il problema principale, sia per la violenza con la quale cade dal cielo trascinando con sé intere aiuole e viottoli disseminati di ghiaia, sia per l’assoluta impermeabilità del terreno, che non assorbe l’acqua piovana e non assicura quindi un buon sistema di drenaggio per le piante. Seguendo una parete interamente ricoperta di vite americana si arriva a una vasca incassata nel verde e protetta da prunus, oleandri e grandi aiuole che la fiancheggiano ricoperte da rose. Dietro la vasca  attraverso una strettoia, si accede ad un salotto erboso: l’antico fossato, una volta colmo d’acqua e oggi tappezzato di fiori e di verde. Dall’alto piovono antiche piante di rose canine mentre sotto si mescolano impatiens e margherite. In un angolo, imponenti cespugli d’ortensie.

Giù per le scalette, ad un secondo livello del giardino, si diparte una trama di viottoli che si perdono nella macchia. Una splendida galleria di rose sorretta da una statua introduce in un viale di cipressi in fondo al quale si apre, in alto, la vista sul vecchio castello di Duino. In basso, dietro un bosco fitto di spaccasassi, alberi nodosi che crescono sulla roccia e in primavera producono bellissime bacche rosse, appare il mare e un’incantevole baia protetta da un’insenatura naturale. A mano a mano che si scende verso la costa il parco si apre su vasti spiazzi erbosi circondati da cipressi e magnolie. E un lungo viale fiancheggiato da cipressi e tappezzato d’impatiens riporta al castello.