Iginio Ugo Tarchetti
Quando bacio il tuo labbro profumato,
cara fanciulla, non posso obbliare
che un bianco teschio vi è sotto celato.
Quando a me stringo il tuo corpo vezzoso,
obbliar non poss'io, cara fanciulla,
che vi è sotto uno scheletro nascoso.
E nell'orrenda visione assorto,
dovunque o tocchi, o baci, o le mani posi,
sento sporger le fredde ossa di un morto.
 
(Iginio Ugo Tarchetti, Disiecta, XIX secolo)