Regia: Fernando Di Leo
 Sceneggiatura: Fernando Di Leo
Interpreti: Mario Adorf, Henry Silva, Woody Strode, Adolfo Celi, Luciana Paluzzi
Colonna sonora: Armando Trovajoli





malinconic star: il gattino bianco

VHS:



la pagella dello staff di pollanet

cast:
azione:
tensione:
storia:
colonna sonora:
malinconia:


giudizio complessivo:


pulsante


legenda:

delirio
ottimo
buono
così così
cesso


La scheda tecnica completa del film
con
Internet Movie Database







La Mala Ordina (1972)

Secondo film della grandiosa trilogia che il regista ha dedicato a Milano tra il 1972 e il 1973, anche questo lavoro è ispirato da un racconto di Scerbanenco.

Di Leo promuove ad attore protagonista Mario Adorf, già straordinario in Milano calibro 9 nel ruolo di Rocco, nella figura di Luca Canali, un simpatico pappa sensibile e amorevole con le sue ragazze.

Attraverso uno stratagemma un padrino di Milano, Don Vito Tressoldi (Adolfo Celi), cerca di scaricare i suoi imbrogli sul povero magnaccia che braccato da due killer uomini di Mister Corso (Cyril Cusack), mafioso italo-americano, dovrà liberare tutta la sua violenza per poter sopravvivere.

Luca Canali non riesce a capire perchè qualcuno lo voglia morto, e fugge, fugge, fino a quando un Promiscuo irrispettoso delle strisce pedonali non travolgerà sua moglie e la sua amatissima bambina.

Il massacro scatenerà in lui una violenza orba, al fine di placare l'immenso dolore.

Intento a ricercare una vendetta cieca e distruttrice, Canali sfonderà il parabrezza del pullmino assassino a craniate, e porrà fine alla vita dell'infanticida appendendolo ad una parete di legno con un punteruolo al collo.

Luca Canali ammazza tutti, è una belva grondante di sangue, i suoi occhi vedono oramai solo la morte, il suo cuore ha perso l'amore per sempre, e nessuno potrà mai più ridargli la sua vita.

Da ricordare il sempre bravo Adolfo Celi nella parte di Don Vito, anche se oscurato un pò dalla strepitosa interpretazione del protagonista, non reggendo spesso il confronto con il grintoso attore svizzero.

Per Henry Silva (sorridente oltre il limito del buongusto) e Woody Strode (pressochè imbalsamato) un'interpretazione da dimenticare: un ruolo marginale nella pellicola e, soprattutto, un'interpretazione ben lontana rispetto agli standard a cui ci hanno abituato.