Atto Senato

Interrogazione orale con carattere d'urgenza ai sensi dell'articolo 151 del Regolamento
presentata da STEFANO BOCO martedì 12 aprile 2005 nella seduta n.777

BOCO. – Al Ministro dell'interno.
Premesso:

che il consiglio comunale di Pisa, il 2 marzo 2005, ha approvato all'unanimità un ordine del giorno sulla messa in sicurezza della Piazza dei Miracoli: con il documento, che richiama due precedenti ordini del giorno in materia rispettivamente del 9 dicembre 1999 e dell'8 luglio 2004, il consiglio comunale, considerando le competenze del sindaco in materia di viabilità, riconferma che «la tutela della Piazza dei Miracoli, patrimonio della città e dell'umanità, da attentati terroristici e da atti vandalici deve essere realizzata senza pregiudicare il passaggio e la sosta pedonale e ciclabile nella strada di pertinenza comunale che costeggia il prato»;
che il consiglio comunale riconferma che «l'intervento di messa in sicurezza nell'area debba avvenire garantendo la visibilità e il pubblico godimento dei beni, manifestando la più netta contrarietà a future ipotesi di introduzione di ticket d'ingresso sulla Piazza»;
che con l'ordine del giorno suddetto il consiglio comunale di Pisa invita il sindaco «a garantire il passaggio pedonale e ciclabile nell'arco delle 24 ore nelle strade comunali; a sostenere presso le sedi opportune e competenti una modifica progettuale atta a sostituire i cancelli con altri sistemi di ostacolo alle auto»;
che il 3 marzo 2005 la circoscrizione 6 di Pisa ha approvato all'unanimità un ordine del giorno in cui, ribadendo posizioni già espresse il 12 luglio 2004, si chiede la sospensione immediata dei lavori;
che nonostante questi pronunciamenti l'installazione dei cancelli, dovuta a motivi di sicurezza, è stata avviata e i lavori procedono alacremente, visto che lo sbarramento in via Roma è già in opera e i cancelli agli archi di Porta Nuova su piazza Manin sono in avanzata fase di installazione: forniti di punte acuminate e alti non più di 170 cm, tali cancelli non sono certo adatti a fermare gli eventuali terroristi, sicuramente abbruttiscono una delle più belle piazze del mondo;
che i cancelli stessi sono un pericolo: non si può infatti non pensare che, una volta chiusi, qualche studente o turista tenti comunque di superarli, rischiando di rimanervi infilzato;
che nel corso di un incontro in prefettura svoltosi il 21 marzo 2005, cui ha partecipato una delegazione del Comitato contro i cancelli e contro la chiusura notturna di Piazza del Duomo, il questore di Pisa ha illustrato la finalità dell'operazione di messa in sicurezza di Piazza dei Miracoli: i cancelli sarebbero uno strumento di canalizzazione e filtro degli accessi, da utilizzare in particolari ed eccezionali situazioni di emergenza;
che, stando a quanto affermato dal questore di Pisa nel corso dell'incontro sopra citato, non si andrebbe dunque a una chiusura notturna della Piazza in situazioni di normalità, ma si procederebbe a controlli e ad eventuali restrizioni degli accessi in presenza di allarmi circostanziati di pericolo grave, sulla base di segnalazioni ritenute attendibili dalle autorità di pubblica sicurezza,
si chiede di sapere:
se risulti per quale motivo si stia procedendo con tanta fretta e notevole impegno di spesa all'installazione dei cancelli, se questi serviranno in casi del tutto eccezionali;
se e come il Ministro in indirizzo intenda motivare l'evidente delegittimazione del ruolo e dell'autorità degli istituti democratici di governo della città, le cui indicazioni sono state platealmente disattese;
se e come si intenda garantire la piacevole fruizione sociale, anche notturna, di uno spazio che è storicamente della città e dei suoi abitanti, ed evitare che si vada verso una sorta di privatizzazione della piazza;
se non si ritenga indispensabile e urgente bloccare i lavori e rimuovere le cancellate già installate, per provvedere poi a garantire la sicurezza di Piazza dei Miracoli con mezzi più idonei di questi sbarramenti che ne avviliscono la bellezza.


Svolgimento di interpellanze e di interrogazioni

PRESIDENTE: L’ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze e di interrogazioni.

Sarà svolta per prima l'interrogazione sulla messa in sicurezza della Piazza dei Miracoli a Pisa.

Il rappresentante del Governo ha facoltà di rispondere a tale interrogazione.

D'ALI', sottosegretario di Stato per l'interno.
Signor Presidente, onorevoli senatori, preciso, innanzitutto, che la decisione di installare dei cancelli ai varchi di Piazza dei miracoli a Pisa è stata concordata, in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, dalle locali Autorità provinciali di pubblica sicurezza e dall'Amministrazione comunale, d'intesa con l'Opera della Primaziale Pisana, ente che gestisce il complesso monumentale.

Il progetto, che scaturisce da preminenti esigenze di sicurezza, è stato approfondito, sempre in modo congiunto con il Comune di Pisa, da tempo e nel dettaglio, superando anche l'esame da parte della locale Sovrintendenza ai monumenti.

Prima di passare alla ricostruzione della vicenda, ritengo, pertanto, di poter rassicurare il senatore Boco sul fatto che non c'è alcun tentativo di incidere sull'autonomia e sulle prerogative, tra l'altro ormai di rilevanza costituzionale, dell'ente locale alle quali il Ministero dell'interno e, in primo luogo, le prefetture riservano la massima attenzione.

Ricordo che, già all'indomani dell'attentato compiuto il 26 maggio 1993 a Firenze in via dei Georgofili, il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Pisa aveva disposto l'adozione di misure per la tutela della Piazza dei Miracoli, tra le quali anche la collocazione di transenne mobili che ancora oggi vengono giornalmente installate, rimosse e lasciate lungo il perimetro del prato del complesso monumentale.

Dopo gli attentati dell’11settembre 2001, l'esigenza di rafforzare la difesa di questi monumenti, riconosciuti patrimonio dell'umanità, si è fatta ancora più urgente.

Non posso, infatti, non ricordare che i principali luoghi d'arte ed i complessi religiosi rientrano tra i possibili obiettivi di attentati ad opera di gruppi terroristici internazionali e che l'esposizione al rischio è ulteriormente accentuata dalla circostanza che nell'area della Piazza dei Miracoli è ricompreso anche un importante storico cimitero ebraico.

In questa prospettiva, la questione della sicurezza della piazza è stata ripetutamente affrontata dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, sempre con la partecipazione, oltre che dell'Amministrazione comunale di Pisa, anche dell'Opera della Primaziale Pisana.

Nel dicembre 2003, veniva, pertanto, disposto il rafforzamento delle misure di vigilanza alla piazza, prevedendo, in particolare, che la stessa venisse interdetta al traffico veicolare con l'installazione di apposite strutture e transenne leggere.

Nel gennaio del 2004, un "tavolo tecnico" istituito dal Comitato per approfondire la tematica e composto da rappresentanti delle forze di polizia e della polizia municipale, formulò la proposta di installazione di cancelli ai varchi della piazza.

Nel marzo dello stesso anno, sempre in sede di Comitato, l'Opera della Primaziale venne incaricata di redigere un progetto complessivo di massima sulla base delle indicazioni emerse dal tavolo tecnico, con l'intesa che tale progetto sarebbe stato oggetto di valutazione da parte del Comune di Pisa e della sovrintendenza, anche al fine di assicurarne la compatibilità sia con i vincoli monumentali ed architettonici, sia con i paralleli progetti di mobilità in corso da parte dell'Amministrazione comunale.

Dopo il parere favorevole espresso dalla sovrintendenza ai monumenti, nella riunione del 13 maggio 2004, anche il sindaco di Pisa espresse il proprio parere favorevole al progetto, richiedendo soltanto l'adozione di una modifica diretta a consentire la visibilità della piazza anche nelle ore notturne di chiusura.

Nella stessa riunione, il rappresentante della sovrintendenza, considerate le preminenti ragioni di ordine e sicurezza pubblica, dichiarava il progetto certamente preferibile alla situazione, per vari aspetti degradata, derivante dall'utilizzo delle transenne mobili.

Nel giugno del 2004, ebbero inizio i lavori relativi alla prima cancellata, posizionata su un terreno di proprietà dell'Opera della Primaziale.

Come ricordato anche dal senatore Boco, l'8 luglio 2004 il Consiglio comunale di Pisa adottava un ordine del giorno con il quale, richiamata una propria precedente posizione del 9 dicembre 1999, impegnava il sindaco affinché le misure di tutela venissero attuate senza pregiudicare il passaggio pedonale, anche notturno, salvaguardando in tal modo il collegamento naturale tra il centro storico ed il quartiere di Porta Nuova.

Con lo stesso atto di indirizzo, il Consiglio comunale esprimeva la preoccupazione che l'attuazione del progetto costituisse la premessa per l'introduzione di ticket di ingresso alla piazza.

Dopo questa presa di posizione, il Comitato provinciale, presente anche il vice sindaco, tornava ad esaminare l'argomento nella riunione del 5 agosto 2004 e, in modo unanime, rilevava l'assoluta infondatezza dei timori espressi dal Consiglio comunale, essendo del tutto evidente che l'introduzione dell'ingresso a pagamento alla piazza, eventualità peraltro da nessuna parte mai neppure ventilata, non potrebbe essere disposta da altri se non dalla stessa Amministrazione comunale.

Il Comitato, pertanto, dopo aver preso atto della ribadita volontà del Comune di Pisa di concorrere all'attuazione del progetto, concordava che in una successiva riunione sarebbero state definite le procedure di chiusura della piazza con modalità tali da assicurare in ogni caso il passaggio pedonale, come auspicato dall'ordine del giorno consiliare.

Sono, pertanto, proseguiti e sono ancora in via di completamento i lavori per l'installazione delle cancellate sugli altri varchi (via Roma e Porta Nuova), lavori che, ricordo, sono interamente finanziati dall'Opera Primaziale Pisana.

Sottolineo che i varchi resteranno aperti anche la notte per il transito ciclabile e pedonale della piazza e potranno essere chiusi soltanto in presenza di esigenze contingenti di ordine e sicurezza pubblica, previa, ovviamente, l'adozione dei relativi provvedimenti a cura delle competenti autorità.

Sulla stessa area, oltre ad un sistema di video sorveglianza, è previsto un servizio di vigilanza esterna a cura di guardie giurate dell'Opera Primaziale, in concorso con la polizia municipale e le forze dell'ordine.

Come ha evidenziato il senatore Boco, le finalità e le modalità di attuazione dell'intero progetto, così come concordate in sede di Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, sono state congiuntamente illustrate, nel corso di un incontro tenutosi in prefettura il 21 marzo scorso, dal prefetto, dallo stesso sindaco di Pisa, dal questore e dal presidente dell'Opera Primaziale Pisana, al presidente della circoscrizione comunale n. 6, nel cui ambito territoriale ricade la Piazza del Duomo, nonché ai rappresentanti di un comitato di cittadini contrario alla chiusura.

Credo di poter concludere sottolineando lo spirito di leale collaborazione che ha animato tutte le componenti istituzionali chiamate a soddisfare un'esigenza primaria come quella della sicurezza di una piazza-simbolo non solo per Pisa, ma per tutti i cittadini italiani e vorrei dire del mondo, e riaffermando come ogni passaggio, sia decisionale che attuativo, sia stato assunto, per come documenta quanto sopra riferito, nell’intesa con gli enti locali di riferimento.

BOCO (Verdi-Un). Domando di parlare.

PRESIDENTE: Ne ha facoltà.

BOCO (Verdi-Un).
Signor Presidente, ho ascoltato con attenzione la risposta del sottosegretario D’Alì e del Ministero, che rimarrà agli atti.

Lei, signor Sottosegretario, ha fatto riferimento (anch’io vi ho accennato nell’interrogazione) all’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Pisa l’8 luglio 2004. Su questo mi soffermo per una parte da lei non citata, non perché rappresenti un problema, ma perché è uno dei motivi che mi ha spinto a presentare l’interrogazione in oggetto. Il Consiglio comunale - cito un passaggio dell’interrogazione - spinge, tramite i suoi componenti, "a sostenere presso le sedi opportune e competenti una modifica progettuale atta a sostituire i cancelli con altri sistemi di ostacolo alle auto".

Il Consiglio comunale si è posto questo problema, di fronte ad una delle più grandi piazze-simbolo non solo del nostro Paese ma del mondo intero, ferita (per questo è nato un comitato ed è sorta una discussione nella città di Pisa) dall’installazione di cancelli fissi, alti un metro e settanta, con punte acuminate. Mi domando - senza particolari strumenti tecnici di conoscenza, ma da semplice cittadino - quanto una cancellata alta un metro e settanta possa difendere la Piazza dei Miracoli da un eventuale attacco (mi scuso per il termine forse non del tutto corretto) terroristico.

Ecco perché pongo tale questione all’attenzione del Ministero. Ho ascoltato dal sottosegretario D’Alì una precisa descrizione del rapporto con le amministrazioni locali; siamo qui nel Parlamento italiano, nel Senato della Repubblica, proprio a rappresentargli le istanze dei cittadini. Quando nella città si vede un oggetto fisso come questo, la città si interroga, si pone l’interrogativo se una cancellata alta un metro e settanta possa servire a difendere questo patrimonio dell’umanità o se non vi sia un altro modo di chiudere la piazza, attraverso un’installazione spostabile o asportabile in alcuni momenti della giornata o nei periodi ritenuti non a rischio.

Ecco perché mi dichiaro non soddisfatto. Non sono soddisfatto perché stiamo palesemente facendo una cosa, a mio avviso, sbagliata. Rimarrà una cancellata non rimuovibile che non risolverà affatto - proprio per la sua struttura, essendo alta un metro e settanta - i problemi posti. Invece si poteva fare qualcosa di diverso concordandolo con le amministrazioni. A volte uno strumento come l’interrogazione può far ragionare, porre il problema, individuarne le ragioni al fine di trovare una soluzione in corso d’opera.

Vede, sottosegretario D’Alì, il questore di Pisa ha descritto, come lei ha riportato con correttezza, anche a cosa serve l’operazione: i cancelli sarebbero strumenti di canalizzazione, volti a ridurre l’accesso alla piazza e a renderne il controllo più organizzato, ma per allarmi circostanziati, in caso di pericolo, quando lo ritengano le autorità preposte, il Ministero in primis.

Si costruisce una cancellata fissa in uno dei più grandi luoghi simbolo di questo Paese per fare uno strumento di canalizzazione solo in alcuni momenti, signor sottosegretario D’Alì, quando si potrebbero benissimo fare le stesse cose in un modo asportabile.

Ecco perché davanti a questa scelta (ma siamo ancora in tempo) le autorità tutte, le amministrazioni locali, il Ministero, perfino il comitato dei cittadini, una parte della collettività non solo pisana ma io credo nazionale, si renderanno conto di quanto la stessa sia sbagliata. Di qui il motivo della presentazione della mia interrogazione.

Pertanto spero che sia il Ministero, sia le strutture locali, siano in grado oggi di modificare quello che, secondo me, è un vero scempio, uno scempio semplicemente inutile.

Dobbiamo invece difendere la sicurezza, nel rispetto delle grandi ricchezze architettoniche e lo possiamo fare con dinamiche facilmente asportabili in tutti i giorni che non siano ritenuti a rischio.

(3-02058)