Alla stampa cittadina
Maggio 2004

Il progetto di chiusura di Piazza del Duomo e delle vie circostanti mediante cancellate nelle ore notturne è un intervento di portata considerevole che avrà effetti pesanti sulla fruizione della città da parte dei suoi abitanti e degli stessi turisti.

Certamente chi porta avanti questa soluzione ha posto con forza il problema della sicurezza dei Monumenti e di una sistemazione decorosa della Piazza, e di questo non si può che compiacersene, ma probabilmente non ne ha considerato tutti gli effetti, in primo luogo l’eliminazione del collegamento pedonale diretto fra centro storico e quartiere di Porta Nuova con tutto ciò che ne consegue: stravolgimento di abitudini nell’uso del territorio che risalgono all’epoca lontana in cui la chiusura notturna delle porte delle mura venne abbandonata, ma soprattutto sottrazione a tutta la cittadinanza e ai turisti dell’esperienza fortemente suggestiva della visione notturna della piazza del Duomo: uno spettacolo unico al mondo. E per favore, non diciamo che vedere la Piazza attraverso le sbarre è la stessa cosa!

Che l’intervento proposto assuma risvolti fortemente problematici sembra essere condiviso anche dal Sindaco di Pisa, il quale, stando ad un servizio di 50Canale, ha riconosciuto che esso limita la fruizione della Piazza. Vogliamo dirgli che siamo in tanti a pensarla così e che verosimilmente saremo in molti di più quando questo provvedimento verrà realizzato, perché allora ci si renderà pienamente conto degli effetti che esso comporterà. Ne voglio citare solo alcuni: un incentivo all’uso dell’automobile per recarsi di sera nel centro storico (troppo lungo il giro a piedi o in bicicletta!), disincentivo del parcheggio fuori delle mura, problemi per i clienti degli alberghi ubicati nelle immediate adiacenze di piazza Manin, ma soprattutto un cambiamento della percezione di Piazza del Duomo, ridotta ad una cosa da guardare da dietro le sbarre, uno spettacolo che non potremo più gustare in tutto il suo fascino mentre la si attraversa ammirando i giochi di luce sulla facciata dei monumenti. E poi potrebbe diffondersi la sensazione che Pisa non sia una città "sicura", ma sia una città "a rischio", dalla quale è consigliabile stare alla larga, dal momento che ha dovuto procedere ad un tale ingabbiamento del suo monumento più prezioso: che effetti potrebbero esserci per il nostro turismo se tale percezione dovesse diffondersi nell’immaginario collettivo?

Una città che ama il suo patrimonio storico e artistico e che ha una visione lungimirante del suo futuro dovrebbe riflettere in modo approfondito su un argomento tanto rilevante. A tutti coloro che ci rappresentano ed a quanti ci governano, in primo luogo al nostro Sindaco, vorremmo chiedere un’azione forte perché si ricerchino soluzioni che, garantendo la difesa e il decoro di Piazza del Duomo, salvaguardino contemporaneamente il diritto dei cittadini pisani, ma anche dei turisti, a non vedersi sottratto un pezzo tanto importante della città e a non dover subire penalizzazioni così rilevanti per quanto riguarda l’accesso diretto al centro storico e la mobilità pedonale fra quartieri contigui.

Alberta Tellarini - portavoce dei firmatari dell’appello al Sindaco di Pisa
per la difesa del transito pedonale e ciclabile attraverso Piazza dei Miracoli – aprile 2004