Paolo VI (1897-1978)


Il dialogo. Il suo pontificato fu all'insegna del nuovo stile conciliare, segnato da significativi avvenimenti di apertura ecumenica (l'incontro a Gerusalemme con il Patriarca Atenagora I, patriarca della chiesa ortodossa d'oriente nel 1964), di dialogo col mondo moderno (discorso a New York nella sede dell'ONU del 1965), di grande sensibilità ai problemi del terzo mondo (enciclica Popolorum Progressio del 1967).

I viaggi. Fu anche il Papa dei viaggi fuori d'Italia: ricordiamo il pellegrinaggio in Palestina, a Bombay, a Fatima, a Istanbul, in Uganda, a Manila...

Poco prima di morire, fu spettatore sgomento e poi alto protagonista della tragedia del rapimento e dell'assassinio di Aldo Moro: scrisse una lettera autografa e personale agli «uomini delle brigate rosse» carcerieri dell'amico statista supplicandoli di risparmiarlo.

Giovanni Battista Montini nacque a Concesio (Brescia) nel 1897 da una famiglia borghese di forti tradizioni cattoliche. Ordinato sacerdote nel 1920, già nel 1924 era chiamato presso la Santa Sede. Dal 1925 come assistente ecclesiastico fu assieme a Igino Righetti alla guida della FUCI fino al 1933.

Nel 1944 divenne uno dei collaboratori più stretti di Pio XII alla segreteria di stato. Dal 1954 è stato arcivescovo di Milano e nel 1958 cardinale. Anche grazie a numerosi viaggi in europa, la sua esperienza gli forniva una visione globale della Chiesa com'era, dal vertice alla base, e molte idee sulle cose da cambiare.

Questo lo immise favorevolmente nel clima di rinnovamento del Concilio Vaticano II che confermava e stimolva molte sue intuizioni.

Alla morte di Giovanni XXIII gli succedette il 21 giugno 1963. La prima sessione del Concilio si era chiusa e stava al nuovo papa riprendere il cammino o fermare tutto. Paolo VI si propose come principale compito quello di portare a termine il Concilio assecondandone lo spirito innovatore.

Paolo VI e l'AC. Papa Montini, seguì con paterno affetto l'Assoziazione che conosceva bene sin dai tempi della FUCI. Sulla scia dell'insegnamento conciliare, sostenne l'opera della presidenza di Vittorio Bachelet e di mons. Franco Costa per guidare il rinnovamento dell'Azione Cattolica.
Ha contribuito con il suo magistero formatosi in numerosi pronunciamenti a definirne l'identità. Riflettendo sulle difficoltà che l'applicazione del Concilio stava incontrando nella Chiesa italiana, riteneva che l'AC avrebbe dovuto aiutare tutta la comunità cristiana a crescere in modo unitario lungo le prospettive conciliari.

Paolo VI morì a Castelgandolfo il 6 agosto 1978.