LA FOBIA SOCIALE

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Definizione Clinica
L'ansia sociale e' una delle condizioni emotive piu' comuni dell'esperienza umana, tanto che personaggi pubblici come Demostene, il grande oratore greco e l'indimenticabile Maria Callas riferivano tremori e sensazione di paura prima di dover affrontare eventi sociali. Tale condizione puo' tuttavia raggiungere un'intensita' tale da diventare patologica influenzando negativamente la specifica prestazione o riducendo il rendimento nelle situazioni sociali e costringendo il soggetto ad evitarle, come unica strategia possibile per sottrarsi al disagio ansioso e mantenere un proprio equilibrio.

La Fobia Sociale e' caratterizzata da una paura persistente, irrazionale o dal desiderio intenso di evitare situazioni in cui il soggetto potrebbe essere esposto al giudizio altrui e potrebbe agire in maniera per lui umiliante o imbarazzante. L'esposizione alle situazioni sociali temute induce quasi sempre un'intensa ansia che talora puo' manifestarsi con una sintomatologia in qualche modo sovrapponibile a quella degli attacchi di panico, motivo per il quale il paziente tende ad instaurare comportamenti di evitamento fobico rivolti a situazioni sociali (riunioni, cene in pubblico, feste) per il timore di poter essere in imbarazzo o umiliato. Di fatto, oltre che l'evitamento di situazioni sociali propriamente dette come quelle sopracitate, l'evitamento fobico può coinvolgere anche situazioni apparentemente molto banali quali lo scrivere davanti ad un'altra persona, il mangiare in compagnia, l'utilizzare i bagni pubblici o il semplice parlare al telefono o rivolgere la parola ad un estraneo o ad una persona che riveste un ruolo di autorità.

Nella Fobia Sociale sono individuabili due sottotipi:

Fobia Sociale Specifica: ansia sociale limitata a situazioni specifiche (es. parlare in pubblico)

Fobia Sociale Generalizzata: ansia sociale pervasiva indotta dalla esposizione a numerose situazioni che comportino la possibilita' di fare brutta figura e quindi essere giudicati negativamente dagli altri.

Epidemiologia ed Evoluzione
Nella popolazione generale, la prevalenza della FS varia tra il 3% e il 13%, con una leggera prevalenza nel sesso femminile e con un esordio del disturbo nell'adolescenza nella giovane eta' adulta. Nel corso degli anni successivi all'esordio della fobia sociale, il soggetto sviluppare delle complicanze psicopatologiche che possono diventare il quadro clinico prevalente quali la Depressione assumere la connotazione di una condizione di grave demoralizzazione secondaria e conseguente allo scadimento della qualità della vita legato alla fobia sociale e l’Abuso di Alcolismo e/o di ansiolitici frequentemente legati al tentativo di auto-curarsi da parte del paziente.

Eziologia
L’eziopatogenesi della Fobia Sociale e’ ancora sconosciuta. In generale possiamo ipotizzare un malfunzionamento dei meccanismi psicobiologici per la preparazione al confronto con eventi interpersonali. Tale disfunzione potrebbe essere legata sia ad anomalie nella reattivita’ del sistema nervoso periferico che alla presenza di una alterazione dei meccanismi cerebrali che intervengono nell’apprendimento. Recenti studi suggeriscono inoltre l'esistenza di anomalie negli stessi sistemi di allarme coinvolti nel disturbo di panico in un sottogruppo di pazienti.

Terapia
Prima di iniziare il trattamento specifico e’ compito del medico informare ed educare il paziente sulla natura del disturbo, sulle caratteristiche e gli obiettivi della terapia e sulla prognosi ricordando non e' infatti ancora possibile parlare un effetto curativo, inteso nell'accezione di guarigione, del trattamento della Fobia Sociale ma piuttosto della capacita' di indurre una remissione della sintomatologia clinica, un recupero della capacita’ di interagire socialmente e di conseguenza, il recupero di una qualita' di vita normale

Aspetti farmacologici
Scopo del trattamento farmacologico e’ la riduzione della sintomatologia neurovegetativa della fobia sociale e una stimolazione dei meccanismi psicobiologici legati al confronto sociale.
La somministrazione degli Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina a profilo attivante (paroxetina 20-60mg, sertralina 50-150mg e fluoxetina 20-60mg) o degli Inibitori Reversibili delle Mono-amino ossidasi (moclobemide 300-600 mg) sono talora in grado di aumentare le risorse di attività spontanea del paziente, favorendo la desensibilizzazione sistematica.
Nel caso di ansia sociale specifica, l'utilizzo di Beta Bloccanti (propanololo 40-80mg, atenololo 50-150mg) circa ½-1 ora prima dell’esposizione alla situazione ansiogena sono in grado di ridurre la sintomatologia neurovegetativa e, quindi dell'ansia anticipatoria.

Bisogna ricordare che la terapia farmacologica:

induce una risposta clinica con una latenza di almeno 2-4 settimane.

puo' indurre un peggioramento del quadro clinico nelle prime 2 settimane di trattamento.

comporta effetti collaterali, talora particolarmente disturbanti.

e' inefficace nel 20-30% dei pazienti

richiede una fase di mantenimento di 6-12 mesi dal momento in cui si evidenzia la risposta clinica

Aspetti Cognitivo-Comportamentali

Ristrutturazione cognitiva Frequentemente il paziente con Fobia Sociale tende a sviluppare una automatica tendenza alla scorretta interpretazione dei segnali provenienti dagli “altri” come invariabilmente negativi nei suoi confronti. La correzione di questa tendenza all'errore cognitivo favorira' il ripristino di una corretto rapporto sociale.

Desensibilizzazione comportamentale L' esposizione graduale alle situazioni sociali temute favorisce il progressivo ripristino di una normale comportamento sociale, lavorativo. E' importante ricordare al paziente che l'ansia e il disagio provati durante l'esposizione sono normali e tendono a ridursi nel corso dell’esposizione. Il riuscire a prendere consapevolezza di questo andamento e' il elemento centrale per il superamento delle condotte di evitamento, la prescrizione di ansiolitici al bisogno va quindi evitata.

a cura del Dr. G.Perna

 

 

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