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Dopo qualche anno di passione per i bonsai mi rendo conto di avere ancora molte lacune, sia a livello di tecniche di coltivazione che a livello di "espressione" artistica. Fra queste alcune sono rimediabili con l’esperienza e la frequentazione di bonsaisti più esperti, altre invece fanno parte del bagaglio di doti personali che ognuno di noi ha e che, essendo innate, difficilmente possiamo acquisire. Recentemente ho letto dei libri di bonsaisti italiani, fra questi Sandro Segneri, dove si esprimeva l’importanza di "progettare" il bonsai attraverso il disegno e di seguire negli anni un percorso avendo però presente già all’inizio il futuro aspetto della nostra pianta. A questo punto mi sono reso conto che il fatto di non saper disegnare bene a mano libera, o per lo meno non bene al punto di realizzare degli schizzi o dei progetti che avessero una vera utilità da quel punto di vista… era per me una di quelle lacune che difficilmente avrei colmato anche in futuro. Mi sono tornati in mente un paio di articoli che avevo letto su riviste e su internet relativi all’utilizzo del computer per fare delle simulazioni su delle foto di bonsai per variarne l’aspetto e provare ad immaginare queste piante dopo qualche anno di coltivazione. Ho provato a farne qualcuna e devo dire che i risultati sono stati, almeno per me, interessanti o per lo meno superiori a quelli che avrei ottenuto tramite il disegno manuale. Logicamente non vuol essere una tecnica di progettazione parallela a quella classica (che personalmente ritengo una espressione artistica notevole e affascinante), piuttosto vuol essere un surrogato per coloro che, come me, sono un po’ negati a disegnare. LA TECNICA Per questo lavoro ho utilizzato il programma di gestione di immagini Microsoft Photo Draw, ma la maggior parte di programmi similari a questo sono idonei a svolgere questo compito. La cosa fondamentale è riuscire ad avere fotografie abbastanza chiare, con sfondo uniforme e dalle quali si delinei bene la silhouette del bonsai in questione. Poi si può isolare ancora di più il soggetto cancellandone lo sfondo attraverso gli strumenti di cancellazione e rettifica delle immagini. Poi si provvede a disegnarne la ramificazione primaria, secondaria e terziaria usando, nell’ordine, dimensioni degli strumenti di disegno sempre minori e scegliendo come colore delle varianti piuttosto similari del colore del fusto della pianta com’è in fotografia. Poi si può provvedere a disegnare la vegetazione scegliendo dei tipi di "pennelli" non uniformi, ma che facciano dei disegni variabili, come delle macchie e avendo cura di eseguire questo passo utilizzando per lo meno un paio di colori per imitare la variabilità di colore della chioma del bonsai. Buona norma è salvare passo passo dei file con nome diverso, in modo da poter tornare al passo precedente qualora commettessimo degli errori oppure il risultato finale non fosse soddisfacente, senza dover ricominciare tutto da capo. Altro tipo di operazione possibile, oltre a "sviluppare" una pianta ad uno stadio iniziale di formazione, è quello di ristrutturazione di una già abbastanza formata, potendo, tramite i relativi strumenti, cancellare e cambiare di dimensioni e di posizione a rami già formati ed importanti. Ma vediamo tre esempi:
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PROGETTO n° 1:
OLMO CAMPESTRE Questa pianta ha solo un abbozzo di ramificazione primaria e quindi ho dovuto "costruirne" praticamente tutta la chioma |
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Fig. 1 - Fotografia di partenza |
Fig. 2: La pianta è stata "isolata" cancellando lo sfondo dela fotografia. |
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Fig. 3 - E' stata disegnata la ramificazione cercando di dare un equilibrio alla pianta. |
Fig. 4 - Sulla ramificazione creata è stato disegnato un primo strato di vegetazione. |
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Fig. 5 - Si applica uno strato di vegetazione ma di colore diverso dal primo. Immagine finale. |
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Qualora non fossimo soddisfatti del risultato ottenuto potremmo ripartire dalla base ed immaginare la stessa pianta con una impostazione un po’ diversa, per esempio abbassando l’attuale apice e disponendo gli impalchi un po’ meno fitti. | ||||||
Fig. 6 - Nuova disposizione della ramificazione. |
Fig. 7 - Come prima si applica la vegetazione usando almeno due colori diversi. Immagine finale. |
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Se a questo punto volessimo andare oltre potremmo anche immaginarci la pianta in un vaso diverso dall’attuale, provando magari forme, dimensioni e colori diversi. La soluzione consiste nel cercare immagini, anche su internet, di diversi bonsai e con la funzione di ritaglio selezionare con precisione la parte del vaso e provare a montarlo sulla nostra immagine.
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Fig. 8 |
Fig. 9 |
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Fig. 10 |
Fig. 11 |
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PROGETTO n°
2: OLMO CAMPESTRE Questa pianta ha una ramificazione già un po’ più definita ma necessita ugualmente di svilupparla, soprattutto quella fine.
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Fig. 1 - Fotografia di partenza. |
Fig. 2 - La pianta dopo l'eliminazione dello sfondo e la creazione della ramificazione. |
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Fig. 3 - Immagine finale. Per la vegetazione ho provato ad immaginarmi questa pianta nella veste autunnale. |
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PROGETTO n°
3: OLIVO Questa pianta è già ad un buon livello di formazione ma ha diversi difetti da correggere. Eliminerei il ramo sulla destra in basso, mentre quello di sinistra andrebbe abbassato un po’. Per il resto si dovrebbe cercare di accorciare ed infittire la vegetazione periferica.
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Fig. 1 - Fotografia di partenza. |
Fig. 2 - Dopo l'eliminazione dello sfondo. |
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Fig. 3 - Con la funzione taglia viene abbassato il ramo di sinistra. |
Fig. 4 - Con la funzione "cancella" viene eliminato il ramo di destra e accorciata la ramificazione troppo estesa. |
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Fig. 5 – Dopo l’aggiunta della vegetazione (sempre di almeno due colori similari a quelli della pianta vera) abbiamo raggiunto l’immagine definitiva.
Visita il sito di Andrea: http://web.tiscalint.it/andbonsai
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