GLI INIBITORI DELLE MONOAMINOSSIDASI (IMAO)

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GLI INIBITORI IRREVERSIBILI DELLE MONOAMINOSSIDASI (IMAO)

GLI INIBITORI REVERSIBILI DELLE MONOAMINOSSIDASI (RIMA)

 

GLI INIBITORI IRREVERSIBILI DELLE MONOAMINOSSIDASI (IMAO)

Gli IMAO sono farmaci che inibiscono l'attività enzimatica delle monoaminossidasi (MAO), cioè quegli enzimi deputati alla degradazione e all’inattivazione delle amine biogene: per gli IMAO (inibitori irreversibili delle monoamino-ossidasi) l’inattivazione delle MAO è irreversibile e si attua mediante la formazione di un complesso stabile del farmaco con l'enzima. Questa caratteristica differenzia le IMAO dai RIMA, ciè dagli inibitori reversibili delle monoamino-ossidasi, farmaci più nuovi e più sicuri, quali la Moclobemide e la Brofaromina. Nell'ambito degli inibitori irreversibili, si trovano invece la fenelzina e la tranilcipromina.
Esistono due tipi principali di monoaminoossidasi: le MAO A, che attuano la loro attività metabolica preferenzialmente su Serotonina e Noradrenalina, e le MAO B, attive principalmente sulla Dopamina.
Gli IMAO, inibendone il metabolismo, potenziano l' azione delle amine biogene e dei loro precursori quali DOPA e 5-idrossitriptofano; il loro impiego pertanto è sinergico (e dunque incompatibile) con quello di altri antidepressivi o farmaci ad azione simpaticomimetica per il rischio di scatenare una crisi ipertensiva.

L’evenienza di una grave crisi ipertensiva è il più grave effetto collaterale di questi farmaci e si può verificare anche in concomitanza con l’assunzione di una dieta ricca di tiratina, sostanza presente in numerosi cibi che non potranno essere assunti durante una terapia con IMAO e fino a due, tre settimane dopo la sospensione di tali farmaci.
Tra gli alimenti che devono essere evitati vanno ricordati i formaggi (soprattutto quelli stagionati), il fegato , gli insaccati, le frattaglie, il cioccolato, la frutta secca, le banane, il caffè, il vino rosso (tipo chianti) e la birra. Altri effetti indesiderati sono a carico del fegato (epatite tossica con clinica ed istologia simili a quelle dell'epatite virale), del S.N.C (tremori, insonnia, eccitabilità, agitazione psicomotoria), del sistema cardiovascolare con ipotensione ortostatica.
Gli IMAO sono prontamente assorbiti nel tratto gastrointestinale dopo somministrazione orale: hanno emivita piuttosto breve ma i loro effetti farmacologici durano a lungo a causa dell' inibizione irreversibile esercitata sulle MAO. Dopo il termine della terapia occorrono 15-20 giorni prima che il corredo delle monoaminossidasi del paziente ritorni a una condizione uguale a quella precedente il trattamento.

Gli IMAO, sebbene sempre meno utilizzati per la potenziale pericolosità, possono essere impiegati nel trattamento dei disturbi depressivi, del Disturbo di Panico, nelle Fobie Semplici e nella Fobia Sociale. Come suggerito sono sicuramente farmaci non di prima scelta, utilizzati spesso in pazienti resistenti a numerosi altri trattamenti. Sono farmaci da usare con cautela sia per i gravi possibili effetti collaterali sia per il rischio di sindrome serotoninergica che si può scatenare se assunti insieme ad altri composti come triciclici e inibitori del reuptake della serotonina.
Dato l'effetto disinibente di tali composti, spesso è opportuna l'associazione con benzodiazepine a basse dosi.


GLI INIBITORI REVERSIBILI DELLE MONOAMINOSSIDASI (RIMA)

Gli inibitori reversibili e delle monoaminossidasi sono molecole che hanno sostituito i precedenti inibitori irreversibili delle monoaminossidasi e sono caratterizzati da una azione selettiva e reversibile sulle MAO-A (che sono le monoaminossidasi maggiormente coinvolte nei disturbi psichiatrici). Tra i RIMA il farmaco più utilizzato è stata la moclobemide. Questo, grazie all’azione reversibile e di breve durata ha mostrato un profilo favorevole degli effetti collaterali, senza l’incidenza né di epatotossicità né di crisi ipertensive. Non necessita quindi particolari restrizioni dietetiche. La moclobemide ha emivita breve (di circa tre ore) e dose efficace compresa tra i 300 e i 600 mg. Può dare disturbi del sonno (va assunta al mattino e a pranzo), nausea, cefalea. E’ controindicata negli stati confusionali acuti e in caso di contemporanea somministrazione di selegilina. Va inoltre somministrata con cautela in gravidanza e durante l’allattamento.

a cura del Dr. G.Migliarese

 

 

 

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