Perugia by night: la guida turistica di Perugia
 
Perugia - Monumenti
     
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Il Palazzo dei Priori    
Il Palazzo dei Priori, attuale sede del Comune, si estende da piazza IV Novembre, dove si apre il portale d'ingresso, lungo Corso Vannucci fino a via Boncampi. Fu eretto nel 1297, su disegni degli architetti Giacomo di Servadio e Giovannello di Benvenuto. Essi gli conferirono un'impronta di particolare austerità, ma alleggerirono la compattezza della costruzione con un originalissimo motivo ornamentale ottenuto sfruttando ingegnosamente le finestre, che si aprono numerosamente e preziosamente lavorate lungo tutta la superficie esterna dell'edificio. Altro motivo ornamentale che allude ad un particolare atteggiamento di temporanea supremazia politica, è offerto dalla merlatura guelfa che si interrompe solo al centro del tetto, per dare spazio alla torre campanaria dalla quale si chiamava il popolo a raccolta. All'esterno il palazzo ci suggerisce il ricordo della fervida e aspra vita comunale con la tribuna, dove convenivano i magistrati ad illustrare al popolo le decisioni prese dal Comune. Il portale, che è ancora attraversato in alto da una sbarra di ferro, ci ricorda che i Perugini vi avevano orgogliosamente appeso le chiavi del comune di Siena, dopo aver sconfitto la città toscana nella battaglia della Torrita (1358). Il Leone guelfo e il Grifo perugino, infine, sono emblemi cittadini, sorretti da due poderose mensole.

Palazzo dei Priori: veduta frontale

Gli interni del palazzo, varie volte restaurati, creano invece attorno al visitatore una raffinata atmosfera rinascimentale. Dall'ingresso in Corso Vannucci si entra nella Sala dei Notari che è immensa, perché copre l'intera superficie del palazzo primitivo. E' a grandi arcate successive che ricevono luce dalle finestre, aperte fra un arco e l'altro lungo una sola parete. La sala è adorna di affreschi dipinti da alcuni seguaci di Pietro Cavallini che si ispirarono, per il soggetto, al Vecchio e al Nuovo Testamento. Da Corso Vannucci, per un'entrata secondaria, si accede ad un'altra sala concessa dal comune all'Arte dei Mercatanti nel 1390. La sala ha le volte a crociera e le pareti rivestite di pannelli in legno, preziosamente lavorati. La ricca ornamentazione accosta in perfetta armonia due stili diversi, perché gli intagli delle pareti sono di ispirazione tardo - gotica mentre il bancone, pure stupendo, sul quale i soci delle arti tenevano i loro registri, è lavorato secondo il gusto degli artisti rinascimentali. I cambiatori svolgevano la loro attività nella terza bellissima sala del palazzo Comunale, quella che dà su via Boncampi. Anche qui ammiriamo dei finissimi lavori d'intaglio nel legno, ma lo sguardo del visitatore è attratto in modo particolare dagli affreschi che illuminano le pareti. L'estatica religiosità delle figure, raccolte nello sfondo sereno del paesaggio, rivela il lirismo pittoresco del Perugino che compose in questa sala una delle sue opere più soavi, il Presepio.
     
La Fontana Maggiore  
Davanti al portale principale del Palazzo dei Priori, che è uno dei più nobili monumenti dell'architettura civile medievale, si ammira un altro gioiello dell'arte umbra, la Fontana Maggiore, disegnata forse da Fra Bevignate da Perugia; la struttura architettonica suggerisce l'idea dei cerchi concentrici, che si formano in uno specchio d'acque serene, nel quale si sia lasciata cadere per gioco una pietra. Entro due conche di diversa altezza, si eleva una tazza che sorregge un gruppo di naiadi e di grifi, scolpito, pare, da Arnolfo di Cambio; mirabilmente studiato è il rapporto tra l'altezza di questi tre elementi del complesso architettonico e le distanze che intercorrono tra l'uno e l'altro. Le conche sono rivestite da formelle in bassorilievo, e adorne di statue e di colonnette che separano una formella dall'altra. Alcune di queste sculture sono opera di Nicola e Giovanni Pisano. Attorno alla Fontana Maggiore, attirati dal riso iridescente degli zampilli, i fanciulli di Perugia giocavano con la spensieratezza della loro età e rischiavano di danneggiare le belle sculture; così per ordine del Comune, sul finire del 1200, la fontana fu protetta da un'inferriata che fu eseguita dai fabbri della Fratta.

Fontana maggiore: statuette del bacino superiore

     
La Cattedrale
La cattedrale di San Lorenzo che sorge nel lato nord di Piazza IV Novembre non può che farci rimanere stupiti per la nobiltà della sua struttura. Nel 1345 fu posta la prima pietra del tempio che solo nel 1490 fu terminato. Questo giustifica, soprattutto negli interni, una certa dissonanza di stili che tuttavia non toglie alla Chiesa nulla della sua grandiosità. Le cappelle ai lati della navata sono ricche di pitture, di intarsi, di sculture, che portano il nome di insigni artisti. Quella di San Bernardino ci avvolge in un tenue svariare di luci per le bellissime vetrate a colori alle quali lavorò nel 1565 il fiammingo Arrigo da Malines. Nella cappella del Crocefisso ci si ripresenta in un dipinto del Perugino l'estatica soavità delle figure e il lirismo del paesaggio, che sono il segno distintivo dell'arte di quel grandissimo pittore. E ancora ammiriamo il movimento che Pietro Paolo d'Andrea infuse ai marmi nella cappella del Battistero (1477). Usciti dalla Chiesa sostiamo dinanzi al monumento che i Perugini dedicarono a Giulio III, in segno di riconoscenza, perché questo Pontefice aveva restituito alla loro città alcuni privilegi che non le erano stati riconosciuti dal suo predecessore Paolo III. E' una bellissima statua in bronzo che ritrae il Papa benedicente. La scolpì nel1555 il perugino Vincenzo Danti.

Cattedrale: fianco sinistro

Fra palazzi e chiese    
Piazza Matteotti, che si apre parallelamente a Corso Vannucci, vanta nei palazzi del Capitano del Popolo e dell'Università Vecchia due armoniose architetture rinascimentali. Superbo è l'ingresso del Capitano del Popolo, un portale adorno di colonnette ritorte e sovrastate da una lunetta al centro della quale spicca una scultura di grande compostezza che rappresenta la Giustizia. Nell'armonioso incontro di antichi stili che conferisce a Perugia una fisionomia particolare, non manca il segno elegante e un po' lezioso dell'architettura settecentesca. Ce ne offre un pregevole esempio Palazzo Donini, che abbellisce Piazza Italia. Poco lontano, evocatrice di feroci ribellioni e di repressioni altrettanto cruente, si leva a sfidare gli uomini e il tempo, la Rocca Paolina, poderosa architettura militare ideata dal Sangallo che l'eresse per incarico di Paolo III. L'architetto inserì nella costruzione, armonizzandola con il complesso architettonico, la Porta Marzia, che era una delle porte d'accesso alla città all'epoca etrusca. Perugia conserva ed esalta in molte altre architetture il segno della sua antica nobiltà, il segno dei secoli nel volger dei quali si è maturata l'anima del suo popolo alla luce del cristianesimo; un popolo che prega nelle belle chiese della sua città.
In Piazza San Francesco sorgono la Chiesa di San Francesco, dedicata al poverello di Dio, e la Chiesa di San Bernardino; quest'ultima è uno dei più begli oratori d'Italia; alla facciata marmorea vibrante di finissimi bassorilievi lavorò fra il 1457 e il 1461 Agostino di Duccio. A lato dell'Oratorio si eleva la Chiesa di San Francesco, dove spesso predicava San Bernardino. Dal convento annesso si diffondeva per la città il suono soave delle campane, ma una fra tutte era cara a San Bernardino, che nel gran concerto ne distingueva i rintocchi; erano così dolci che egli chiamava quella campana "Viola". Antichissima è la Chiesa di Sant'Angelo che risale, probabilmente, al V sec. d.C. Isolato su uno spiazzo verde, questo tempio, a pianta circolare, ha l'austera fermezza dei primi cristiani. La sovrasta una cupola a tenda, il cui motivo è ripreso dai larghi spioventi del tetto sottostante. I caratteri di passaggio dallo stile romanico al gotico sono evidenti nel Tempio di Sant'Ercolano, una costruzione altissima a pianta ottagonale, con le pareti esterne incise da otto elegantissime arcate. La chiesa fu eretta nel 1297 per onorare il Santo di cui porta il nome, e che, proprio in quel luogo, patì il martirio.

Chiesa di Sant'Angelo

La Chiesa di San Pietro ci offre nel campanile il tocco raffinato dell'arte rinascimentale; ma la basilica è di molto anteriore al XV secolo; sorse infatti sul finire del X secolo e conserva, all'interno, la struttura architettonica originaria. Essa è a tre navate, austeramente divise da diciotto colonne ioniche in granito orientale e marmo grigio. La chiesa anche se, nel volger dei secoli, subì varie spogliazioni, è ricca di opere d'arte, ma il suo più nobile ornamento è il Coro. Gli stalli, di elegantissima fattura, furono intagliati e intarsiati, fra il 1526 e il 1535, da Stefano da Bologna e dai bergamaschi Stefano e Damiano Zambelli.
     
Elenco dei monumenti a Perugia