PIETRANICO
prov.Pescara
Abruzzo/ITALY

Le origini

    Mancano testimonianze esplicite della sua origine e della sua primitiva aggregazione. Si conosce con certezza che fu una "grangia" (un magazzino-abitazione medievale di montagna), dipendente dalla insigne Abbazia di S. Clemente a Casauria.
    Una tradizione orale, ancora viva, ne attribuisce la fondazione all'Abbate Adamo. Con molta probabilità, deve trattarsi dell'ottavo rettore della storica Abbazia. In suo ricordo, una strada cittadina adiacente la Piazza del Colle, porta il suo

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Nome: Via Abate Adamo. Un sito cosi arroccato e poco accessibile apparve un posto ideale ai Monaci benedettini per edificarvi un castello entro il quale potersi rifugiare in tutta sicurezza in occasione dei sanguinosi saccheggi operati dai Saraceni e dai Normanni provenienti dalla vicina costa pugliese.
    Questo clima di estrema insicurezza, congiuntamente al desiderio di emancipazione, spinsero masse di coloni abbrutiti da una feudalità sorda ed inutile ad aggregarsi in questo territorio. Dal canto loro, i Monaci offrirono, assieme alla sicurezza, condizioni di vita più umane, nuovi metodi di coltivazione, tecniche di allevamento, sistemi di costruzioni, non tralasciando le pratiche religiose.
    L'antico castello sorgeva sulla "
Pietra di Castello","un immenso masso di 2000 m.c.;". Da qui, dunque, il toponimo Petra Iniqua, che secondo un'attendibile etimologia significa "pietra posta su di un colle". Questa era la lezione che dava del nome un filosofo illustre, Don Domenico Tinozzi che aveva condotto erudite ricerche sui "tre paesi della Penne vera: Pietranico, Cugnoli e Corvara".
    Il paese vecchio conserva a tutt'oggi quasi intatta la sua originaria struttura di borgo sorto per offrire minor lato all'offesa e possibilità maggiori alla difesa. Le case, disposte a raggiera lungo lo scosceso e breve pendio sottostante il poderoso sperone roccioso, sono divise da stradine molto strette e formano, con le  mura  robuste  sul  lato  esterno,  una  cintura  interrotta  solo  dalla  "
Porta della Terra".

    Di essa resta il solo fornice sorretto da un robusto arco a semicerchio. La breve rampa subito dopo la porta di accesso si dirama in gomitolo di "ruve" e "ruvelle" tortuose e tetre, ricavate a tratti dalla roccia. Terminano tutte nella minuscola piazzetta adiacente la monumentale Pietra, dove si apriva il portale della primitiva Chiesa di S. Maria.

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