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L'UNESCO è Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura.

La Convenzione istitutiva dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura è stata adottata dalla Conferenza di Londra nel novembre 1945 ed è entrata in vigore, ratificata da 20 stati, il 4 novembre 1946.

Gli Stati membri dell'UNESCO sono attualmente 188.

L'obiettivo principale dell'UNESCO è quello di contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza nel mondo, rinsaldando, tramite l'educazione, la scienza, la cultura e la comunicazione, la collaborazione tra Nazioni, al fine di assicurare il rispetto universale della giustizia, della legge, dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti, senza distinzioni di razza, di sesso, di lingua o di religione, che la Carta delle Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli.

Nel compiere questa missione, l'UNESCO, svolge cinque importanti funzioni:

  • LA PROSPETTIVA: quali educazioni, quali scienze, quale cultura, quale comunicazione per domani?
  • L'AVANZAMENTO, LA CONDIVISIONE ED IL TRASFERIMENTO DELLE CONOSCENZE attraverso l'insegnamento, la ricerca e la formazione.
  • L'AZIONE NORMATIVA: elaborare, rivedere, applicare "delle leggi internazionali".
  • L'EXPERTISE fornita agli Stati membri per le loro politiche e progetti di sviluppo (la cosiddetta cooperazione tecnica).
  • LO SCAMBIO: L'UNESCO è il centro mondiale di raccolta e distribuzione delle informazioni specializzate, vuoi su supporto cartaceo, che per via telematica.

 

 

 

 

UNESCO ITALIA

L’Assemblea Generale dell’UNESCO, tenutasi a Parigi dal 24 ottobre al 12 Novembre 1997, ha accolto favorevolmente la proposta presentata dalla Regione Sarda per il riconoscimento del valore internazionale del Parco Geominerario della Sardegna.

 L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, nel giudicare “eccellente” la proposta della Regione Sarda, ha deciso di considerare il Parco Geominerario della Sardegna primo esempio emblematico della nuova rete mondiale di Geositi / Geoparchi istituita nel corso della stessa Assemblea Generale.

 Nel mese di aprile si è svolta la dichiarazione ufficiale di riconoscimento  formalizzata in occasione di una apposita cerimonia svoltasi  in Sardegna alla presenza delle massime autorità dell ‘UNESCO.

 Il Parco Geominerario della Sardegna proposto dalla Regione Sarda si appresta, dunque, ad essere dichiarato il primo Parco Geominerario del mondo.

 Si tratta di un risultato di grande prestigio internazionale al quale la Regione Sarda attribuisce un valore strategico per la riconversione e lo sviluppo economico e sociale delle aree minerarie dismesse.

 Per questa ragione è stato dato impulso con la massima celerità a tutte le procedure necessarie per la formale istituzione del Parco Geominerario della Sardegna che dovrà avvenire attraverso l’approvazione di una legge di livello nazionale.

Le aree inserite nel Parco, per le quali è stata effettuata una prima, provvisoria delimitazione, sono rappresentate da:
 Area 1 - Monte Arci           Area 5- Argentiera-Nurra
 Area 2- Orani                   Area 6- Sos Enattos-Guzzurra
 Area 3- Funtana Raminosa Area 7- Sarrabus-Gerrei
 Area 4- Gallura                 Area 8- Sulcis-Iglesiente-Guspinese

 

La scelta delle aree e la loro numerazione progressiva si collocano in un percorso logico, che è minerario e storico allo stesso tempo. Si sviluppa dalle ossidiane del Monte Arci (area 1), attraverso la steatite delle popolazioni prenuragiche di Orani (area 2), fino alle miniere di rame di Funtana Ramimosa (area 3), fondamentali per lo sviluppo della metallurgia del bronzo nell’età nuragica; l’attività mineraria, proseguita in epoca punica e romana con svariate tipologie come quelle della Gallura, della Argentiera-Nurra e di Sos Enattos-Guzzurra (aree 4.5.6), trova infine la sua massima espressione nell ‘area del Sarrabus (area 7) e del Sulcis-Iglesiente-Guspinese (area 8), che rappresenta certamente, quest’ultima, l’area più significativa dell’intero Parco per l’estensione areale che la caratterizza.

Il dossier per l’UNESCO, è stato predisposto dall ‘EMSA - Ente Minerario sardo,  che oltre ad aver impiegato le risorse umane (tecniche e professionali) ha potuto avvalersi della fattiva collaborazione della Associazione per il parco geomineraio storico ed ambientale dell'Iglesiente-Sulcis-Guspinese , di numerosi tecnici, docenti universitari ed esperti nelle varie discipline, che hanno fornito il loro volontario contributo attraverso note scientfiche, materiale fotografico e documentazione.
 

Bibliografia essenziale:

F.Angelelli (1999)-  Creazione e organizzazione di una struttura integrata di musei in "situ" per la valorizzazione, tutela e salvaguardia del paesaggio culturale. Atti convegno internazionale " Paesaggio minerario".Origini,significato, prospettive di recupero nella cornice dei paesaggi culturali, Cagliari, 7-8 ottobre 1999.

G.Boi, L.Alba, F. Angelelli; P. Castelli, G.L. del Bono, F. Di Gregorio, R. Melis, I. Napoleone, A. Naseddu, S. Pintus, C. Sanna, F. Todde ( 1995 ) - Il Parco geominerario, ambientale e storico dell'Iglesiente-Sulcis-Guspinese. 369-421. In: La Sardegna nel mondo mediterraneo. Quarto convegno internazionale di studi, pianificazione e ambiente, Sassari-Alghero, 15-17 Aprile 1993; a cura di P.Brandis e G. Scanu.
 


 
Regione Autonoma della Sardegna (1998) - Il Parco Geominerario della Sardegna - Sintesi del Progetto, 80 pagg..Assessorato Regionale della difesa dell'ambiente , EMSA- Ente Minerario Sardo
 
 
 
 


 

 

 

 

 

 

   La Sardegna è famosa nel mondo minerario internazionale per la ricchezza della sua geologia, dei suoi depositi minerari e delle sue miniere. Nei 24.000 Km2 del suo territorio sono rappresentate, dal tardo Precambriano in poi, tutte le ere geologiche, con un’enorme eterogeneità di rocce, minerali e fossili.

Numerosi e differenti depositi minerari sono stati sfruttati intensivamente per più di 8.000 anni dalle popolazione locali e dai popoli del bacino del Mediterraneo e dal Continente Europeo.

L’importanza del patrimonio tecnico-scientifico degli aspetti geologici, giacimentologici e minerari dell’Isola di Sardegna è ampiamente documentata da una vastissima bibliografia scientifica e dallo stesso interesse che ad esso hanno dedicato in questo secolo numerose Università italiane e straniere.

La Regione Autonoma della Sardegna ha stabilito di istituire il Parco Geominerario della Sardegna, suddiviso in 8 aree distinte per un’estensione di 3.770 Km2, al fine di proteggere e valorizzare tale patrimonio. Ciascuna area è peculiare e originale in relazione a varietà specifiche di depositi geologici, a caratteristiche mineralogiche, alla storia dell’attività mineraria e alle tecniche minerarie.

Particolare attenzione viene riservata agli aspetti storici ed archeologici strettamente correlati al mondo minerario; anche le risorse naturali sono scrupolosamente trattate nella proposta, inclusi gli aspetti di ripristino ambientale rivolti alla riabilitazione del paesaggio delle aree minerarie dismesse.

La scelta delle aree e la loro numerazione progressiva si collocano in un percorso logico che è minerario e storico allo stesso tempo. Si sviluppa dalle ossidiane del M.Arci (Area 1) attraverso la steatite delle popolazioni prenuragiche di Orani (Area 2) fino alle miniere di rame di Funtana Raminosa (Area 3), fondamentali per lo sviluppo della metallurgia del bronzo nell’età nuragica; l’attività mineraria, proseguita in epoca punica e romana con svariate tipologie (Aree 4.5.6) trova infine la sua massima espressione nei distretti minerari del Sarrabus (Area 7) e del Sulcis-Iglesiente-Guspinese (Area 8), quest’ultimo certamente di dimensione e significato rilevanti anche alla scala europea.

All’interno di tutte le 8 aree è presente uno straordinario patrimonio di archeologia mineraria che, insieme alle valenze naturalistiche e alle emergenze archeologiche, rendono il “Parco Geominerario della Sardegna” unico al mondo.

Per le ragioni sopra esposte, l’Italia ha l’onore di sottoporre la presente proposta affinché  venga valutata la possibilità di includere il Parco Geominerario della Sardegna nell’ambito del nuovo progetto per l’istituzione di una rete di Geositi dell’UNESCO.

 PRESENTAZIONE

 L’assemblea Generale dell’UNESCO, tenutasi a Parigi dal 24 ottobre al 12 Novembre 1997, ha accolto favorevolmente la Proposta presentata dalla Regione Sarda per il riconoscimento del valore internazionale del Parco Geominerario della Sardegna.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, nel giudicare “eccellente” la proposta della Regione Sarda, ha deciso di considerare il Parco Geominerario della Sardegna primo esempio emblematico della nuova rete mondiale di Geositi / Geoparchi istituita nel corso della stessa Assemblea Generale.

Per il prossimo mese di aprile è prevista la dichiarazione ufficiale di riconoscimento, che verrà formalizzata in occasione di una apposita cerimonia che si terrà in Sardegna alla presenza delle massime autorità dell’UNESCO.

Il PARCO GEOMINERARIO DELLA SARDEGNA proposto dalla REGIONE SARDA si appresta, dunque, ad essere dichiarato il primo Parco Geominerario del mondo.

Si tratta di un risultato di grande prestigio internazionale al quale la Regione Sarda attribuisce un valore strategico per la riconversione e lo sviluppo economico e sociale delle aree minerarie dismesse.

Per questa ragione è stato dato impulso con la massima celerità a tutte le procedure necessarie per la formale istituzione del PARCO GEOMINERARIO DELLA SARDEGNA che dovrà avvenire attraverso l’approvazione di una legge di livello nazionale.

Nel frattempo l’Assessore Regionale dell’Ambiente ha dato seguito alla delibera della Giunta Regionale per l’elaborazione dello studio di fattibilità, dando incarico all’E.M.SA., che aveva già predisposto, tempestivamente, la documentazione tecnico-scientifica che ha consentito di ottenere il prestigioso riconoscimento dell’UNESCO.

Ma il risultato più tangibile finora conseguito, ancor prima della formale istituzione del Parco Geominerario, è rappresentato dall’Intesa di Programma sottoscritta in data 10 dicembre 1997 dalla Regione Sarda con i Ministri dell’Ambiente, dei Beni Culturali e dell’Industria che, oltre all’impegno per attuare tutte le procedure necessarie per la formale istituzione del Parco, prevede l’avvio dei primi concreti interventi rappresentati da:

-        attuazione di un progetto di LAVORI SOCIALMENTE UTILI con l’impiego di 550 lavoratori distribuiti in tutte le aree del Parco per l’esecuzione di lavori propedeutici alla sua istituzione;

-        progettazione del PRESIDIO MINERARIO nel quale dovranno essere inclusi i più rappresentativi cantieri minerari presenti all’interno delle aree del Parco, che dovranno essere mantenuti in normale stato di agibilità a scopi scientifici, formativi, didattici, culturali e turistici, e che dovranno rappresentare anche le prime strutture ecomuseali del futuro Parco Geominerario;

-        istituzione di un CENTRO INTERNAZIONALE per la specializzazione di tecnici minerari e ambientali dei paesi in via di sviluppo.

Tenendo conto dei risultati finora conseguiti e considerato che la Giunta Regionale ha deliberato di procedere all’istituzione del PARCO GEOMINERARIO con il concorso degli Enti locali territoriali interessati, che diffusamente hanno espresso l’esigenza di conoscere la proposta presentata all’UNESCO, risulta indispensabile attivare i necessari contatti con le stesse realtà territoriali, allo scopo di fornire le necessarie informazioni sul progetto e favorire i primi confronti in vista dell’istituzione dello stesso Parco.

Si tratta, in sostanza, di costruire un percorso partecipato capace di accogliere le istanze delle comunità locali di cui si dovrà tenere prioritariamente conto sin dalla fase di avvio dello studio di fattibilità.

Non potendo ancora disporre del dossier presentato all’UNESCO, in quanto si è reso necessario, per le sue dimensioni (4 volumi), effettuare una stampa in numero di copie sufficiente a soddisfare le numerose richieste pervenute, è stato predisposto il presente documento che rappresenta la sintesi del più articolato lavoro elaborato per l’UNESCO.

Pur rimandando di qualche mese la presentazione del documento completo, che si conta di effettuare in occasione di una specifica iniziativa di carattere regionale da tenere in concomitanza con la cerimonia di dichiarazione ufficiale dal parte dell’UNESCO, si ritiene che questo documento possa rappresentare un ausilio sufficiente per illustrare i contenuti generali del progetto e per rappresentare diversi aspetti geominerari, naturalistici ed archeologici che caratterizzano le diverse aree che costituiscono il sistema di Parco proposto.

Le aree inserite nel Parco, per le quali è stata effettuata una prima, provvisoria delimitazione, sono rappresentate da:

 

Ø                   Area 1 -  Monte Arci

Ø                   Area 2 - Orani

Ø                   Area 3 - Funtana Raminosa

Ø                   Area 4 - Gallura

Ø                   Area 5 - Argentiera-Nurra

Ø                   Area 6 - Sos-Enattos-Guzzurra

Ø                   Area 7 - Sarrabus-Gerrei

Ø                   Area 8 - Sulcis-Iglesiente-Guspinese

 

La scelta delle aree e la loro numerazione progressiva si collocano in un percorso logico, che è minerario e storico allo stesso tempo. Si sviluppa dalle ossidiane del Monte Arci (Area 1), attraverso la steatite delle popolazioni prenuragiche di Orani (Area 2), fino alle miniere di rame di Funtana Raminosa (Area 3), fondamentali per lo sviluppo della metallurgia del bronzo nell’età nuragica; l’attività mineraria, proseguita in epoca punica e romana con svariate tipologie come quelle della Gallura, dell’Argentiera-Nurra e di Sos Enattos-Guzzurra (Aree 4.5.6), trova infine la sua massima espressione nell’area del Sarrabus (Area 7) e del Sulcis-Iglesiente-Guspinese (Area 8), che rappresenta certamente, quest’ultima, l’area più significativa dell’intero Parco per l’estensione areale che la caratterizza.

Relativamente al dossier predisposto per l’UNESCO, è necessario specificare che l’E.M.SA., oltre ad aver impiegato le risorse umane (tecniche e professionali) di cui dispone nell’ambito del Gruppo, ha potuto avvalersi della collaborazione di numerosi tecnici, docenti universitari ed esperti nelle varie discipline, che hanno fornito il loro volontario contributo attraverso note scientifiche, materiale fotografico e documentazione; è grazie alla loro dedizione, alla loro professionalità e passione che è stato possibile, nel breve tempo disponibile, realizzare un lavoro che la stessa UNESCO ha definito “eccellente”.

Lo sforzo straordinario che essi hanno compiuto non sarebbe stato possibile senza la sensibilità, l’attenzione e le decisioni tempestive della Giunta Regionale della Sardegna, che hanno costituito il più forte incoraggiamento per la realizzazione del progetto del PARCO GEOMINERARIO DELLA SARDEGNA.

 

Il Presidente dell’E.M.SA.                                          L’Assessore  Regionale  Difesa Ambiente

      Giampiero Pinna                                              Pasquale Onida