Le aggregazioni laicali nella Chiesa

CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
Nota pastorale (1993)

n. 20 Vari tipi di rapporto con la Gerarchia: l'Azione Cattolica.

L'apostolato dei laici ammette, come dice il Concilio, «vari tipi di rapporto con la Gerarchia secondo le diverse forme e oggetti dell'apostolato stesso», e «l'autorità ecclesiastica, per le esigenze del bene comune della Chiesa, fra le associazioni e iniziative apostoliche aventi un fine immediatamente spirituale, può inoltre scegliere in modo particolare e promuoverne alcune per le quali assume una speciale responsabilità».

E' questo il caso dei «vari movimenti e associazioni di Azione Cattolica, in cui i laici si associano liberamente in forma organizzata e stabile, sotto la spinta dello Spirito Santo, nella comunione con il Vescovo e con i sacerdoti, per poter servire, nel modo proprio della loro vocazione, con un particolare metodo, all'incremento di tutta la comunità cristiana, ai progetti pastorali e all'animazione evangelica di tutti gli ambiti di vita, con fedeltà e operosità» [cfr. Christifideles Laici n.31].

Il Concilio Vaticano II, che ne ha delineato le note caratteristiche [cfr. Apostolicam Actuositatem n.20], ha annoverato l'Azione Cattolica «tra i vari tipi di ministero», che sono «necessari» per lo sviluppo della comunità cristiana, e che perciò «tutti debbono diligentemente promuovere e coltivare» [cfr. Ad Gentes n.15].

Essa, infatti. è chiamata a realizzare «una singolare forma di ministerialità laicale», fondata su «una vocazione speciale» e sul «particolare carisma» di diretta collaborazione con la Gerarchia, della quale «accoglie con aperta disponibilità la guida» e alla quale «offre con responsabile iniziativa il proprio organico e sistematico contributo per l'unica pastorale della Chiesa», «a servizio dell'intera comunità cristiana e del Paese".
A motivo di «questa collaborazione dei laici con l'apostolato gerarchico della Chiesa, essa ha un posto non storicamente contingente, ma teologicamente motivato nella struttura ecclesiale» [cfr. Paolo VI].

Per tali ragioni e per la consolidata presenza apostolica dell'Azione Cattolica Italiana nel nostro Paese col suo ricco patrimonio ecclesiastico e culturale, i Vescovi italiani ne riaffermano la singolare validità e ne sostengono con speciale sollecitudine l'impegno, rinnovando l'esortazione che sacerdoti e laici armonizzino le loro vedute circa l'Azione Cattolica a queste prospettive, superando pregiudizi e disattenzioni, e confidando che una più efficace adesione alle medesime prospettive gioverà alla stessa Azione Cattolica per realizzare il ministero che la qualifica.