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Di derivazione latina, ma di etimologia incerta è il nome della nostra cittadina: Plautellum è attestato dall'830, Plotellum dal 1095, Pioltellum dal 1175, Ploltello dal 1209, Pioltelum dal 1259 e Piontellum dal 1313. Meno probabile il significato di terra di Plauto (con favolistici collegamenti a un passaggio in zona del famoso commediografo latino dai grandi piedi o dalle grandi... orecchie); più probabilmente Pioltello (Pioltèll, in dialetto) deriva da plautus = piatto, pianeggiante, con allusione alla natura dei luoghi completamente piani; o, secondo un'altra ipotesi, al termine lombardo pioda o piota, attestato a Brescia anche nella forma plota, che indicava la lastra d'ardesia usata per coprire i tetti o per lastricare le strade e che, secondo alcuni, pare venisse addirittura esportata in paesi vicini come Lavagna e Comazzo.

Più facile ricostruire l'etimo di Limito (Limit in dialetto), che deriva dal latino limes, limitis = confine, sentiero che fa da confine, qui forse a indicare il confine tra il territorio dei Torriani e quello dei Visconti, o secondo un'altra versione il limite della giurisdizione della Mediolanum dei Cesari: la denominazione più antica di questa località fu Limido, poi Limido Milanese, conservata fino alla prima metà dell'800 quando sotto gli Austriaci acquisì quella attuale per distinguerla da Limido Comasco. 

Poco, invece, si sa di Seggiano (Segiàn, in dialetto), documentato nella forma Sillano che pare alludere al nomen gentilizio romano di Silius. In provincia di Grosseto esiste un comune omonimo che fa derivare il proprio nome dal dio Giano (sedes Iani); un'altra ipotesi interessante potrebbe essere quella che collega il nome di Seggiano al vocabolo latino seges, campo coltivato.

Il moderno quartiere San Felice, costruito negli anni '70 dopo l'abbattimento della cascina omonima, situata in territorio di Segrate, deriva il suo nome - come è attestato negli atti di una visita alla pieve del cardinale Borromeo nel 1566 - dalla presenza lungo la via consolare detta strata magistra mediolanensis di un pilastrellum sancti Felicis, cioè di un oratorio dedicato a san Felice appunto.

Rugacesio e il laghetto Malaspina, infine, hanno derivato il loro nome dalle cascine che si trovavano nei rispettivi territori. Il 29 maggio 1985 la scoperta di una tomba romana nel territorio di Seggiano, di cui parla diffusamente il volume di Paola Barbieri, Pioltello dalle origini gli Sforza, edito dall'Amministrazione comunale nel 1998, ha consentito di avanzare l'ipotesi della presenza di un centro stabile nel territorio di Pioltello fin dal IV sec. d.C. Il primo documento storico in cui si parla di Pioltello, una permuta immobiliare, è invece datato 830; e fino al XII sec. i documenti, che non sono molti, si riferiscono quasi sempre a passaggi di proprietà; più numerosa e ricca la documentazione del XIII e XIV sec. riferita al centro abitato, alle chiese e alle coltivazioni. Sono state identificate cinque chiese presenti sul territorio: San Giovanni, San Salvatore, San Vito, San Marziano e Sant'Andrea, l'unica tuttora esistente dedicata al patrono di Pioitello (di cui si festeggia la ricorrenza il 30 novembre). Dal XIII sec. è attestata la presenza a Pioltello degli Umiliati, il movimento religioso sorto nel XII sec. e riconosciuto nel 1201 ' Tra il 1259 e il 1300 Pioltello si trovò coinvolta, nelle lotte tra Torriani e Visconti e il 13 giugno 1302 le due famiglie firmarono qui la pace denominata di Pioltello. Probabilmente nel territorio del nostro comune si accamparono le truppe milanesi che nella battaglia di Cassano sconfissero il celebre Ezzelino da Romano: fra i condottieri che contribuirono a quella vittoria ci fu Martino Della Torre. Nel 1311 è attestata la presenza dei figli di un Ottobono da Pioltello accanto a Marco Visconti nel consiglio cittadino di Milano. Da quel momento le vicende del territorio di Pioltello sono legate a quelle di Milano: alcune lettere di Francesco Guicciardini ricordano movimenti di truppe in queste zone nel luglio 1526 per liberare Francesco Il Sforza, impegnato contro gli Spagnoli; agli Spagnoli e agli Austriaci, nel 1796 seguirono i Francesi e il nostro territorio nel 1805 apparteneva al Regno napoleonico, Dipartimento d'Olona, Distretto di Milano, Cantone di Melzo; alla caduta di Napoleone, ritornò agli Asburgo e fu poi partecipe delle guerre d'Indipendenza che videro, nel 1859, transitare e fermarsi a Pioltello e nei dintorni migliaia di soldati. Agli ordini del generale Cialdini, combatterono un limitese e alcuni pioltellesi, tra cui Alfonso Zappa, ricordato come generoso garibaldino. Intanto dalla prima metà dell'Ottocento, a Pioltello era attiva una grande filanda che all'inizio del XX sec. dava lavoro a oltre duecento persone, quasi tutte donne: si trovava tra le attuali via Bozzotti e via Colombo; famoso era anche il fieno coltivato nelle nostre campagne che veniva considerato il migliore di tutta la zona per l'alimentazione dei cavalli.

 

Il testo è stato tratto dalla pubblicazione edita dall'Amministrazione Comunale di Pioltello Vivi la Città 1999-2000.

 

 

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