INDIA DEL NORD

 

- 26/09/05 Firenze - Francoforte - Delhi

Eccoci di nuovo a distanza di soli 9 mesi pronti di nuovo, di fronte all'aereoporto, a partire per questo nuovo viaggio/avventura.
9 mesi sono pochi, però delle "cosette" sono cambiate: ci siamo sposati il 17/09 e quindi questo viaggio è a tutti gli effetti la nostra luna di miele.
Sono "stranamente" tranquillo questa mattina davanti a tutti questi aerei: normalmente dovrei essere da giorni agitato e paranoico ma vedi le settimane passate e le preoccupazioni-impegni pre e post matrimonio, mi hanno fatto arrivare ad oggi incosciente all'evento che per me è sempre stato funesto a causa della mia solita paura di volare. Il primo volo LH ci porta a Francoforte e lì dopo 2 ore di attesa prendiamo sempre un volo LH che ci porterà a Delhi. Anche l'Ila che normalmente non dorme in aereo è talmente stanca dai giorni passati che si abbiocca anche lei in un batti baleno.
Arriviamo a Delhi verso le 1:30 di notte e, nonostante l'ora, l'aria caldo-umida ci dà il benvenuto. Ed eccoci appena fuori l'aereoporto anche le prime mucche che se ne stanno apascolare nelle aiuole intorno all'uscita.
Per arrivare al nostro Hotel in centro ci vuole quasi un'ora: anche se sono quasi le 2 di notte il traffico è caotico, i colpi di clacson si sprecano e la regola è chi è più vispo passa per primo. E' un continuo lampeggiare (vedi scritta dietro a tutti i camion "Use Dipper At Night") e clacsonare ("Use Horne") per avere strada, mucche, tuk-tuk, moto che si infilano da tutte le parti possibili e nessuno sembra lamentarsi. Che musi questi autisti indiani! Poi mi verranno spiegate le 3 regole d'oro per chi guida in India: buon clacson, buoni freni e buona fortuna!!
L'hotel "Connaught" è un 4*; buono era proprio l'ora di andare a letto anche perché sono già le 3 del mattino!

- 27/09/05 Delhi

Anche se abbiamo dormito solo 6 ore, alle 9:00 siamo già pronti per la visita guidata della città. Ci accompagna "Gioshi" che parla italiano; per primo viene il tempio indu principale di Delhi che però ha solo 60 anni di vita, quidi niente di esalatante eccetto per il primo cobra che un tipo ci tira fuori dal cesto all'improvviso proprio davanti a noi..............terrore!!! Purtroppo è proprio vero ed è pure bello grosso, l'Ila scappa via atterrita!
Rimontiamo in macchina e ci accorgiamo che il traffico è ancor più mostruoso di ieri notte, non sò proprio come facciamo a non "agganciarsi" l'uno con l'altro, certo è che un europeo qui alla guida ogni 3x2 farebbe un incidente.
Arriviamo nella vecchia Delhi e visitiamo la moschea "Jami Masid": bellissima perchè domina tutto intorno il quartiere mussulmano dove la gente si accalca a vendere e fare (non sò cosa esattamente). Purtroppo Gioshi non ci accompagna dentro i minuscoli vicoli anche perchè non penso siano tanto accoglienti e poi si rischia davvero, non tanto per la gente ma per la rete elettrica che definire "precaria" non rende affatto l'idea. Proverò forse a visitarli quando rientreremo a Delhi alla fine del tour.
Non visitiamo il Forte Rosso (in effetti non ha niente di speciale tranne l'imponenza ma i migliori arriveranno nel proseguo del viaggio) ma ci dirigiamo verso il mausoleo di Ghandi, dove è stato cremato (ben tenuto e ricco di significato per chi ha seguito ed ammira la figura di questo personaggio storico).
Infine visitiamo il "Qutb Minar", vecchio sito religioso induista semi distrutto dagli arabi e ricostruito, con un minareto di circa 70 mt che sovrasta tutta l'area.
Sulla strada del rientro fermata all'India Gate dove ci scappa l'ennesima foto (l'Ilaria e la sua nuova fotocamera digitale sono una macchina da guerra!) e l'ennesima fuga da un incantatore di serpenti che a nocchini cerca di far svegliare quel povero di cobra che tiene nella cesta.
Da perfetti bischeri siamo cascati nel tranello della prova del sari: Gioshi ci ha accompagnato in un bel negozio dove i ns 2 malcapitati sono stati "costretti" a comprare un abito per l'Ilaria alla modica cifra di 30 Euri. Mai più così fessi anche al costo di passare da maleducati. Ebbene dovete sapere che questo (la guida che al termine del tour ti porta a fare shopping) è un vero è proprio rito al quale non bisogna sottrarsi o mancare di rispetto: con l'andare dei giorni e delle "esperienze" affinerete anche voi la tecnica, per cui con gentilezza e cortesia lasciate il giusto tempo al venditore di "imbacuccarvi" di discorsi e farvi mostrare la merce e con alltrettanta gentilezza direte grazie 1000 con tanti ossequi lasciando il negozio con la stessa grazia con cui siete entrati (e solo questione di abituarsi). Questo per dire che dovete prendete alla lettera i discorsi sulle varie guide turistiche che gli Indiani sono abili mercanti quindi pure insistenti e "pesanti"; di conseguenza cercate di entrare il prima possibile anche voi nel loro modo di fare, altrimenti vi fregano a tutte l'ore.
Rientrati in hotel nel tardo pomeriggio recuperiamo un pò di sonno. A cena ci rifacciamo ordinando a caso agnello e pollo: vedendo arrivare il vassoio fumante l'Ila esclamo' "chi ha ordinato quello sà il fatto suo!". Beh era proprio il nostro piatto e l'aspetto, come il sapore, ottimo. A nanna presto perché domani alle 9:00 partiamo per Mandawa.

- 28/09/05 Delhi - Mandawa

Dopo una notte "calda" (anche per il condizionatore rotto....) e la modesta colazione, incontriamo Singh l'autista che ci accompagnerà nei prossimi giorni. Il viaggio è lungo: Delhi dista da Mandawa solo 250 Km ma impiegheremo ben 5 ore a percorrere il tragitto; le strade sono moltotrafficate e fuori città molto accidentate (in confronto quelle della Namibia sono buone). La guida degli indiani è sempre più spericolata, non levano gas fino a che non rischiano un frontale. La cosa più impressionante è la quantità di gente che si trova per la strada ed i mezzi di trasporto utilizzati per spostarsi: si và dalle corriere stracolme di gente anche sul tetto, ai tuk-tuk presi al volo dalle persone e dai colori ed accessori più vari, ai cammelli, agli asini, alle biciclette ed ovviamente a piedi!
In questo caos di mezzi di trasporto si aggiungono anche le buche, i dossi, le pecore etc etc. Insomma muoversi senza qualcuno che conosce le strade e come si stà sulla strada è impossibile!! Ma il nostro Singh sà il fatto suo e si fa rispettare, io e il Lory abbiamo visto più volte un frontale con chi ci precedeca ma non è mai successo niente......per ora! Durante il tragitto scorre davanti a noi l'india: paesaggi, campagne ma soprattutto villaggi pieni di gente, nelle botteghe a fare non si sà cosa, mercati con banchi di frutta perfettamente sistemata che danno colore ad una realtà ben poco colorata. CI sono bambini per le strade scalzi e sudici che giocano accanto a mucche e cani, gente che dorme per la strada, le uniche che lavorano sono le donne: sia nei campi che quando c'è da rifare un muro o scavare una fossa ci sono loro, bellissime nei loro abiti colorati che le fanno essere eleganti anche in mezzo ad un campo di granturco. Proviamo a fare amicizia con Singh ma ci sono delle regole da rispettare: noi siamo turisti e mangiamo da turisti, lui è autista e con noi non può mangiare!
Ci rifaremo domani! Arriviamo a Mandawa alle 15:00 in uno splendido castello di un Marajà adattato ad hotel: è veramente una reggia il Castel Mandawa! Sia la hall che la camera sono bellissime per non parlare del giardino dove gusteremo un'ottima cena a lume di candela.
La cittadina è alquanto decadente, le meravigliose case che 50 anni fà avevano facciate decorate ora appaiono come spettri per lo più disabitate, con i colori portati via dalle pioggie e dal sole. La guida ci accompagna per i vicoli sporchi con fogne a cielo aperto ed un odore acre, i bambini si accalcano alla caccia di rupie e penne, non sembra senanche realtà quella che stiamo vivendo. non saprei scrivere cosa ci ha raccontato la guida di che periodi sono i palazzi, chi sono stati i Marajà etc etc sò solo che di povertà in questa India c'è nè tanta e che è molto facile rientrare in un bell'albergo e pensare di aver visto solo un film!

- 29/09/05 Mandawa - Bikaner (200 Km circa - 4 ore)

Sveglia alle 8:00, abbiamo fissato con Singh alle 9.00 per partire alla volta di Bikaner. La strada da percorrere è in condizioni milgiori di ieri ed il viaggio sembra più confortevole. Durante il tragitto incontriamo come ieri molti villaggi in uno ci fermiamo a scattare qualche foto ma veniamo subito avvicinati da un paio di ragazzetti con le ceste piene di cobra! Panico totale mio che fuggo terrorizzata e non mi basta sentirmi dire che a quelle povere bestie vengono tolti di denti e le ghiandole velenifere: a me fanno schifo!!
Il nostro viaggio viene interrotto da una manifestazione per l'aumento della benzina di 3 rupie al già caro prezzo (circa 1 euro al lt); il nostro driver non vuole rischiare ad attraversare il blocco pechè c'è il rischio di essere bersaglio di lancio di pietre, quindi aspettiamo una mezza ora. Una piccola folla si avvicina, ovviamente tutti uomini ed io evito di uscire dalla macchina. Ripartiamo e vicino a Bikaner ci fermiamo per il pranzo: oggi anche Singh mangia con noi, anzi grazie a lui assaggiamo il pukara: verdura e formaggio fritto in una pastella di mais (almeno sembra......) scopriamo che le bustine colorate che vendono le numerose bancarelle lungo la strada non sono semi ma contegono tabacco da masticare: ecco spiegati anche i numerosi scaracchi che gli uomini ci deliziano in ogni momento!
Arriviamo all'albergo Laxmi Nivas: meraviglioso! Infatti è ricavato un una parte del Lalgarh Palace, palazzo voluto dal Maharajà per svolgere funzioni di rappresentanza. La stanza che ci assegnano è grande quanto mezza della nostra casa ed è tutta un marmo! Il tempo per un sonnellino e si parte. La nostra visita guidata inizia dal Junagarh Fort, forte costruito ed ampliato in varie epoche e la sua principale particolarità e di non essere arroccato su un'altura ma essendo nel pieno del deserto del Thar, le uniche difese erano le mura ed un fossato con tanto di coccodrilli.
La ns guida è vermanete brava a spiegarci gli affreschi che decorano le numerose stanza, i decori delle porte dei cortili spegandoci molti dettagli che sinceramente non ricordo ma che hanno fatto "volare" la visita di un ora e mezza (a nostro personale giudizio internamente il migliore forte di tutta la regione).
Dopo il forte visitiamo il tempio di Bhandeshuar ricco di decorazioni e di uccelli!! Noi ci togliamo le scarpe ma in terra è pieno di cacche! I templi non mi esaltano, ma la vista che si ha dalla torre del tempio merita qualche foto.
Chiarito con la guida che non ci interessano i souvenir e che non gradiamo essere "costretti" a comprare, veniamo ugualmente accompagnati in un negozio di tessili dove non compriamo niente!
La cena in albergo e all'altezza delle ns aspettative, la corte e stupenda e veniamo deliziati anche da uno spettacolo di danzatrici e magiatori di fuoco. Dopo cena saliamo nella terrazza panoramica a goderci la veduta della città ma soprattuto di questo splendido palazzo rosa.

- 30/09/05 Bikaner - Jaisalmer

Lasciamo il palazzo del Maharajà con il nostro fedele Singh con il quale dopo circa 5 ore di viaggio raggiungiamo Jaisalmer, solo una breve sosta per mangiare dove diamo spettacolo: fidandoci dei consigli del nostro amico sperimentiamo altri 2 o 3 piatti indiani che costringono i turisti presenti in sala a mormorare ed a chiedere ai camerieri le stesse pietanze. L'albergo è anche qui molto bello. Il pomeriggio è a nostra disposizione ma essendo la città un pò distante ed avendoci consigliato di non uscire senza guida, ci godiamo un bagno in piscina e un'ottima cena con tanto di doppio dolce!

- 01/10/05 Jaisalmer

La mattina incontriamo la guida che ci accompagnerà per l'intera giornata. Iniziamo con la visita ad un lago artificiale che in passato serviva a rifornire la città di acqua ma adesso è solo un luogo di culto dove le persone si recano ai 2 templi che ci sono lungo le sponde ed a rifocillare gli enormi pesci gatto che lo popolano (sembra sia per scontare le pene o ricevere non sò quale grazia). Proseguiamo la visita al bellissim forte dove vivono ancora molte persone, all'interno delle mura. Il forte è costruito tutto in arenaria gialla che determina il caratteristico color oro della città (ecco l'origine del nome Jaisalmer) con alte mura ed una serie di porte, tutte disposte a zig-zag, per evitare che gli elefanti in passato avessero la possibiltà di caricare con tanto di rincorsa e per fare in modo che le tre entrate non fossero visibili l'una dopo l'altra.
Oltre a 2 bei templi janisti, la caratteristica principale dell'architettura che domina sono le haveli: tecnica di costruzione delle facciate che grazie alla lavorazione trafirata, oltre a creare bellissime facciate e balconi, permetteva all'aria di entrare nelle stanze ma impediva ai raggi di sole di farlo, in modo che le stanze fossero ben areate e fresche.
Negli stretti vicoli, fatti sempre per impedire al calore del sole di rendere invivibile la città, adesso e sicuramente anche in passato, si può vedere di tutto, dalle classiche mucche che girovagano libere, ai maiali, ai numerosi negozietti. Vicoli puzzolenti quanto basta anche perchè l'isolante esterno naturale di molti edifici è appunto la cacca di mucca!
Immancabile visita ad un negozio dove tentano invano di farci comprare qualche oggetto, con il nostro Singh andiamo prima in un internet point e poi a mangiare un ottimo spuntino.
Nel pomeriggio inoltrato ci vengono a riprendere in albergo per accompagnarci alla cammellata nel deserto con tramonto incluso. Montare in sella al cammello provoca qualche disagio in più per Lorenzo, che come sempre timoroso, sembra un paletto! I cammelli danno l'impressione di animali mansueti, anche se con notevole dentatura e il mito della puzza che ti impregna i vestiti è parzialmente da sfatare. Arriviamo nel punto dove osserveremo il tramonto ma più che deserto sembra tutto: non per le dune che ci sono, neppure per i cammelli ed i cammellieri ma per la moltitudine di ragazzetti che tentano di venderti bibite, zingare adornate di ciondoli, con indosso bambini che volgiono soldi per danzare e farsi fotografare........insomma uno stress!! Meglio è stato il cammelliere, che incurante della folla, al tramonto si è sdraiato ed ha pregato il suo Allah!

- 02/10/05 - Jaisalmer - Jodhpur (circa 285 Km - 4 ore)

Il Lory ha preso la "skakazza"! Durante la colazione è fuggito in cemra: l'agnello ha colpito, 2 piatti di carne con le lenticchie hanno fatto sì che stamani fosse necessario aprire il bimixin. Il viaggio è abbastanza lungo anche stamani, ma dotati di carta igienica non ci sono problemi. Pasto dietetico per entrambi ma quando arriviamo a Jodhpur io mi faccio subito un'isalata di frutta. Nel pomeriggio visita della città: iniziamo dal forte che la domina, con possenti mura. A differenza di Jaisalmer non ci abita nessuno nel suo interno ma lo splendore del palazzo è veramente da lsciare senza fiato. Belle anche le stanze interne (anche se quelle di Bikaner avevano una marcia in più) ed interessanti oggetti nel museo: tessuti, armi, palanchini da elefante. Bellissimo anche il panorama della città vecchia, chiamata "città blu" per il colore delle sue case. La mia macchina fotografica fa i capricci ma il Lory ha raccolto molte foto di questo particolare skyline. Poco fuori delle mura visitiamo il Jasuant Thadz: cenotafio di un maharajà voluto dalla moglie alla morte del marito. Per questo motivo viene paragonato al famoso Taj Mahal di Agra.
Scendiamo nella città vecchia ed entriamo per la prima volta in un bazar indiano: mamma mia che casino! Tra mosche, puzzo di mucca e cacche non si tiene la bocca aperta neppure per respirare! Bella la zona della frutta e della verdura ma ancora più bella quella dedicata alle spezie, meno male che la macchina fotografica ha ricominciato a funzionare! Ci tocca anche qui la visita d'obbligo al più grande e più famoso e più raccomandato dalle guide e da personaggi famosi, negozio di tessuti. Dove fioccano nomi di stilisti (Versace, Armani, Kenzo etc etc) e vip (Richard Gere, Carolina di monaco etc etc)..........con la scusa della "skakazza" del Lory ce la fuggiamo alla grande!

 

- 03/10/05 - Jodhpur- Jaipur (circa 330 Km)

Giornata di trasferimento che comincia sabito male. L'Ilaria non stà bene! Oggi tocca a lei! Il condizionatore, forse, in camera ha colpito. Era abbastanza alto è quindi dopo cena gli ha fatto prendere una bella congestione. Però all'inizio della mattinata sembra tutto ok ma con il passare dei km il malessere si accentua e comincia pure la febbre. Fortuna che siamo in macchina con Singh che si ferma più volte. In questa situazione avere qualcuno a cui appoggiarsi, non doverci sbattere tra treni, bus e zaini pesanti, è una bella tranquillità.
A fatica arriviamo a destinazione anche perchè questi indiani alla guida sono dei veri pazzi: a parte i mezzi rugginosi, fatiscenti e fuori asse, guidano come spericolati con sorpassi ciechi in curva, camion nel mezzo di strada, agli incroci entrano senza dare precedenza......insomma per la serie il più duro e tenace passa tutti, gli altri okkio!!
L'hotel Clarks anche se 4 stelle è un pò trasandato ma è ok, siano noi che le notti precedenti siamo stati abituati male.
Non è il caso di uscire, Singh ci lascia il suo cellulare per emergenza ma io resto con l'Ila che ha la febbre alta adesso. Speriamo che a riposo e con qualche medicina si rimetta a posto per domani.

- 04/10/05 Jaipur

Dopo una nottata così e così e grazie soprattutto ad una potente pasticca di antibiotico, mi rimetto in piedi e ci prepariamo a visitare la città. Cheidiamo alla guida di concentrare la visita tutta nella prima parte della giornata in modo da avere il pomeriggio libero per riposare (in realtà volgiamo andare con Singh a fare shopping). La visita inizia dal centro città con le larghe vie ed i palazzi rosa. Sosta con foto al Palazzo dei Venti(Hava Mahal) che serviva alle donne di corte di vedere, senza essere viste, le parate reali nelle vie della città o assistere alla vita quotidiana. Proseguiamo salendo all'Amber Fort, che era òa città vecchia dove si insediarono i primi sovrani, prima che fosse costruita Jaipur.
Bella posizione che domina sul resto circondata da mura. Ai piedi della fortezza esiste un lago dove numerosi elefanti sguazzano: fino a pochi giorni fa' venivano usati per trasportare i turisti al palazzo ma a seguito di un grave incidente (sembra che un elefante abbia ucciso un tour operator!) non è più possibile utilizzare gli elefanti per salire all'Amber. Il palazzo è elegante con numerosi decori, mosaici, marmi e giardini. Architettura già a noi divenuta familiare grazie alle precedenti visite a fortezze, la cosa nuova a cui assistiamo è la quasi rissa tra la ns guida ed un tipo che lui ha dichiarato essere poi un suo conoscente. Sembra che il diverbio sia nato per problemi di lavoro, la cosa simpatica è che invece di seguire noi alla guida gli si era tappata la vena e ogni minuto prendeva tempo "ok ora scattate pure foto io torno subito" per andare a discutere.....il Lory ha anche testimoniato con foto l'accaduto: meno male che era "shanti".....
Riscendiamo in città dove visitiamo l'osservatorio astronomico (Jantar Mantar) e la dimora del maharajà di Jaipur (city palace).
Come previsto la visita termina all'ora di pranzo, rientriamo in albergo per un paio d'ore perchè io voglio riposarmi un pò. ALle 15:30 abbiamo fissato con Singh per lo shopping. Il primo negozio dove ci accompagna è una gioielleria; ci rendiamo subito conto che non è il genere di "gift" che vogliamo ma ci facciamo mostrare un pò di rubini molto belli. Andiamo quindi in un negozio di statuine e dipinti. Ci buttiamo sulel statuine di sandalo ma cazzo che prezzi! Per un Ganisha di legno di sandalo ci volgiono ben 15 Euro! Acquistiamo 3 statuine di legno e 4 piccoli dipinti il tutto alla modica cifra di circa 70 Euro! Mi sà tanto che non abbiamo fatto un bell'affare.

- 05/10/05 Jaipur - Agra

Partiamo prima del solito perchè dobbiamo fare qualche km ed anche perchè le strade sono quelle indiane che abbiamo imparato a conoscere. Arriviamo ad Agra dopo aver visitato FAtehpur Sikri voluta costruire da un impreatore che voleva la sua città ideale; bel complesso di edifici con architettura mista moghul ed indù, particolarmente bella la costruzione in marmo bianco tomba....noi avevamo capito Santa Sofia ma dalla guida leggo che il santo si chiama Salim Christi ed è un santo sufi.......mah! daltronde abbiamo" eau de ascelle" come guida, ottimo il francese ma l'inglese abbastanza "francese"! Pranziamo con Singh ad Agra, il nostro ultimo pasto insieme in un bel ristorantino con tanto di rattone che circola fra i tavoli!! Nel pomeriggio iniziamo con la visita del Forte Rosso per poi arrivare all'attrazione principale di Agra: il Taj Mahal! Famoso edificio in marmo bianco, simbolo dell'India in tutto il mondo, voluto dall'imperatore Shah Jahan come mausoleo per sua moglie morta duranteil parto del suo 14° figlio! E' veramente impressionante nella sua bellezza non solo il Taj ma anche i giardini, la moschea e l'edificio accanto che ne rappresenta una esatta copia. Ti accorgi di essere davanti ad una delle 7 meraviglie del mondo e ti sale l'emozione. "Eau d'ascelle" tenta di spiegarci l'architettura, la storia etc etc ma a me non interessa, rimango affascina6ta da quello che vedo....
Scattiamo tante foto all'esterno, all'interno non è possibile farle. Per far capire quanto gli indiani tengano a queso edificio basti pensare che sono state fatte chiudere fabbriche che scaricavano dai loro camini fumi che altrimenti avrebbero danneggiato il marmo, i veicoli a benzina non possono arrivarci ma è consentito solo a veicoli elettrici a piedi e con la bici. Niente cellulari, niente computer, niente sigarette, niente gomme da masticare: un'oasi verde nella sporcizia dell'India!

- 06/10/05 Agra - Jhansi - Khajuraho

Stamani mattina dobbiamo separarci da ns fedele Singh che ci ha guidato per questi primi giorni ala grande! Partiamo infatti per Khajuraho, andremo in treno fino a Jhansi e poi proseguiremo in macchina. Alla stazione ci salutiamo con tanto di foto ricordo. Proviamo anche l'esperienza dei treni indiani, già la stazione è tutto un programma, gente di ogni tipo, mendicanti, venditori di chai etc etc..il Lory confuso và a spengere una sigaretta in una scaracchiera! I treni sono stipati, come del resto ogni mezzo di trasporto qui in India. Il nostro arriva con qualche minuto di ritardo, meno male che è di 1^ classe! Il nostro scompartimento è dotato di A/C ma i sedili ed i confort sono paragonabili al peggio treno regionale italiano. Prima di raggiungere la stazione di Jhansi passiamo dal luogo in cui solo pochi giorni fa è successo un deragliamento e sono morte 16 persone. CI sono ancora lamiere del treno vicino ai binari........speriamo bene...
Arriviamo con 20 min. di ritardo, alla stazione incontriamo l'autista che ci accompagnerà. La prima nostra sosta è ad Orcha, un piccolo villaggio dove ci sono alcuni templi ed un vecchio castello. La guida parte molto lanciata sulla descrizione dell'architettura e della storia essendo proprio nativo e residente nel villagio: noi siamo un pò meno interessati dalla visita che non ci entusiasma particolarmente. Una cosa la dobbiamo dire che la regione dell'Madhya Pradesh è molto più verde e ricca di acqua del Rajasthan e a prima vista anche più ricca e pulita. Dopo pranzo proseguiamo alla volta di Khajuraho, l'autista volendo percorrere una strada alternativa, secondo noi si perde un pò nei campi, fermandosi più volte a chedere la strada....iniziamo bene!!! Arriviamo finalmente a destinazione verso le 18:00, l'albergo non è molto nuovo ma non è male, peccato sia deserto! A cena infatti siamo in 4......che tristezza!

- 07/10/05 Khajuraho

Colazione semi deserta, iniziamo la visita dei templi jain ed indù. Nel villaggio ci sono numerosi templi divisi in gruppi: orientale, occidentale, meridionale. La mattinata sarà dedicata a quelli più grandi, belli e famosi del gruppo occidentale, già patrimonio UNESCO. L'architettura è diversa da quella a cui siamo abituati a vedere nel Rajasthan, infatti sono templi con alte guglie tutte decorate da statue. Famosi soprattutto perchè le statue che li decorano, rappresentando scene di vita quotidiana, rappresentano anche diverse scene di sesso hard molto spinto; faccio un piccolo esempio: inculata di gruppo di un cavallo......non proseguo. La visita è piacevole anche eprchè il parco in cui sono i templi e molto ben curato e ricco di alberi e fiori. Terminata la visita rientriamo in albergo, proseguiremo nel pomeriggio. Pranziamo con dell'ottima grutta comprata ad un banco, papaia e banane. Pennichella ed al risveglio tuffo in piscina per il Lory, io non posso anchje se dal caldo che fa mi farebbe veramente gola! Alle 17 ripartiamo per la visita dei templi orientali e meridionali che non sono un granchè rispetto a quelli della mattina. La breve visita di un'ora fa solo sì che ci aumenti la fame!

- 08/10/05 - Khajurao - Satna

Per poter evitare il volo aereo su Varanasi abbiamo deciso di percorrere il viaggio via terra, quindi i prossimi 2 giorni saranno praticamente dedicati allo spostamento. In Italia ci avevano sconsigliato di poterlo fare in un singolo giorno, quindi la sosta necessaria per spezzare il tragitto viene fissata nella cittadina industriale di Satna. Erroneamente a quanto noi detto i 130 Km per arrivarci vengono coperti in sole 2 ore e mezza invece della 4 ore previste.
L'hotel Satna dove siamo costretti a fermarci è il migliore della città ma rispetto al nostro standard del viaggio e uno squallido 3 stelle che invece è praticamente un 2 stelle (indiano!). Niente di male se solo per 1 notte ma sia l'atmosfera che la camera ci deprimono abbastanza. Il letto è un modello anni 30' che praticamente occupa tutta la stanza, un cooler con solo 1 manopola su 3 ed un bagno che oltre ad essere piccolo tutto sembra tranne che pulito. Aggiungiamo il fatto che siamo sulla strada.....non ci si stà dal rumore!!!
Scesi per mangiare un boccone allo squallido ristorante interno veniamo a sapere che il tragitto Khajuraho-Varanasi può essere coperto in un solo giorno. Certo sono 9 ore di macchina ma si può fare e anche quella mattina un gruppetto di turisti l'ha fatto fermandosi solo a Satna per il pranzo.
Incapperati non poco, esponiamo le nostre lamentele all'agente locale che comunque non ha nessuna colpa: a lui hanno detto solo di cercare una sistemazione a Satna e di organizzare il trasferimento (anche lui si domandava "ma dove caspita si volgiono fermare questi quà"). Prontamente ci aiuta nel cambiare camera, infatti ce ne viene data una che manco è paragonabile alla precedente (nuova di zecca con bagno buono e spazioso). Inoltre ci ha organizzato un'escursione pomeridiana per poter vedere cosa offre Satna.

Beh, ringraziamo per lo sforzo e anche per averci fatto passare un paio di ore ma questa città non ha proprio niente!! Prima fermata nel luogo fuori città dove ci sono 2 templi e 2 musei. Il primo tempio e solo un piazzale con centrale un enorme statua arancione del dio scimmia mentre il secondo ha una piccola statua posizionata all'interno di una nicchia ricavata in una costruzione moderna appena iniziata e manco finita.
I due musei sono gestiti dallo stato e danno lavoro a più persone che praticamente non fanno niente, tenendo il tutto in uno stato di mezzo abbandono. Nel guestbook dove ci viene chiesto di firmare vediamo che i precedenti turisti malcapitati qui erano stati due svedesi ad Aprile 2005!!!!!!
Altro tempio in città (uno stanzone con la solita statua multicolore di Shiva al centro) e poi disperati chiediamo di poter rientrare in hotel dove velocemente ceniamo in compagnia di due backpackers che alle ore 20:00, zaino in spalla, escono dall'albergo a piedi per andare non sò dove. Mi veniva di pregarli a restare qui da quanto mi facevano pena.

-09/10/05 - Satna - Varanasi

Oggi abbiamo il trasferimento più lungo fino a Varanasi via terra. Anche se ci vogliono quasi 7 ore, la possibilità offerta di passare attraverso campagne e villaggi e di incrociare una moltitudine di persone ci permette ancor più di immergersi e cercare di capire questo pianeta India contraddistinto come già visto in precedenza da tanta miseria e degrado.
Arriviamo a Varanasi subito dopo pranzo e alloggiamo al Clarks Hotel della città nella zona periferica dove sono la maggior parte degli hotel per turisti. Qui il traffico sembra ancor più caotico che a Delhi o Agra. Il corrispondente locale, un sik, ci illustra il programma per il giorno seguente e ci propone già un'escursione extra la sera stessa per partecipare al rito giornaliero che avviene sulla riva del Gange che serve "per mettere a letto" il fiume sacro.
La nostra guida è un personaggio unico sempre sik, soprannominato "il generale" per il suo aspetto ed idee molto "militari" . Parla perfettamente italiano e a prima vista emana un carisma unico. Ci guida attraverso il traffico fino poco prima del fiume. Da lì ci imbarchiamo su un grande barcone a remi e cominciamo a prendere contatto con il fiume e tutta la vita che si muove attorno. Lungo i ghat decine di persone impegnate nelle cose più disparate: da quelli che pregano immersi fino alla cinta, a quelli che si lavano, a persone che fanno il bucato ad animali che si abbeverano e ovviamente alle ceneri dei defunti cremati. Secondo la nostra guida l'acqua del fiume è "batteriologicamente" pura, perchè il Gange è un fiume vivo (vedi le correnti fortissime). A questa affermazione sorridiamo: per il loro DNA i batteri e la sporcizia presente sicuramente non crea alcuna malattia, sono convinto che loro hanno epatite e tifo come noi possiamo avere un leggero raffreddore. I loro geni sono grandi sicuramente come coccoli, se dovessimo provarci noi a bere l'acqua del fiume come minimo è epatite al primo sorso e diarrea per un anno. Comunque convinti loro, convinti tutti!
Passiamo davanti a più punti di cremazione dove ardono diverse pile di legno: ci viene spiegato tutto il rito che non si interrompe mai, 24 ore su 24. Ci viene chiesto se vogliamo scendere per dare un'occhiata da più vicino: evitiamo non tanto per l'odore (che cmq non ha niente di sgradevole, sembra rosticciana) ma per lo spettacolo che richiede sicuramente un pò di fegato. In ogni caso in primis rispettiamo il fatto che si tratta di un funerale, ci sono persone che soffrono per la scomaprsa di un loro caro........perchè mai noi turisti del c***o dovremmo stargli fra i piedi. Capitasse a noi in Italia un turista straniero che venisse ad assistere per curiosità (magari volendo anche prendere delle foto) ad un ns funerale come minimo viene preso per un'orecchio è a pedate allontanato. Quindi un pò di coerenza, please!
Proseguiamo nella visita, la corrente è davvero forte in questo periodo ed il ns marinaio a fatica risale la corrente. Ci portiamo al tramonto davanti al ghat dove è appena cominciata la cerimonia: molto suggestiva anche per i lumini che vengono lasciati andare nel fiume (sembrano tante lucciole nella notte).
Rientriamo prima di cena anche perchè domani mattina sveglia alle 5.00 per tornare sul Gange all'alba e rivedere il tutto con la luce.

-10/10/2005 - Varanasi

 

Alle 5:30 siamo di nuovo ad imbarcarci ed assistere al sorgere del sole. Siamo arrivati velocemente perchè almeno alle 5 di notte il traffico è più sopportabile. Ci ritroviamo alle solite scene già vista la sera precedente e ammiriamo la devozione con la quale centinaia di persone affrontano il rito dell'abulazione. Dopo un'oretta scendiamo e visitiamo a piedi gli stretti e maleodoranti vicoli del centro. Compriamo un olio essenziale stile Vics-Vaporub che ci viene presentato dalla ns guida come ideale per raffreddore e cefalie. Passiamo davanti alla moschea, recintata, blindata e controllata da decine di agenti di polizia. Qui viene fuori un pò del "nazi" della ns guida che ci descrive tutti i mali del'Islam e i motivi perchè i mussulmani sono un popolo da cui stare alla larga. Su qualche aspetto magari può avere anche la sua ragione però la sua spiegazione sà davvero di propaganda razzista.
Il resto della mattinata visitiamo l'università, un altro tempio induista (passando a piedi tra cobra e lebrosi e meno male l'Ila manco se ne accorge!) ma soprattutto ci soffermiamo spesso a parlare con la ns guida dei poteri della medicina Ayurvedica (o come si scrive) di cui lui è uno dei maggiori rapprensentanti in Italia (infatti spesso viene nel ns paese per meeting e congressi) e di tutto ciò che si può guarire utilizzandola. Insomma ci fa una specie di analisi sia mia che dell'Ilaria e ci azzecca! E ci dà perfino una semplice dieta per "combattere" gli aspetti negativi della ns personalità. Suggestivo!
Dopo pranzo visitiamo a nord della città il luogo simbolo per la religione buddista. Qui per la prima volta il Buddha si è rivelato ai suoi discepoli. Visitiamo il museo e il sito archeologico stesso. Numerosi i pellegrini in preghira sul prato che lo circonda.

- 11/10/2005 - Varanasi - Delhi - Firenze

Comincia la fase di rientro. Oggi voliamo su Delhi (poco più di un'ora dove sempre sono stranamente "tranquillo") e soggiorneremo al solito hotel dell'arrivo per aspettare il volo notturno alle 2 di notte che ci riporterà in Europa. Purtroppo manca il tempo per poter visitare di nuovo e con più calma il centro storico di Delhi con i suoi dedali di vicoli, quindi dopo una doccia e un pò di riposo, scendiamo per la cena.
Alle 24 siamo di nuovo in aereoporto, facciamo gli ultimi acquisti con le ultime rupie rimaste e alle 2:30 ci imbarchiamo sul volo LH, pieno zeppo. Ci "tavorizziamo" e ce la dormiamo tutta.

- 12/10/2005 Francoforte - Firenze

Ariscalo per una solo ora e finalmente rivoliamo alla volta di Firenze dove finisce anche questo nostro ennesimo viaggio.

Tirando le somme forse abbiamo apprezzato l'India meno del dovuto. I confronti con gli altri paesi visitati nascono spontanei, forse anche perchè è solo di recente che siamo tornati dall'Africa. E' comunque vero che l'India è un pianeta a parte, ammiro chi se ne è innamorato a tal punto di decidere di viverci (parlo di noi europei) e capisco anche chi da questa esperienza ne è uscito "traumatizzato". Noi fortunatamente ci siamo fatti le ossa, quindi siamo abituati a situazioni "particolari" e forse tendiamo ad analizzarle anche troppo rapportandole ad altri contesti mondiali.
In ogni caso occorre ricordare che il patrimonio storico, culturale e artistico di questo paese è immenso ed unico nel suo genere(anche se non sempre ben preservato); come consigliato da tanti non cercate mai di capire cosa passa per la testa a questi "pazzi" indiani, visitate il paese e apprezzate i loro costumi come se foste al cinema, tanto non ci riuscireste neppure dopo 3 o 4 ritorni e magari rischiate di "incazzarvi" ancora di più.

 

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