ALCUNI DEI LIBRI ANTICHI
SantAgostino "Le divote
Confessioni", tradotte per l'ecc. medico M. Vincenzo Buondi - Venezia, Zaltieri,
1564.
In 4°. Leg.coeva in pergamena. 12 ff.nn., 172 pp. Edizione di grande rarità, mancante a
tutte le bibliografie e cataloghi di biblioteche consultati.
Diego Angeli "Il Palazzo Montecitorio
con il nuovo palazzo "Basile", Roma, 1926.
Edizione fuori commercio a cura della Camera dei Deputati eseguita dallo stabilimento
"Grafia" in mille esemplari numerati.
Ernesto Basile, dal 1903 al 1927, aggiunse un nuovo "corpo" al preesistente
palazzo Bernini-Fontana e costruì l'attuale Aula della Camera dei Deputati sull'area del
cortile edificato dal Fontana. Dal 13 al 30 ottobre 2000 ha avuto luogo nella Sala della
Regina della Camera dei Deputati una mostra sul famoso architetto siciliano e nel medesimo
anno è stato pubblicato il volume "Ernesto Basile a Montecitorio", pp.338 con
molte illustrazioni, Palermo, ediz. Novecento, per conto della Camera dei Deputati.
Cesare Balbo "Sommario della storia
d'Italia dalle origini sino ai giorni nostri", pp.612 Napoli, Tipografia Banchi
Nuovi, 1860.
Cesare Balbo, oltre che famoso scrittore e letterato, è stato anche il primo capo del
Governo del Regno d'Italia subito dopo la concessione dello Statuto albertino nel 1848.
La Sacra Bibbia secondo la Volgata,
Monsignor Antonio Martini, 5 voll. 6 tomi, Napoli, Libreria Cattolica 1866.
Howard Carter And A.C.Mace "The Tomb Of Tut.Ankh.Amen". "Discovered by the late
earl of Carnarvon and Howard Carter". By Howard Carter And A.C.Mace - (Associate
Curator, Metropolitan Museum of Art, New York)
Volume I e II with 104 Illustrations from Photographs by Harry Burton
Cassel And Company , Ltd - London, Toronto, Melbourne And Sidney 1923
La scoperta della famosa tomba avvenne il 3 novembre 1922.
M.A. De Caumont "Abécédaire ou
rudiment d'Archéologie", "Achitecture Religieuse", pp.800 (con molte
illustrazioni) V édition, Caen, F.Le Blanc-Tandel, Libraire - éditeur, 1868.
Caumont: correspondant de l'Institut, fondateur des Congrés scientifiques, directeur de
l'Institut des Provinces et de la société française d' Archéologie.
Dante Alighieri "La Divina Commedia, Col
sito, et forma dell'inferno
(Scritta da Dante tra il 1307 e il 1315 circa).
Venezia, Aldo Manuzio, agosto 1515. (vedi frontespizio,ecc.)
I edizione aldina illustrata, con la famosa c.d. "ancora secca", di grande
rarità, delle famose "Terze Rime" del Sommo Poeta (1265-1321).
8vo. [2]ff., 244ff. (including 1 blank), [4]ff. (including penultimate blank); altogether
250 leaves. Italic letter. Aldine device on title page, repeated on second title page, and
on verso of last leaf; 1 double-page woodcut (folded), 3 folded full-page woodcuts
(representing diagram trees).
Eighteenth-century tree calf, gilt dentelle on sides; spine with five raised bands,
compartments richly gilt with flower tools; marbled paper pastedowns and endleaves;
sprinkled edges.
First illustrated Aldine edition, here with the title in correct version (line 3 of
title ends DE- ), with the Aldine ancnor identical as No.2a listed in Fowler and
with the word ET instead of & at the end of first line of fol.[*]2r.
So far as we know, the only Aldine with the device using the vernacular for the
name, i.e. with the anchor flanked by AL/ /DO, on first title page (but not on
second title nor on final leaf). The penultimate blank leaf formerly substituted, and a
piece of blank outer lower corner of last leaf neatly renewed; otherwise a fine copy,
clean and crips throughout. From the library of Helen and Carleton Richmond (bookplate);
early ownership inscription on top of title.
Gamba, 385 per la prima ediz.del 1502: "Vuolsi che la lezione sia tolta da un ms.
comunicato al Manuzio da Pietro Bembo
se ne fece altra ediz. nel 1515
ma niuna
osservabile differenza ha in fatto dalla prima Aldina (in cui l'ancora è stata per la
prima volta adoperata)"; Renouard 73.8; Adams D-88; STC Italian 209; Essling 537;
Sander 2321; Olschki Choix 4395 "édition Aldine autant rare et belle que la
première"; Mambelli 24 "seconda edizione aldina, più ricercata della
prima"; De Batines I, 71-75 "assai cara e ricercatissima"; Brunet II, 501;
Martini 29.
Aldo Manuzio "il vecchio",
Umanista - Editore - Tipografo, nacque a Bassiano presso Velletri nel 1449 o 1450 e morì
a Venezia il 6 febbraio 1515.
Egli iniziò la sua attività a Venezia e nel 1494 stampò lOpusculum de Herone et
Leandro" di Museo e la Galeomyomachia (di incerto autore).
Nel 1499 pubblicò il più elegante libro illustrato del 400, la Hypnerotomachia
Poliphili di Francesco Colonna o, secondo taluni, di Felice Feliciani; con questo libro
iniziò ad utilizzare quale marca tipografica la famosa "Àncora col delfino":
tra vari tipi di "Àncore" da lui adottate, la più antica e importante è la
c.d. "Àncora secca".
Nel 1501 uscì dalla sua tipografia il rarissimo Virgilio, famoso soprattutto perché è
il primo ad avere la numerazione di tutte le pagine e non più solo delle carte.
Un importante libro stampato dal Manuzio è "La Divina Commedia" "Le Terze
Rime" (1502), anche se la II edizione, uscita nell'agosto del 1515, è la I edizione
illustrata della famosa opera ed è anche più ricercata della prima.
Manuzio è stato anche il primo ad adottare l'elegante carattere "Italico"
(Italics) o "Corsivo" o "Aldino" od anche "Cancelleresco",
carattere inventato e inciso per lui da Francesco da Bologna della famiglia Griffi;
inoltre, è stato il primo a stampare libri in piccolo formato, ossia in 8°.
Uno dei libri fondamentali su Aldo Manuzio è:
"Il mondo di Aldo Manuzio" di Martin Lowry - Affari e cultura della Venezia del
Rinascimento", ediz. "Il Veltro editrice" , 1984, Roma, pagg.441. Titolo
originale dell'opera: "The world of Aldus Manutius" - Business and
Scholarship in Renaissance Venice, Basil Blacwell - 108 Cowley Road, Oxford, 1979.
Carlo Fontana
"Monte Citatorio, completa di tutte le tavole, Buagni, 1694.
I ed unica edizione, rarissima con le tavole; la biblioteca della Camera dei deputati
possiede tale edizione priva però delle tavole.
Palazzo Montecitorio, già palazzo Ludovisi commissionato al Bernini per la famiglia del
Papa Innocenzo X, poi completato con alcune modifiche dal Fontana sotto il pontificato di
Innocenzo XII. (1650-94).
Messale "Epistole et Evangelii che si leggono tutto lanno alle messe,
secondo luso del messal nuovo", tradotti in volgare dal R.P.M. Remigio
Fiorentino
- Venezia, Galignani, 1602.
In 4°. Leg. ottocentesca in mezza pergamena. 3 ff. nn., 619-(1) pp. num., 6 ff. nn.
Nel testo, 37 tavole a piena pagina, incise su rame, raffiguranti episodi dei Vangeli.
Le incisioni sono di ottima mano, alcune veramente splendide. Il libro porta i segni di un
uso prolungato: frontespizio con qualche alone e tracce d'uso; un alone di umidità sui
primi e ultimi fogli; saltuari segni di tarlo e tracce d'uso. Le tavole sono in genere ben
conservate.
Giulio Michelet "Storia della
rivoluzione francese", 2 voll. in 4° con centinaia di illustrazioni, Società
editrice Sonzogno, Milano, 1903.
Umberto Nobile "LItalia al
Polo Nord". In 8°, pp.470, illustr. fuori testo e una carta a colori, A.
Mondadori editore, 1930.
Alessandro Piccolomini "De la sfera del
mondo", libri quattro in lingua toscana... "De le stelle fisse", libro uno
con le sue figure, e con le sue tavole... In Venetia, per Nicolò de Bascarini, 1548. (II
edizione del primo libro illustrato da carte stellari, di grande rarità; la I edizione é
praticamente introvabile).
In-4°. Leg. antica in mezza pergamena marmorizzata (dorso abbastanza danneggiato). 2
parte in 1 vol. 4 ff.nn. (compr. frontespizio con marca tipografica incisa su legno), 178
(num. erroneamente 176) ff.num., 4 ff.nn. (indice). Nel testo, 47 (num. erroneamente 48)
tavv. xilografiche a piena pag. Due timbri e qualche leggera gora d'acqua su alcuni fogli,
legatura parzialmente staccata. Nel complesso buon esemplare. Nel trattato "De le
stelle fisse", l'A. designa per la prima volta le stelle una ad una, in ogni
costellazione, con le lettere dell'alfabeto. Quest'opera ottenne un tale successo che fu
pubblicata ben undici volte nel cinquecento. Occorre inoltre ricordare che nel 1543 era
ritenuta esatta la teoria tolemaica/geocentrica, infatti, la teoria
eliocentrica/copernicana sarà diffusa solo in seguito, anche se il libro del Copernico
"De revolutionibus orbium coelestium" contenente la nuova teoria venne
pubblicato proprio nel 1543.
Riccardi 1(2),269: "La chiarezza, il
buon ordine ed il bello stile... rendono ragione della straordinaria diffusione di
quest'opera". Houzeau & Lancaster 2491: "Exposition claire et méthodique
des connaissances qu'on possédait alors sur la constitution de l'univers". Manca a
Mortimer, Adams e STC.
Il libro “De le
stelle fisse” del cardinale Alessandro Piccolomini (1508-1578)
è da molti considerato il primo atlante celeste. (*)
Il suo libro “De le
stelle fisse” è da molti considerato il primo “moderno” atlante
celeste; egli fu il primo ad aver contrassegnato le stelle in
base alla loro luminosità con delle lettere (alfabeto latino);
poi nel 1603 Johann Bayer indicò le stelle con l'alfabeto greco
tuttora usato. Le 47 mappe contenute nell’opera presentano tutte
le costellazioni tolemaiche (ad eccezione della costellazione
del Puledro) e mostrano le stelle senza le corrispondenti figure
mitologiche; per la prima volta in un libro a stampa venivano
quindi riportate le mappe astronomiche complete con le
costellazioni tolemaiche.
Il libro “De le stelle fisse” (1543) e un altro libro del
Piccolomini dal titolo "Della sfera del mondo" (1540), vennero
pubblicati in un unico volume per la prima volta nel 1548.
(*)
Cardinale, letterato e professore presso le Università di Padova
e, successivamente, di Roma.
Da: "Enciclopedia
della Scienza e della Tecnica", Mondadori, vol.3, pag.293: "Le
prime carte celesti degne di nota (in n.48) furono pubblicate dal Piccolomini nel 1548,
nell'opera "De le stelle fisse". In esse sono riprodotte tutte le stelle del
catalogo di Tolomeo superiori alla IV grandezza".
Da: "Enciclopedia Britannica", vol.1, pag.655:
"
constituted the first book of printed star charts (as opposed to mere pictures
of constellations) and introduced a lettering system for the stars".
Da: "Astronomia Viva", volume pubblicato dall'Unione
astrofili italiani (U.A.I.), Gabriele Vanin, 1998, a pag.220 è presente una immagine di
una carta stellare del libro del Piccolomini.
Jean Jacques Rousseau "Du contrat social; ou principes du droit politique"
Amsterdam, Marc Michel Rey, 1762. (I edizione). In 8°, mezza pergamena e cartoni coevi,
pagg. 206 con ai titoli medaglione in rame con la figura di un suonatore d'arpa e motto in
greco.
Edizione originale, rarissima, come sostiene Le Petit pag. 565, in una delle due versioni
riconosciute come tali. E' l'opera principale di Rousseau, in cui esamina le condizioni
nelle quali la comunità possa rispondere a una norma di giustizia; il problema è trovare
una forma di associazione che difenda e protegga con tutta la forza comune la persona e i
beni di ciascun associato, e per la quale ciascuno, unendosi con tutti, non obbedisca
tuttavia che a sé stesso e rimanga così libero come prima. Questa opera creò gravi
problemi a Rousseau, subito dopo la pubblicazione dovette abbandonare precipitosamente la
Francia per non finire in galera. Ottimo esemplare con solo qualche carta naturalmente
brunita.
Giuseppe Rovani "Cento anni".
Pref., note e commenti di Beniamino Gutierrez. Milano, Rizzoli, 1934, Cm. 27,5 -pp. 635 +
699 -Tela ed. con iscr. e ill. impressa al piatto in oro. Due volumi con ben 1.650
illustrazioni in b.n.n.t. Capolavoro di Giuseppe Rovani, che, tra la finzione del romanzo
e l'austerità documentaria dei fatti, ci narra le vicende storico-sociali di un vasto
periodo..."fu e resterà, nella sua essenza, stupenda enciclopedia storica,
artistica, politica, filosofica, psicologica di un centenario che sta a cavallo di due
secoli, che ci dà la chiave della messianica frattura del Settecento ed apre il varco
spregiudicato dell'Ottocento.."
Giulio Aristide Sartorio
"Sibilla", poema drammatico i quattro atti, Milano ediz. L'Eroica, 1922. In-4°
grande; 219-[11] pp., I f.b., 219 incisioni su zinco (di cui 70 a piena pagina). Legatura
editoriale in cartone, con illustrazione sul piatto anteriore.
Questo libro è uno dei capolavori della grafica italiana del novecento.
Questa magnifica edizione, pubblicata in soli 1.333 es. numerati e firmati dall'artista e
dall'editore Ettore Cozzani ed interamente incisa su zinco, costituisce il più importante
contributo di Sartorio all'arte del libro. Le belle illustrazioni, i fregi ornamentali e i
caratteri tipografici furono concepiti e realizzati nell'arco di circa dieci anni da
Sartorio che iniziò a preparare le lastre di zinco nel 1912. Il libro richiese
all'artista ben quattro anni di lavoro.
"Una parte ebbe una prima pubblicazione sulla rivista L'Eroica (negli anni 1913-14)
dove Cozzani spiega la tecnica adottata dall'artista per eseguire le tavole, incise su
zinco anziché su legno, ma col sistema dell'incisione in rilievo con effetto
xilografico", applicando dell'acido nelle parti dove non desiderava che si
depositasse l'inchiostro (E. Bardazzi, Le ricerche del 'Bianco e Nero', p. 133). Finita
l'impressione tutto il materiale tipografico venne distrutto.
Giulio Aristide Sartorio - pittore, scultore,
scrittore, illustratore e fotografo - (Roma, 1860-1930) trascorse lunghi periodi a Weimar,
Parigi e Londra; fu attratto dai preraffaelliti, aderì al gruppo "In Arte
Libertas" e fu tra i fondatori dei Venticinque della "Campagna Romana".
Aristide Sartorio è famoso anche perché ha eseguito il vasto fregio pittorico
all'interno dell'Aula di Palazzo Montecitorio dedicato alla storia del popolo e della
civiltà italiana. Nel 1989 è stato pubblicato dall'editore Franco Maria Ricci, per conto
della Camera dei Deputati, il libro "Giulio Aristide Sartorio - Figura e
decorazione"
Bartolomeo Scalvo "Le meditazioni del
Rosario della gloriosissima Maria Vergine", Milano, Pacifico Pontio, 1569.
In-4"; 4 cc., 172 pp., 2 cc. con bordure xilografiche a quasi tutte le pagine e 3
grandi figure a piena pagina incise in legno. Legatura antica in tutta pergamena.
Bell'esemplare assai fresco con le figure nitidamente impresse.
Nel 1569 uscirono due edizioni di quest'opera, molto simili tra loro, nel marzo quella
latina e, in Aprile, questa in italiano che risulta assai più rara. Quasi tutte le
pagine, compreso il titolo, sono inquadrate da ricche bordure formate da quattro legni
ciascuna con scene della vita di Maria, danze di putti, figure di santi, cariatidi,
mascheroni, vasi fioriti, ecc.
L'opera contiene inoltre tre grandi figure a piena pagina: Maria in trono con il Cristo,
la Crocifissione e la Resurrezione. Di notevole importanza per la storia della xilografia
sono queste due ultime incisioni di gusto lombardo che rivelano una esecuzione molto più
antica ma sconosciuta. In particolare, il legno della Resurrezione appartiene al miglior
periodo della xilografia lombarda e può essere accostato sia al grande legno del
Melchiorre da Parma, 1499 (Sander, Tav. 15), sia a quello del Nanus Mirabellus,
Polyanthea, 1503 (Sander 4919), sia a un legno Assunzione della Vergine Maria, 1499
(Sander 4354) sia in particolare ai legni del Ferraro, Tesauro Spirituale, 1499 (Sander
2700).
Rava 4342 bis (collazione sbagliata). STC p. 617.
Bologna, Cinquecentine milanesi della Trivulziana 425 (ed. latina).
Padre Angelo
Secchi "Sulla grande nebulosa di Orione", Firenze,
Stamperia reale, 1868. In 4° grande, pagg 38 con alcuni grafici nel testo e con una
grande tavola ripiegata incisa con la famosissima nebulosa di Orione osservata nel 1867 e
1868 dallOsservatorio del Collegio romano di Roma (Chiesa di Sant'Ignazio). Rara e
interessante opera su questa Nebulosa, oggi catalogata con il nome di M42, che figura tra
gli oggetti astronomici più studiati.
Stoppani, Antonio
[1824-1891]
"Il bel
Paese: considerazioni sulle bellezze naturali : la geologia e la
geografia fisica d'Italia".
PRIMA
edizione, Milano,
Tipografia e libreria editrice ditta Giacomo Agnelli. Milano,
1876. In 8vo, (cm. 20,7). 488 pp. con ill. Prezioso
esemplare nella sua legatura di lusso originale coeva, con
titoli oro al piatto sup. e dorso. titolo e veduta del Vesuvio
in oro. Inoltre presenta una bella veduta del Ghiacciaio dei
Forni (presso S.Caterina di Valfurva) inc. su legno e numer.
figg. nel t., pure silografate. Rara prima edizione di questo
celebre testo del letterato e scienziato lecchese. E’ questo il
suo libro più fortunato, il quale venne premiato dall'Istituto
lombardo, in cui sono illustrate le bellezze d'Italia. L'opera
si inserisce in quel ricco filone di scritti post risorgimentali
intesi a creare negli italiani una coscienza unitaria.
Cfr. Parenti, p. 472.
Curiosità e note:
Alcuni capitoli del presente volume:
- I pozzi di petrolio in Italia (Serata XV);
- I marmi di Carrara (Serata XXIII)
- Il Vesuvio (Serate da XXIV a XXVII), quasi 50 pagine !
- L'Etna e la Valle del Bove (Serate da XXVIII e XXIX);
Inoltre:
- a pag.56 del libro si afferma che il livello delle nevi eterne
è fissato a ca. 2.700 metri di altitudine. Tra l'altro, proprio
nel 1876 (anno della I edizione del libro) il ghiacciaio dei
Forni (o del Forno) inizio gradualmente a ritirarsi;
- da pag.56 a 77 un intero capitolo (Serata IV) è dedicato al
"Ghiacciaio del Forno" (oggi chiamato dei "Forni") ubicato
presso S.Caterina
di Valfurva
(a pochi km da Bormio); inoltre, a seguire un
altro capitolo (Serata V) descrive il "Passo del Zebrù";
- da pag. 396 a 398 si parla dell'isola Ferdinandea (od isola
Giulia), conosciuta oggi anche come "Banco Graham" (a pag.397
c'è un'incisione raffigurante l'isola), la quale nacque nel 1831
a largo di Sciacca in Sicilia e che subito dopo pochi mesi
si inabissò.
Storia di Roma: le tre classiche
"monumentali" opere:
Theodor Mommsen "Storia di Roma
antica" curata da E. Pais, Torino, Sten (già azienda della Società
Tipografico-Editrice Nazionale), 1926-27, 3 voll. 5 tomi in-8, solida legatura in tutta
tela, tassello in pelle, titolo oro. con numerose ill. e vasta bibliografia (rara in
questa edizione). Il Mommsen ottenne il premio Nobel per la letteratura nel 1902.
Edward Gibbon "Storia della
decadenza e caduta dellimpero romano" curata da E. Pais, Torino, Sten
(già azienda della Società Tipografico-Editrice Nazionale), 1926-27, 5 voll. 10 tomi
in-8, solida legatura in tutta tela, tassello in pelle, titolo oro. con numerose ill. e
vasta bibliografia (rara in questa edizione).
Ferdinand Gregorovius "Storia della
città di Roma nel Medioevo" curata da E. Pais, Torino, Sten (già azienda
della Società Tipografico-Editrice Nazionale), 1926-27, 4 voll. 8 tomi in-8, solida
legatura in tutta tela, tassello in pelle, titolo oro. con numerose ill. e vasta
bibliografia (rara in questa edizione).
Uffizio della Beata Vergine Maria (e
altri uffizi), Roma, Paglierini, 1782.
5 parti 1 vol. In 8°. Graziosa leg. della metà dell'800 in p. pelle rossa con ricchi
fregi oro sui piatti e sul dorso, dentelles int., tagli dorati, 15 belle tavv. f.t.
inc. in rame e numerose testatine, finalini e iniziali decorative in silogr. (22), 88
pp.; 80pp.; 83pp.; (2), 112 pp.; 64 pp.
Officium Beatae Mariae Virginis S.Pii V. Pont.Max. jussu editum, et Urbani VIII
auctoritate recognitum. Venetiis, Ex Typogr. Balleoniana, 1748 (legatura
veneziana)
In 8° (200 x130), bellissima leg. tutto marocchino coevo, piatti e dorso interamente
lavorati in oro con riquadri, bordure e fregi ornamentali e floreali, tagli oro zecchino,
XXIII, (1), 453, (3) pp., front. con vign. e 7 tavv. inc. in rame da B.Falconi nel testo.
Manca al Morazzoni.
Officio della Beata Vergine Maria
dedicato a S.Anna. Roma, ad istanza di Gio.Maria Salvioni, per l'eredi del
Corbelletti, 1707.
8°. Leg. in mezza pelle con 5 nervi al dorso e fregi in oro, piatti marmorizzati.
Vignetta inc. al front., antip. inc., finalini, 14 tavv. disegnate da Giuseppe Passeri e
inc. in rame da A. Westerhout, G.Frej, G.H.Frezza, G.C.Allet e altri.
Fioriture alle carte. Dedica ms. coeva al foglio di guardia ant. Prima edizione con le
illustrazioni tratte da disegni del Passeri.
Giambattista
Vico
“Principij di
Scienza Nuova”, "d'intorno alla comune natura delle Nazioni".
Milano, tipografia Truffi, 1831, in 16°, (mm.140 x 90) mezza
pelle coeva, 2 volumi di pagg.392 + 2 tavole in rame ed una
tabella più volte ripiegata. Bell’esemplare. |