Discussioni e crisi

Un limite del grande attivismo dell'AC degli anni '50, fu la poca attenzione alla realtà che impedì di cogliere le profonde trasformazioni che stavano cambiando il volto del Paese, avviandolo ad una secolarizzazione forse mai conosciuta.
In effetti alcuni settori dell'Associazione, specie i cosiddetti "rami intellettuali" dell'AC (Fuci e Movimento Laureati), avevano accolto con riluttanza la linea del presidente generale dell'AC Gedda, che si concretizzava in una forte presenza sociale e nel sostegno politico alla DC.
Tale visione dell'AC si era affermata non senza accesi contrasti come dimostrano le critiche mosse da Lazzati e le resistenze ai vertici dell'Associazione che sfoceranno nelle dimissioni dei presidenti della GIAC: di Carlo Carretto prima (1952) e di Mario V. Rossi poi (1954).

A partire da questa sensibilità cresceva l'impegno per una più stretta coniugazione tra religione e cultura, alla ricerca di un rinnovamento che maturerà sempre più negli anni che ci avvicinano al Concilio.