Attacco di mandata per autopompa
Dispositivo costituito da una valvola di intercettazione ed una di non ritorno, dotato di uno o più attacchi unificati per tubazioni flessibili antincendio. Serve come alimentazione idrica sussidiaria.
Estintore carrellato
Apparecchio contenente un agente estinguente che può essere proiettato e diretto su un fuoco sotto I' azione di una pressione interna. E' concepito per essere portato e utilizzato su carrello.
Estintore portatile
Gli estintori portatili si dividono in:
- estintori ad acqua
- estintori a schiuma
- estintori a polvere
- estintori ad anidride carbonica
- estintori ad idrocarburi alogenati o estinguenti alternativi
Un estintore è designato da simboli letterali che hanno lo scopo
di classificare il tipo di fuoco cui sono destinati. In particolare:
- classe a: fuochi da materiali solidi, generalmente di natura organica,
la cui combustione avviene con formazione di braci, come, ad esempio, carta,
legno, materiali tessili;
- classe b: fuochi da liquidi o da solidi liquefattibili, come ad esempio,
benzina; gasolio, alcool, solventi;
- classe c: fuochi da gas, come ad esempio, metano, propano, butano,
gas da città;
- classe d: fuochi da metalli, come ad esempio, polveri, trucioli,
scarti metallici, metalli radioattivi e non.
Gli estintori devono essere distribuiti in modo uniforme nell'area
da proteggere; almeno uno di essi dovrà essere posizionato in prossimità
degli accessi ed in vicinanza delle aree di maggior pericolo; la posizione
prescelta dovrà essere facilmente accessibile e visibile.
A tal fine appositi cartelli segnalatori ne faciliteranno I' individuazione
a distanza.
Gli estintori, a linea di norma, devono essere installati uno ogni
200mq di pavimento.
Idrante antincendio
Attacco unificato, dotato di valvola di intercettazione ad apertura manuale collegato ad una rete di alimentazione idrica. Un idrante può essere a muro, a colonna soprassuolo oppure sottosuolo.
Idranti a muro
Il complesso idrante a parete si compone di:
- cassetta in lamiera verniciata a fuoco, munita di sportello in vetro
trasparente con chiave; rubinetto idrante in ottone;
- coppia di raccordi uni in ottone;
- manichetta flessibile in vari diametri e lunghezze;
- lancia idrica fissa o regolabile.
Idranti a colonna soprassuolo in ghisa classificazione e dimensioni
Gli idranti sono classificati secondo i tipi costruitivi e l'uso.
Tipi a e ad: con colonna montante semplice.
Tipi ar e adr: con colonna montante avente dispositivo di rottura
prestabilito in caso di urto accidentale della parte esterna della colonna.
Tipi b e bd: con colonna montante speciale avente attacchi di
mandata protetti da cofano e/o carenatura per evitare I' uso da parte di
persone non adatte.
Tipi br e bdr: con colonna montante avente dispositivo di rottura
prestabilito e con attacchi di mandata protetti come indicati per i tipi
b e bd.
Idranti sottosuolo in ghisa
Gli idranti sono classificati secondo i tipi costruttivi e l'uso.
Tipo a: con attacco di uscita ad innesto rapido a baionetta
(I' erogazione dell'acqua e' possibile mediante I' applicazione diretta
della manichetta e/o colonnetta idrante).
Tipo a 1: con flangia di entrata assiale.
Tipo a2: con flangia di entrata a squadra.
Tipo b: con attacco di uscita filettato uni 810 (come nel tipo
a).
Tipo b1: con flangia di entrata assiale.
Tipo b2: con flangia di entrata a squadra.
Impianto automatico di rivelazione d'incendio
Insieme di apparecchiatura destinate a rivelare, localizzare e segnalare automaticamente un principio d'incendio.
Impianto di allarme
Insieme di apparecchiatura ad azionamento manuale utilizzate per segnalare
un principio di incendio. impianto fisso di estinzione.
Insieme di sistemi di alimentazione, di valvole di condutture e di
erogatori per proiettare o scaricare un idoneo agente estinguente su una
zona d'incendio. La sua attivazione ed il suo funzionamento possono
essere automatici o manuali.
Lancia erogatrice
Dispositivo provvisto di un bocchello di sezione opportuna e di un attacco unificato. Può essere anche dotata di una valvola che permette il getto pieno, il getto frazionato e la chiusura.
Naspo
Attrezzatura antincendio costituita da una bobina mobile su cui e' avvolta una tubazione semirigida collegata ad un'estremità , in modo permanente, con una rete di alimentazione idrica in pressione e terminante all'altra estremità con una lancia erogatrice munita di valvola regolatrice e di chiusura del getto.
Rete di idranti
Sistema di tubazioni fisse in pressione per l’alimentazione idrica sulle quali sono derivate uno o più idranti antincendio.
Riserva di sostanza estinguente
Quantitativo di estinguente, stabilito dall'autorità, destinato
permanentemente all'esigenza di estinzione.
Con riferimento all'acqua come fluido estinguente, la normativa italiana
richiede le seguenti quantità minime di riserva, qualora l'acquedotto
pubblico non sia in grado di garantire le prestazioni di volta in volta
previste:
- 1)3.6 m3 per le autorimesse con n.2 idranti. Questa quantità
deriva dalla necessità di garantire per 30 minuti, la portata di
120 l/min. al bocchello della lancia nelle condizioni più sfavorevoli
di altimetria e di distanza, che rappresenta il 50% di quella erogabile
dagli idranti necessari. La capacita' della riserva idrica e' data
approssimativamente dalla seguente espressione:
Con:
C= capacita' riserva idrica in m3;
n= numero degli idranti strettamente necessari;
a= 1,3 (coefficiente compreso tra 1,10 e 1,35).
- 28 m3 per gli alberghi esistenti con una sola scala: questa quantità
deriva dalla necessità di dover garantire per 60 minuti, la portata
di 120 l/min. ai tre idranti in posizione idraulica più sfavorita.
- 56 m3 per gli alberghi nuovi. Questa quantità deriva
dalla necessita' di dover garantire per 60 minuti la portata di 360 L/MIN.
a n.2 colonne. Si precisa, infatti, che il d. Min. Int.9 aprile
1994, prevedendo un numero di uscite non inferiore a 2, indirettamente,
salvo casi particolari, richiede un impianto idrico antincendio con un
numero di colonne non inferiore a 2.
- 28 m3 per gli edifici di civile abitazione con altezza antincendio
superiore a 24 m per le stesse motivazioni già addotte per gli alberghi.
- 28 m3 per le scuole, per le stesse motivazioni già addotte
per gli alberghi.
- 3 m3 per gli impianti sportivi al chiuso con numero di spettatori
superiore a 100 e fino a 1000. Questa quantità d'acqua è
giustificata dalla contemporaneità di funzionamento di n.2 naspi,
capaci di assicurare ciascuno una portata non inferiore a 35 L/MIN. con
un'autonomia non inferiore a 30 minuti.
- 28 m3 per gli impianti sportivi al chiuso con numero di spettatori
non superiore a 1000 e quelli all'aperto con numero di spettatori superiore
a 5000. Questa riserva idrica e' giustificata dalla necessita' di
dover garantire un'autonomia di almeno 60 minuti ai tre idranti dn45 in
posizione idraulica più sfavorita, assicurando a ciascuno di essi
una portata non inferiore a 120 L/MIN.
Per poter fornire a ciascun idrante di una stessa rete una portata
non inferiore a 120 L/MIN. è necessario rispettare la relazione:
dove:
QR è la portata effettiva;
QN è la portata nominale
a è un coefficiente compreso tra 1,10 e 1,35.