A G O R A '


Roberto Signorini
ARTE DEL FOTOGRAFICO

I confini della fotografia e la riflessione teorica degli ultimi vent’anni
Pistoia, C.R.T. marzo 2001, 256 p. £ 30.000.


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L'AUTORE

Roberto Signorini è nato a Milano nel 1947, dove si è laureato in lettere.
Dopo avere insegnato nella scuola media e in corsi per adulti, si è dedicato alla fotografia e successivamente alla riflessione teorica su di essa. Da alcuni anni svolge una ricerca sul dibattito intorno alla fotografia come approccio alla realtà e come arte visiva.

Nell'ambito di questa ricerca ha tradotto e studiato testi di Krauss, Van Lier, Dubois, Schaeffer, Lemagny, e li ha presentati e discussi in seminari e incontri presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, il Circolo filologico milanese, scuole di fotografia, associazioni culturali e circoli fotografici. Da questa esperienza nasce il libro Arte del fotografico.

Ha pubblicato:
- "Parabita: un racconto architettonico" Varzi, Guardamagna, 1994 (immagini e testo);
- "Nuovo paesaggio italiano: un clima culturale" in M. Galbiati, P. Pozzi, R. Signorini (curatori), - "Fotografia e paesaggio: la rappresentazione fotografica del territorio" Milano, Guerini, 1996;
- "La fotografia come arte visiva: alcuni temi della riflessione teorica" in W. Guadagnini, F. Maggia (curatori), 1968-1998:
- "Fotografia e Arte in Italia" Milano, Baldini e Castoldi, 1998.

 

IL LIBRO

La fotografia appare ormai una componente essenziale del sistema delle arti visive. Se a ciò non sono estranei i meccanismi di un mercato sempre più pervasivo, è però anche ad altre dinamiche che bisogna guardare.
Fra queste, un crescente interesse culturale non solo per la tecnica e la storia della fotografia, ma soprattutto per il suo presentarsi come oggetto di riflessione teorica e, proprio in quanto tale, come forma di arte contemporanea, in un'epoca che è carica di interrogativi al di sotto del rumore mediatico.

Fin dalle sue origini, in realtà, la fotografia solleva questioni filosofiche ed estetiche centrali nella cultura occidentale moderna, in particolare nei momenti di crisi più acuta di questa cultura; così è stato all'inizio del Novecento, con le avanguardie artistiche; e così avviene in questi ultimi vent'anni, dopo le neoavanguardie e parallelamente al dispiegarsi della lunga crisi di passaggio dalla modernità alla post- o tarda modernità, con l'intensificarsi del dibattito teorico sulla fotografia intorno a due "storiche" questioni.
Quale rapporto ha con la realtà l'immagine fotografica?
Qual è il contributo specifico della fotografia all'insieme delle arti visive?

Alcuni dei testi chiave di questo dibattito, prodotti da autori come Rosalind Krauss, Henri Van Lier, Philippe Dubois, Jean-Marie Schaeffer, Jean-Claude Lemagny, in Italia cominciano appena a circolare oppure devono essere ancora tradotti, e comunque attendono una ricostruzione del contesto in cui s'inquadrano e dei rapporti che li legano a quelli di teorici italiani come Franco Vaccari, Claudio Marra, Umberto Eco.
E soprattutto restano da definire e approfondire i problemi filosofici a cui tutto il dibattito allude.
A tale ricostruzione vuole contribuire Arte del fotografico, con una sintesi che si sviluppa in quattro momenti:

1. Il fotografico nell'arte contemporanea - Fotografia e critica d'arte.
Il fotografico come "logica" profonda della fotografia condivisa (in modo implicito o esplicito) dalle altre arti visive del XX secolo.

2. Ai confini del segno: l'atto fotografico - Fotografia e semiotica.
La logica del fotografico alla luce dell'indice di Peirce; dalla nozione, ambigua e precaria, di "segno fotografico" a quella di "atto fotografico", dalla fotografia come messaggio alla fotografia come esperienza di produzione e (soprattutto) di ricezione.

3. Ai confini dell'opera: un'arte precaria - Fotografia ed estetica.
La fotografia come arte contemporanea, cioè come esperienza estetica e riflessione dell'arte su se stessa, come "arte precaria" o arte del fotografico.

4. A partire dal fotografico: problemi e prospettive - Fotografia e filosofia.
I rapporti, impliciti nel fotografico, tra rappresentazione e realtà, significazione e percezione, moderno e tardomoderno, avanguardia e arte contemporanea, e il loro rinvio alle questioni filosofiche della verità e del soggetto, sullo sfondo del "nichilismo della modernità".

Il libro comprende numerose citazioni degli autori studiati, due "intermezzi" semiotico-filosofici e un ricco apparato bibliografico e di note, permettendo così di cogliere tutti i riferimenti esterni e interni del dibattito.

 

SOMMARIO

INTRODUZIONE

CAPITOLO 1.
Il fotografico nell'arte contemporanea. Fotografia e critica d'arte - Le neoavanguardie, il '68, l'estetico, Duchamp e la fotografia - Fotografia, ready-made e inconscio tecnologico - La logica dell'indice e il fotografico nell'arte contemporanea - L'arte dell'indice del XX secolo: l'arte è (diventata) fotografica? - La fotograficità implicita dell'arte contemporanea e l'identità concettuale della fotografia

INTERMEZZO 1.
Cenni sulla semiotica filosofica di Peirce Peirce e Saussure - Il pansemiotismo - Il primato dell'oggetto e la definizione del Segno - La semiosi illimitata - Le categorie e la classificazione dei segni

INTERMEZZO 2.
Cenni su alcuni aspetti del poststrutturalismo e del postmodernismo - La filosofia poststrutturalista e la cultura postmodernista - Scrittura e differenza in Derrida - a) La critica del “logocentrismo” o “metafisica della presenza” - b) Traccia, scrittura originaria, spaziatura, differenza - c) I riferimenti antiumanistici: Nietzsche, Freud, Heidegger

CAPITOLO 2.
Ai confini del segno: l'atto fotografico. Fotografia e semiotica - Messaggio o esperienza estetica? - Verso un ampliamento e una problematizzazione del concetto di segno fotografico - L'attività simbolica autonoma della macchina fotografica - La fotografia come azione fisico-chimica e la sua incertezza semiotica - Complessità dell'atto fotografico - La fotografia come segno di ricezione

CAPITOLO 3.
Ai confini dell'opera: un'arte precaria. Fotografia ed estetica - Dalla semiotica all'estetica - Alle origini di un'estetica antiumanistica della fotografia: Benjamin e il Surrealismo - Una pratica liberatoria - Un'arte estrema - L'opaca presenza delle forme - Una precarietà postmoderna - Fotografia e sublime - Fotografia, virtuale, estetico - Dal sensibile al sensibile

CAPITOLO 4.
A partire dal fotografico: problemi e prospettive. Fotografia e filosofia - La soglia filosofica - Il fotografico e l'autonomia dell'immagine dall'intenzione comunicativa del soggetto in quanto emittente - a) I teorici della fotografia come indice e il pensiero di Peirce - b) I problemi filosofici dell'indicalità fotografica: essere, linguaggio, verità, soggetto - c) I problemi filosofici dell'iconicità fotografica e della semiosi illimitata: fra percezione e semiosi - Il fotografico e l'autonomia dell'immagine dall'intenzione creativa del soggetto in quanto autore - a) Dalle premesse dada-surrealiste all'estetica postmodernista - b) Sublime postmoderno e questione dell'avanguardia, ovvero: che ne è dell'arte nel tardo capitalismo? - L'antiumanismo del fotografico e le questioni filosofiche del soggetto e della verità

Riferimenti bibliografici
Riferimenti iconografici
Indice dei nomi

 

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