Iena-news n.06

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° La frase del VecchioGrandeBOH!?!! http://pljnsky.cjb.net
° Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che
° sfuggono a chi sogna soltanto di notte.

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La fiaba di Spaccianeve su http://laiena.cjb.net

Spaccianeve viveva ai margini del bosco fatato, in un monolocale
fuori equo-canone semi arredato, e si guadagnava da vivere non
vendendo rose, bensì campava smerciando la dose.
Con lei abitavano i sette Nasi contenti che poi erano i suoi
migliori clienti: c'erano Spinolo, Passalo, Scaldalo, Pillolo,
Trippolo e Rollo, e infine Sniffolo, che era di tutti il rampollo,
si alzavan di mattina a un'ora molto presta e prendevano la pista
attraverso la foresta, era una pista lunga e polverosa che conduceva
a una radura erbosa, dove i Nasi lavoravano tutta la settimana
coltivando papaveri e canapa indiana. "Andiam (sniff-sniff) andiam
(sniff-sniff), andiamo a coltivar tanti bei papaveri da raffinar, e
noi vogliam (sniff-sniff) vogliam (sniff-sniff), vogliamo respirar
la polverina che ci darà la felicità!"Ma Spaccianeve dirigeva la
piantagione e suggeriva moderazione: "Portate pazienza miei giovani
amici, mettete un freno alle vostre narici, soltanto se i raccolti
saranno buoni verranno soddisfatte le vostre aspirazioni" Intanto la
malvagia Regina nel suo superattico con piscina stava armeggiando
senza fretta con uno specchio e una lametta, ah, no, scusate, mi
son sbagliato, con uno specchio si, ma fatato. "Specchio, specchio
delle mie brame chi ha la roba piu' buona del reame?" "Regina,
una volta l'avevi tu,ma ora Spaccianeve ne ha piu' buona e molta
di piu'!" "Ah, sciagurata! Come osa ostacolarmi? Dimmi dov'è, sicchè
io possa vendicarmi!" "Ai bordi del bosco valla a cercare e questo
strano frutto in regalo le dovrai portare." Cosi' la Regina partì
un bel mattino sotto mentite spoglie di un pusher marocchino e giunse
poco dopo alla casina portando in tasca una siringa piena di stricnina.
"Benvenuto amico mio, posso darti una mano?" disse Spaccianeve quando
vide l'Africano, "gradisci un chilom, un trip, un caffè con la panna?"
aggiunse poi, rollandosi una canna. "Gara Sbaggianeve, di ringrazio
dell invido e g'hai gulo ghe sdasera sono brobrio ben fornido! Gosa
ne digi di farmi endrare gosi' questa bella bera gi bossiamo sbarare?"
Spaccianeve accetto' volentieri la proposta, senza neanche immaginare
la malvagita' nascosta, ma poco dopo cadde riversa sulla schiena con
l'ago ancora piantato nella vena. Ora la Regina, tornata normale,
quella sventurata si mise a sbeffegiare: "Guardati, Spaccianeve, sei
ridotta ad uno straccio, ed ho di nuovo io il monopolio dello spaccio!
Vedi cosa succede alle persone golose? Chi troppo vuole alla fine si
ritrova in overdose!" Immaginate voi lo strazio e la disperazione che
colse i nasetti di ritorno dalla piantagione, il primo di essi aprendo
la porta la vide distesa che sembrava morta: "Oh, Spaccianeve, dicci
chi e' stata chi ti ha venduto roba tagliata! Come faremo noi la mattina
senza la magica polverina?" E rimasero a fissare quel corpo inerte che
aveva le gambe tutte scoperte: "Certo pero' che e' proprio carina!
" sussurro' Sniffolo con la sua vocina, rispose Rollo "Che vuoi che ti
dica, e' sempre stata un gran pezzo di fica, ma adesso che e' in coma
non sente niente, potremmo farcela tranquillamente!" Cosi' si disposero
in fila indiana davanti all'ingresso di quella tana, entrando a turno
per pochi minuti, finche' tutti quanti non furon venuti., quindi riposero
quel corpo giallo dentro una bara di puro cristallo e dopo un viaggio
di pochi minuti la scaricarono in mezzo ai rifiuti. Da quel di' vissero
nella disperazione trascurando persino la piantagione, e diedero fondo
con ritmi indecenti alle riserve di stupefacenti. Era da tempo finita
la scorta quando qualcuno busso' alla porta, e di chi era quel tocco
lieve? Ma che domande, di Spaccianeve! L'accolsero tutti con entusiasmo,
addirittura sfiorando l'orgasmo, quindi le chiesero come si chiamava
quel tipo strano che l'accompagnava. "Cari Nasetti, prestate attenzione,
e' a lui che devo la resurrezione, e' dolce come il miele, tenero come
il burro ed il suo nome è Principe Buzzurro!" Costui era un tipo un
casino alternativo, capelli lunghi, la barba, lo sguardo primitivo,
i jeans unti e strappati, portava un grosso anello, gli puzzavan le
ascelle, fumava lo spinello, e quando i sette Nasi gli chiesero una
spiegazione lui rispose cosi', grattandosi il panzone: "A nasè, cioè,
io stavo a rovista' n'a monnezza quando d'un tratto te vedo
'sta bellezza, stava ferma, distesa, tutta sbracata, e che dovevo fa',
io m'a so' chiavata!" "E lei - chiesero stupiti i Nasi - si e' svegliata?"
"No, pero' la voja mica m'era passata, e lei stava sempre la, dentro
'sta scatola de vetro, ahh, io l'ho ggirata, m'a so' fatta pure dietro!"
"Ed a quel punto - insistettero i Nasi - che lei si è risvegliata?"
"Manco pe' gnente, pero' la voja io me l'era levata. Me ne stavo a anna',
abbonandome i carzoni quando questa caccia n'urlo - mi cojoni! 'A more'
- me dice - pe' tutta 'sta trafila vedi un po' de cala' na bbella centomila!"
E siccome che 'sta cifra nu je la potevo da' m'ha chiesto de seguirla,
ed ora eccoce qua!" E da quel giorno vissero ai margini del bosco Spaccianeve,
i sette Nasi, con in piu' quel tipo losco, ripresero a coltivare, e tutto
andava bene anche perche' avevano le narici sempre piene, mentre invece
la Regina, travolta dall'egoismo si era data addirittura all'alcoolismo.
"Tutto e' bene ciò che ti fa star bene", dice il saggio e a volte ne basta
appena un assaggio. Ma... lunga la pista, stretta la via, occhio che arriva
la Polizia!!!


Recenti studi sulla sessualità femminile hanno determinato
quattro tipi di donne. Esistono: la donna asmatica, quella religiosa,
quella matematica e quella assassina. L'asmatica fa (inspirando):
"Ahhhh ahhhhhhh ahh ahhhhhhhhhhh". La religiosa: "Dio... Dio...
Dioooo mio....". La matematica: "Di più... di più di più di più!!!".
L'assassina: "Se lo tiri via ti ammazzo!".

Due mucche discutono
...................
La prima: "hai sentito? Per questa malattia della mucca pazza,
dicono che ci macelleranno tutte!"
L'altra: "E' un problema tuo, non mio: io sono un elicottero!"

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