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Blade Runner

Regia di Ridley Scott (durata 116 minuti circa), 1982.

Rick Deckard (Harrison Ford) si aggira nella giungla d'acciaio e microchips della Los Angeles del 21mo secolo. E' un "blade runner" a caccia di replicanti criminali, prodotti di una genetica ormai estremamente sofisticata. Il suo compito: ucciderli. Il loro crimine: voler essere umani. La storia di BLADE RUNNER è nota a un grandissimo pubblico, ma pochi la conoscono in questa versione, così come il grande regista Ridley Scott l'ha ideata. La nuova versione omette la voce narrante fuori campo di Deckard, approfondisce la storia d'amore fra Deckard e Rachael (Sean Young) ed elimina il noto finale. Il risultato è un impatto emotivo più intenso: un grande film reso ancora più grande. La parte che più incuriosisce è una nuova scena in cui la visione di un unicorno suggerisce che Deckard sia un umanoide. Allora anche Deckard è un replicante? Sta a voi scoprirlo. (a cura di Claudio Martino).

Realizzato con un costo produttivo di 15 milioni di dollari, Blade Runner ha ottenuto un grande successo di pubblico, facendo definitivamente conoscere il nome di Ridley Scott, reduce dai successi di Alien (1979) e di The Duellists (I duellanti, 1977). Opera fra le più significative della nuova science-fiction, mette in campo una quantità enorme di valenze spettacolari postmoderne fondendole tra di loro secondo le caratteristiche proprie del mezzo cinematografico. Offre allo spettatore più chiavi interpretative fino a divenire la metafora della creazione umana - esemplare la sequenza dell'invenzione tragica dell'accecamento edipico, attuato sul padre/Dio - fino all'abbandono del sapere, del passato, in nome della dimenticanza, dell'"incompletezza" definitiva. Ma Blade Runner è anche pura illusione semantica: ciò che significa non è mai volutamente determinato. Modulato sul furto delle convenzioni iconico-tematiche proprie della nostra civiltà, Blade Runner è un film di fantascienza che integra perfettamente i mezzi espressivi cinematografici. Per le sue doti di rigore narrativo e di 'splendore' visuale diviene capostipite di una nuova tendenza hollywoodiana, che ha già avuto un primo esempio significativo in Raiders of the Lost Ark (I predatori dell'Arca perduta, 1981) di S. Spielberg.

DAL "DIZIONARIO UNIVERSALE DEL CINEMA", DI FERNALDO DI GIAMMATTEO, 1986

 

 

 

 

Blade Runner

Regia di Ridley Scott (durata 116 minuti circa), 1982.

Rick Deckard (Harrison Ford) si aggira nella giungla d'acciaio e microchips della Los Angeles del 21mo secolo. E' un "blade runner" a caccia di replicanti criminali, prodotti di una genetica ormai estremamente sofisticata. Il suo compito: ucciderli. Il loro crimine: voler essere umani. La storia di BLADE RUNNER è nota a un grandissimo pubblico, ma pochi la conoscono in questa versione, così come il grande regista Ridley Scott l'ha ideata. La nuova versione omette la voce narrante fuori campo di Deckard, approfondisce la storia d'amore fra Deckard e Rachael (Sean Young) ed elimina il noto finale. Il risultato è un impatto emotivo più intenso: un grande film reso ancora più grande. La parte che più incuriosisce è una nuova scena in cui la visione di un unicorno suggerisce che Deckard sia un umanoide. Allora anche Deckard è un replicante? Sta a voi scoprirlo. (a cura di Claudio Martino).

 

Realizzato con un costo produttivo di 15 milioni di dollari, Blade Runner ha ottenuto un grande successo di pubblico, facendo definitivamente conoscere il nome di Ridley Scott, reduce dai successi di Alien (1979) e di The Duellists (I duellanti, 1977). Opera fra le più significative della nuova science-fiction, mette in campo una quantità enorme di valenze spettacolari postmoderne fondendole tra di loro secondo le caratteristiche proprie del mezzo cinematografico. Offre allo spettatore più chiavi interpretative fino a divenire la metafora della creazione umana - esemplare la sequenza dell'invenzione tragica dell'accecamento edipico, attuato sul padre/Dio - fino all'abbandono del sapere, del passato, in nome della dimenticanza, dell'"incompletezza" definitiva. Ma Blade Runner è anche pura illusione semantica: ciò che significa non è mai volutamente determinato. Modulato sul furto delle convenzioni iconico-tematiche proprie della nostra civiltà, Blade Runner è un film di fantascienza che integra perfettamente i mezzi espressivi cinematografici. Per le sue doti di rigore narrativo e di 'splendore' visuale diviene capostipite di una nuova tendenza hollywoodiana, che ha già avuto un primo esempio significativo in Raiders of the Lost Ark (I predatori dell'Arca perduta, 1981) di S. Spielberg.

DAL "DIZIONARIO UNIVERSALE DEL CINEMA", DI FERNALDO DI GIAMMATTEO, 1986