Perchè

"Per creare una società nuova, che dovrebbe - come afferma Erich Fromm - rafforzare il pluralismo delle iniziative (attraverso forme di decentramento socio-culturale e di rarefazione demografica, con l'allontanamento, appunto, dalle città) e, nello stesso tempo, tendere alla pianificazione, favorire la crescita ordinata, per realizzare allora la pienezza dell'essere, al di là dei falsi miti dell'avere". pag. 66

"Perché è proprio la solitudine è il vero moloch della vita cittadina, la solitudine in mezzo a milioni di persone, la solitudine che ti rende libero ma che può anche abbrutirti, che ti fa chiudere in casa ad occuparti dei tuoi hobby personali che poi si trasformano in manie alle quali non sai più rinunciare e perdi la voglia di uscire e di incontrare amici e parenti che vivono in altri quartieri - che sono altri mondi, sempre più irraggiungibili - e ti impigrisci e ti rattristi e mestamente ti abbandoni". pag. 107

"Perché a un certo punto non ce la fai più a stare appresso a tutto questo: sono troppe le vibrazioni di ogni tipo e il tuo equilibrio psico-fisico ne risente; troppe sono le persone con cui hai a che fare, troppe le situazioni che sei costretto a vivere e che non sei tu a scegliere". pag. 113

"…Per riavvicinarsi al ritmo pacato e naturale di una ritrovata dimensione provinciale e addirittura agreste, dove è più facile conservare la propria identità pur senza isolarsi del tutto dal grande fiume della storia". pag. 124

i brani sono tratti dal libro "Elogio della provincia" di Francesco Paolo Tanzj

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