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Intervento al Consiglio del 07.12.1998.

Consentitemi Egregio Sindaco e colleghi consiglieri di iniziare il mio intervento con alcune considerazioni sul voto del 29 novembre, considerazioni che possiamo fare da due diversi punti di vista.

Dal punto di vista dei numeri il primo dato che salta agli occhi è che la somma dei voti delle due minoranze è pressoché pari ai voti ottenuti dalla maggioranza. Ortacesus risulta essere, in questo modo, suddiviso in due parti nette e precise. Da una parte chi ha scelto Felice Mereu e la sua lista per governare il paese, l'altra parte, invece, chi non l'avrebbe voluto.

Dal secondo punto di vista, quello politico, il dato essenziale è che 341 persone hanno scelto di votare Felice Mereu come Sindaco e l'hanno votato perché si è candidato per essere la continuazione e la prosecuzione di Vincenzo Porceddu.

Noi, da persone democratiche, rispettiamo la volontà della maggioranza del paese, ma ci chiediamo e vi invi-tiamo a riflettere su quale sarà il pensiero di queste 341 persone se voi, egregio Sindaco, signori della Giunta e colleghi del gruppo di maggioranza del Consiglio non riuscirete a dare le risposte che si attendono da voi in quan-to proseguimento della vecchia amministrazione. Quale sarà la reazione dei 341 votanti se non riuscirete a man-tenere tutte le promesse fatte, di prosecuzione e continuità con il vecchio modo di amministrare.

Perché in realtà, nonostante quanto sia stato detto e scritto durante la campagna elettorale, io credo che ci siano troppe differenze tra chi ha amministrato Ortacesus negli ultimi diciotto anni e chi si appresta a farlo (pre-sumibilmente) per i prossimi quattro. E non voglio annoiare nessuno leggendo un elenco che farebbe sicuramen-te durare troppo questo consiglio.

E in più, oltre a essere differenti da chi vi ha preceduto, voi dovrete amministrare confrontandovi con una vera opposizione della quale noi, io e la Sig.ra Serra, facciamo parte integrante con il nostro gruppo "Per Ortace-sus", e dichiaro subito, per sgombrare il campo da tutti i dubbi espressi e inespressi, che il nostro gruppo farà una vera opposizione, distinta dall'altra opposizione, ma sempre vera opposizione. Perché noi abbiamo ricevuto un mandato preciso dai nostri 186 elettori. Abbiamo ricevuto il mandato di far parte del consiglio comunale. E avendo ricevuto meno voti della lista "tre spighe" la nostra partecipazione non potrà essere che di opposizione.

L'opposizione del nostro gruppo sarà da vera minoranza e sarà costruttiva se e nella misura in cui la mag-gioranza la farà diventare costruttiva. La nostra opposizione sarà positiva se e nella misura in cui la maggioranza presenterà dei progetti che saranno positivi e porteranno dei benefici a tutto il paese.

La nostra opposizione sarà puntuale e attenta a raccogliere i malumori, le rimostranze e le proteste espresse da tutta la popolazione nei confronti degli amministratori e altrettanto puntuale e attenta a riportare il tutto in con-siglio.

La nostra opposizione sarà, comunque, pratica e non preconcetta, trasparente ma non invisibile, in-flessibile e dura se necessario, ma soprattutto concreta.

La nostra opposizione si esprimerà, naturalmente, nei modi previsti dalle norme come la L. 142 del 1990 o la L. 81 del 1993 che consentono, anche al nostro gruppo di minoranza, di presentare istanze, interrogazioni e mo-zioni al Consiglio, nonché di esercitare l'attività conoscitiva e l'attività ispettiva nei confronti delle strutture proprie del Comune, sia quelle direttamente gestite dal comune sia quelle affidate in appalto o in concessione.

E sempre ai sensi della L. 142/90, vorrei ricordare che il Consiglio Comunale ha il potere di indirizzo e di con-trollo. E' il consiglio, infatti, che decide e stabilisce la priorità delle cose da fare. Ed è il consiglio che controlla che la Giunta e il Sindaco stiano operando secondo gli indirizzi. Quindi invito il nuovo Sindaco e la nuova giunta a non sottovalutare il ruolo fondamentale del Consiglio.

Prima di concludere vorrei invitare la nuova amministrazione ad iniziare il proprio lavoro con la modifica e l'adeguamento, alla normativa vigente, dello statuto comunale, che è lo strumento essenziale e fondamentale che assicura l'esercizio dell'autogoverno della nostra comunità e organizza e regola la vita politica del nostro Paese.

Per concludere vorrei fare al Sindaco alla Giunta e ai colleghi consiglieri gli auguri di buon lavoro e auspicare che questo lavoro porti veramente dei benefici a tutti i cittadini di Ortacesus.

Antonio Pibiri


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