Anno più anno meno, la zip ha circa un secolo e... lo porta molta bene.

Risalire alla sua nascita non è semplice: diverse, infatti sono le date attribuite all'anno della sua invenzione. Per Robert Friedel tutto ha inizio nel 1896. Nel suo libro dedicato alla "lampo" intitolato, appunto, "Zipper", lo scrittore narra che una certa signora di Chicago, Whitcomb L. Judson, non potendone più di attaccare bottoni, chiese al marito, "inventore" dilettante, di risolverle il problema pensando a qualche altro sistema. Il 29 agosto 1896 il marito registrò all'ufficio brevetti un aggeggio chiamato "chiusura di sicurezza separabile".

Altre fonti parlano del 1893 come dell'anno del brevetto e del 1913 come di quello in cui questa invenzione veniva messa in produzione dallo svedese Gideon Sundback.

 

Fra le altre date di nascita emerge anche il 1851, anno in cui negli Stati Uniti Elias Howe, noto per l'invenzione della macchina da cucire, brevetta la "prima chiusura automatica continua per abiti", fatta di una serie di ganci uniti da un cordoncino che scorre e scivola su dei denti metallici. L'invenzione, mai messa sul mercato, nel 1917 fu perfezionata e, grazie alla sua praticità, applicata sulle tute di volo della marina americana. Successivamente B.G. Worth, della ditta B.F. Goodrich Co. la utilizzò per le scarpe di gomma brevettandone anche il nome: " zipper".

Intorno agli anni Trenta la zipper si impose anche in Italia grazie alla Schiapparelli che, fra i primi, la utilizzò per abiti alla moda. La zipper si impose nel nostro paese con il nome di "lampo" e in poco tempo finì quasi per sostituire totalmente gli scomodi bottoni.

Nella sua storia la lampo subì varie modifiche con l'obiettivo di renderla il più pratica e comoda possibile. La serie di ganci uniti da un cordoncino che scorre e scivola su denti metallici subì prima l'eliminazione dei ganci, mentre i dentini metallici si concatenavano. Verso la metà del Novecento, la lampo era costituita da due strisce di metallo o plastica sulle quali venivano disposte due file di denti metallici che si chiudevano in una direzione e si aprivano in quella opposta. Dal 1958 in poi, infine, non ci sono stati più cambiamenti: è stata introdotta la catena continua a spirale, processo grazie al quale i dentini vengono applicati direttamente sul nastro.

Pur essendo un semplice oggetto di rifinitura per capi di abbigliamento e accessori, la lampo non ebbe vita facile. Come ad ogni novità alla sua comparsa in Italia, negli anni Trenta, si formarono due schieramenti pro e contro. Fautori della zip furono le Autorità che la accolsero come simbolo del progresso mentre la Chiesa rimase fedele ai suoi bottoni.

"Zip": "chiusura" ma anche biglietto da visita di certi stilisti d'avanguardia, intesa come decorazione, può oggi arricchirsi di strass ad evidenziare la sua presenza sul corpo, in particolar modo, femminile.