Piergiorgio Frassati (1901-1925)


Gli amici... Pier Giorgio possedeva una qualità speciale: la simpatia. Soprattutto nel senso che sapeva accogliere chiunque semplicemente, così comerano. Ama la montagna, le vette, che per lui sono anche il segno dellascesa dellanima verso Dio. Crea delle amicizie particolarmente forti con alcuni suoi compagni delluniversità. Durante una gita fonda la Compagnia dei Tipi Loschi, una società semiseria che si esprime in gite, tempo libero passato assieme, ma che ha come scopo quello di aiutarsi a vicenda a vivere da cristiani.

Gli affetti... Si innamora di una ragazza della Fuci, Laura; è più grande di lui, è orfana, coraggiosa e ricca di fede. Ma sa che in casa non avrebbero voluto certo che lui sposasse una ragazza di Azione Cattolica: ben altra era la sposa desiderata per lerede di una famiglia così importante. Lascia la cosa in sospeso anche perché si accorge che proprio in casa il rapporto tra i genitori si è fatto più teso e la loro unione sembra spezzarsi.

Un santo come noi... Un giovane come noi, un laico come noi, che nella sua vita di ogni giorno, ha avuto come riferimento costante le beatitudini proclamate da Gesù nel Vangelo, tanto da poterlo definire, come fece l'allora cardinale Woityla, "l'uomo delle otto beatitudini".

Il 20 maggio 1990 a Roma è stato proclamato beato da Giovanni Paolo II. La sua ricorrenza liturgica viene celebrata il 4 luglio.


Un sito per conoscere meglio Piergiorgio...

Era il 6 aprile del 1901 quando nacque da una famiglia dell'alta borghesia torinese. Il padre Alfredo, proprietario del giornale "La Stampa", è liberale, non credente, di fermi principi morali. Sarà eletto senatore e successivamente ambasciatore a Berlino fino a quando si dimette per dissidi con il nascente regime fascista. La madre Adelaide è donna sensibile e forte, trasmette ai figli l'educazione e la fede sottolineando soprattutto le norme e i precetti religiosi.

L'incontro con Dio... La fede di Pier Giorgio supera presto l'ambiente familiare e si sviluppa soprattutto al di fuori, sia nella formazione che nell'apostolato. Incontra subito altre guide spirituali prima a scuola tra i gesuiti, poi nell'Azione Cattolica, nella FUCI, fra i domenicani e anche con altri preti e suore con cui entra in contatto. Per la sua formazione personale la cosa più importante è stato il suo rapporto continuo con la Parola di Dio, letta, meditata, rimuginata e pregata ogni giorno. E' fedelissimo all'appuntamento festivo con Gesù e se possibile, si accosta tutti i giorni all'eucaristia. Si confessa abitualmente senza nessuna vergogna.

La solidarietà... Tutta la vita di Pier Giorgio è segnata da una continua dedizione ai poveri. Va a trovare le famiglie più malridotte, gli anziani soli, gli ammalati. Ci va accollandosi ogni situazione pur incresciosa e difficile. Entra nelle stanze a volte luride e soffocanti. Non esita a portare qualche barbone a dormire a casa sua per ripararlo dal freddo e dalla pioggia della notte. Quando incontra un povero per la strada spesso svuota tutto il suo portafoglio per aiutarlo.

L'Associazionismo... Pier Giorgio è stato socio di molte associazioni ecclesiali: l'Azione Cattolica, la Fuci, la San Vincenzo, l'Apostolato della Preghiera, il Terz'Ordine Domenicano e molte altre. Era innanzitutto la dimostrazione di come gli interessasse tutto ciò che è dedicato a Dio. Crede profondamente nell'Azione Cattolica. Nel 1922 riesce, dopo un po di battaglia, a fondare un circolo nella sua parrocchia. Partecipa con entusiasmo ai grandi raduni dei giovani cattolici come quello del settembre 1922 a Roma proprio con la Gioventù Cattolica. Ma dell'AC soprattutto vive con pienezza il motto che distingueva i giovani: Preghiera, Azione, Sacrificio.

La scuola e il lavoro... Pier Giorgio dopo le scuole superiori si iscrive al Politecnico per diventare ingegnere minerario. La sua fede lo spinge a scegliere un mestiere che lo metta in mezzo ai lavoratori tra i più sfruttati della sua epoca, i minatori. Vive lo studio come un dovere che gli viene da dentro per prepararsi, anche se costa fatica e sacrifici, e poter dare il proprio contributo al mondo.

La società e la politica... Pier Giorgio si interessa presto ai problemi sociali e politici della sua epoca. Da adolescente segue con sofferenza le vicende della prima guerra mondiale, da giovane si trova immerso nelle forti tensioni sociali e politiche del dopoguerra. Ha una precisa idea sulla società che vorrebbe realizzare: la giustizia, l'uguaglianza, la libertà, la distribuzione equa dei beni. Si impegnerà attivamente nel Partito Popolare mentre diffidava del fascismo che si andava affermando.

Gli ultimi giorni... Gli mancano ormai solo due esami per la tanto sospirata laurea. Verso la fine di giugno del 1925 accusa i primi malesseri. In soli sei giorni di sofferenza la poliomelite fulminante, che forse aveva contratto frequentando le soffitte malsane dei suoi amici poveri, lo stronca. Il 4 luglio del 1925 muore a soli 24 anni. Alla sua morte diventa evidente ciò che nessuno sospettava, cioè quanto fosse famoso: famoso presso i poveri, i giovani della sua città. E la fama dei santi, quella nascosta agli occhi di chi guarda solamente il successo e la ricchezza.