I FANTASMI DI CASTELLO
La
leggenda di Stampace
Fra le stradine anguste,
pregne di mille odori ed umidicce,
dove i vecchi palazzi alla cimasa
sembran toccarsi ed impedire al sole
dingentilire il grigio
e di scandire il tempo che trascorre
oltre i bastioni,
ristagna ancora unaria
di pretenziositą che ombre di dame
altere, scivolando silenziose,
sembra ostentino ancora.
I negozietti, le panetterie,
le botteghe artigiane, il popolino,
sottolineano solo
un indugiare pigro di stagioni.
Leco chiassosa arriva
di megaempori
e supermarket, sorti tuttintorno,
attutita e sommessa, proveniente
da unaltra dimensione.
Fra queste mura, a sera,
ai rintocchi dellAngelus,
pare, a volte, che il vento fra le occhiaie
di scheletri di case, minaccioso,
con la boria d'un tempo, ai nati sardi
sibili ancora: "foras!".
E lo sguardo spontaneo alla dorata
dolce distesa vola, oltre il bastione,
dove trionfa il sole e il tempo corre
sul frangersi delle onde,
che in unepoca fosca,
chi sattardava con un solo balzo
raggiungeva col viatico: "STA N
PACE!"