La Fauna | |
Il buon livello di conservazione ambientale del territorio, inserito in una più ampia zona protetta di ripopolamento faunistico e ittico, favorisce la presenza di numerose specie di animali selvatici che si rifugiano e si riproducono tra la fitta vegetazione delle boscaglie, tra le asperità delle rocce, tra le rovine dell'antico abitato e lungo il corso dei torrenti e dei fossi.
Le volpi sono facili da vedere, e numerose, così come pure numerose
sono donnole, faine e martore. Questi ultimi predatori
amano luoghi appartati e silenziosi, in particolare i colli prospicienti le
rive del Mignone. L'istrice è un animale protetto perché,
a causa della sua carne ritenuta prelibata dalla tradizione locale, è
spesso oggetto di bracconaggio. Nonostante questo e la difficoltà di
spostamento dal traffico delle strade carrabili, il nostro amico istrice riesce
a conservarsi nei costoni e negli anfratti monteranesi.
Nei boschi, animati dagli scoiattoli, si segnala ancora la presenza del
gatto selvatico, mentre l'ultimo esemplare di lupo di cui si ha
notizia è stato abbattuto negli anni '60.
I
rapaci notturni sono ancora presenti in varie specie ed esemplari, quali civette,
allocchi e bargagianni. Pochi invece gli esemplari di gufi
reali e di assioli.
I rapaci diurni (nibbio reale, poiana, biancone, lodolaio
e nibbio bruno), che vengono genericamente chiamati "falchi"
nel linguaggio locale e che erano scomparsi qualche anno fa, sono ora tornati
nel territorio, grazie alle campagne di ripopolamento.
Forte
è anche la presenza di una grande varietà di uccelli (gruccione,
ghiandaia marina, picchio verde e rosso, airone, garzetta,
martin pescatore), migratori e non, di rettili (vipera, biscia
d'acqua e dal collare, coronella austriaca, biacco, cervone,
colubro d'Esculapio e testuggine comune), anfibi (salamandrine
dagli occhiali, tritoni punteggiati, raganelle e rospi)
e dei pesci che popolano il torrente Mignone. Trascorso infatti un difficile
periodo di degrado ambientale, dovuto all'indiscriminato scarico nei fossi dei
liquami urbani, e una conseguente attuazione di un vasto programma di disinquinamento,
i pesci (barbi, rovelle, carpe, tinche e cavedani)
stanno nuovamente ripopolando le acque del torrente.
L'allevamento è l'attività più consistente dell'agricoltura locale. Le pecore sono allevate per la produzione del formaggio locale, davvero gustoso. Negli ampi e splendidi pascoli della Bandita sono allevati allo stato brado bovini maremmani e cavalli della stessa razza. Gli asini, un tempo assai diffusi, sono rimasti ora solo in pochi esemplari. Gli animali d'allevamento convivono tranquillamente con la fauna selvatica: cavalli,mucche e asini non hanno predatori in grado di comprometterne la sicurezza e, assistiti dai proprietari, pascolano allo stato brado e si abbeverano indisturbati nei fossi e nei fontanili del territorio.
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