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Lettera aperta ai cittadini di Ortacesus

Su primu bandu

settembre 1999

“A chi si ettad custu bandu

chi interessada sa genti de Ortacesus

si informada ca in su sattu de bidda

esistìada una terra de giai dusu etturus

prena de mattasa de ocallittu

beccias de prus de dexi annus e prenas de vigorìa.

Ma a ca’ncunu ‘d’hanti donau fastidiu

forzis poita non ‘di praxìada su cabori birdi

o po ca’ncun’atra arrexioni iscura

‘das’hanti fattas sparessi tottus.

E sa bidda de Ortacesus esti abarrada senz’e birdi e senz’e mattasa

Ma ca’ncunu custu ierru s’ad a callentai gratis,

a sa facci de is Ortacesaius”

 

Cari concittadini,

Se ancora a Ortacesus circolasse “su bandidori”, questo annuncio avrebbe permesso a molti di essere informati. “Su bandu” è, in fin dei conti, la vecchia forma di comunicazione, di informazione diretta della pubblica amministrazione per i cittadini. Ma i tempi si evolvono, i banditori non esistono più, e quindi si usano i comunicati scritti o se volete le lettere aperte.

Pochi, forse, sanno che ad Ortacesus è stato estirpato il boschetto di eucaliptus nella zona di “Gutturu Turri”, in prossimità della comunità terapeutica per i tossicodipendenti. Per esattezza dove, negli ultimi anni, si organizzava la passeggiata ecologica.

Qualcuno ha, in questo modo, ritenuto opportuno eliminare uno delle poche zone verdi del territorio per sostituirlo con un terreno agricolo. La domanda credo che sia spontanea: Non era possibile trovare un altro terreno agricolo da mettere a disposizione della “Comunità terapeutica”? E si che il territorio comunale di Ortacesus è costituito nella sua quasi totalità da terreni agricoli, e qualcuno di questi di proprietà del Comune.

Noi riteniamo che l’estirpazione del boschetto sia semplicemente un atto vandalico e irresponsabile, poiché chi è preposto a tutelare l’ambiente e il verde pubblico non può consentire la distruzione di un bene ambientale che è parte del patrimonio del Comune e quindi di tutti i cittadini. Ahimè!, l’attuale Sindaco ha, in questo modo, già iniziato l’opera di svendita, di smantellamento e di distruzione di quel patrimonio che il Comune di Ortacesus ha accumulato in cinquant’anni di autonomia e che il compianto Sindaco Porceddu aveva incentivato in maniera rilevantissima.

Questo fatto è sotto gli occhi di tutti, se vi venisse voglia di fare una passeggiata per respirare un po’ di aria balsamica, vi invitiamo a recarvi a Gutturu Turri  per rendervi conto di persona che l’informazione è basata su dati reali. Per fortuna molti hanno ancora il dono della vista e anche di altro.

Molti hanno visto il via vai con i veicoli pieni di legna e radici. Credevano forse di essere invisibili, e invece non lo erano. E più di uno si è chiesto “Come mai non è stata data la corretta informazione per consentire ad altri di partecipare a questa distribuzione, forse, gratuita? - L’informazione viene data solo quando si tratta di estirpare le piante di “Murdegu”?

E grande diventa la desolazione quando si viene a conoscenza che il grosso quantitativo (si parla e si vocifera di circa 300 quintali di legna), ha preso la strada in salita per Sant’Andrea Frius, paese notoriamente ricco di legna. Che arroganza nei confronti degli ortacesini che hanno a disposizione un po’ di “Murdegu” ampiamente pubblicizzato. Ma l’impressione è ormai che chi ci amministra ha deciso che gli ortacesini devono accontentarsi solo delle briciole.

Noi riteniamo che anche ad Ortacesus ci fossero persone interessate al legnatico, d’altronde il numero e le dimensioni delle piante avrebbe potuto garantire un po’ di legna a molte famiglie col problema di far quadrare il bilancio familiare.

Oppure per tagliare e prendersi la legna era necessario avere un certo cognome o relazioni di consanguineità certificata all’anagrafe?? Oppure di bilanci familiari era necessario quadrarne uno solo?!

Vorremmo soffermarci su un ultimo particolare: provate a considerare quanti soldi sono stati impiegati, e quante persone hanno lavorato per la realizzazione di quel boschetto, e di tutto questo non esiste più neanche una foglia secca. E siamo in attesa di conoscere se per tutto questo il Comune ha incassato qualche compenso, se è stato risarcito in qualche modo. E se così non dovesse essere sarebbe certo uno squallore, uno spreco di denaro pubblico buttato via per l’ingordigia  di pochi.

Ma, forse, la cosa peggiore è che tutto questo si è verificato nel silenzio assoluto, gli Ortacesini sono stati privati di un bene patrimoniale ambientale e per di più offesi perché la spartizione del bene è stata fatta senza seguire nessuna regola del buon amministratore. Ah! Quanta differenza di stoffa tra l’”EREDE” e il predecessore.

Noi ci prendiamo solo la responsabilità di informarvi, e ci auguriamo che nella prossima riunione di Consiglio il tema affrontato in questo comunicato sarà discusso e ampliato anche sulla base dell’interrogazione già presentata.

In ultimo invitiamo i cittadini di Ortacesus a partecipare alle riunioni di Consiglio che sono momenti fondamentali della vita amministrativa, politica e sociale del paese.

 

Po finì custu bandu

Auguraus a tottus is Ortacesaius

A si fueddai sanus

In su prossimu bandu.

… la svendita continua!

 

Gruppo Consiliare al Comune di Ortacesus

“Per Ortacesus”

A.     Pibiri – M. Serra

   


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