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WALTER   TURCATO



Gerusalemme



CHIARI E SCURI di TERRA SANTA

In ebraico, Gerusalemme (Yerushalaïm) significa qui sarà la pace; davvero però non ci è dato di sapere quando.

Nel mese di maggio del 2000 ho avuto la possibilità e la fortuna di essere al seguito di un pellegrinaggio in Terra Santa e la prima impressione che ne ho avuto, è stata proprio quella di trovarmi in una situazione di transizione, di provvisorietà: tutto, dagli edifici alle strade, dai mezzi di trasporto al paesaggio alla gente stessa, sembrava in attesa di qualcosa.
C’è un gran movimento e un gran disordine, che ti fanno desiderare di tornare a casa presto.

Passi repentinamente da situazioni di luce intensa quasi accecante, a zone illuminate dalla sola fiammella di un lumino ...
fai una foto da lontano ad una scolaresca e riguardandola scopri come i piccoli che sembravano presi solo dalle loro attività, di fatto ti abbiano puntato con uno sguardo che non è di sola curiosità ...
arrivi in un deserto dove proprio non c’è nessuno, svolti una duna e trovi una postazione militare le cui sentinelle sono ben liete di posare per la tua foto (contrariamente a quanto ti aveva detto l’accompagnatore) ...
sei disciplinatamente in coda per visitare una chiesa e vieni spintonato dalla polizia, che fa largo senza mezze misure ad un corteo funebre ...
stai partecipando alla Via Crucis e ti viene consigliato di essere veloce e di tenere sott’occhio il portafoglio ...
i giovani venditori, presenti ad ogni angolo magari in bancarelle approntate velocemente in uno scatolone, se potessero fermerebbero anche il pulman su cui stai viaggiando, per ricavare qualcosa dalla foto che hai fatto loro furtivamente ...

Anche qui, come da noi, si corre e ci si affanna nel caos quotidiano, tuttavia, diversamente da noi, credo sia sempre ben presente la consapevolezza che per quanto l’uomo faccia la sua parte, abbia però sempre bisogno dell’aiuto di Qualcuno per portare a termine la sua opera.

Una volta rientrato a casa, nella civiltà, ti rendi conto di quanto, anche indirettamente, ti abbia arricchito quest’esperienza, senti che avresti dovuto viverla di più, con più attenzione, passando sopra gli aspetti esteriori, per cogliere meglio quei richiami che ti fanno fermare a riflettere sul tuo modo di essere: ti resta la voglia di ripeterla appena possibilile.
Per questo, ti senti anche più coinvolto, e ti fa male, sentire che qualcuno ha ricominciato a lanciare sassi!

 

Due note tecniche:
ho effettuato le riprese con pellicola diapositiva Colore e BN, successivamente ho acquisito digitalmente le immagini selezionate e ho applicato loro un viraggio (due tonalità di colore sovrapposte), per accentuare l’atmosfera conferita ai ricordi da questi colori caldi, giallastri, predominanti in quella terra.

 





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