Regia: Mario Caiano
 Sceneggiatura: Vincenzo Mannino
Interpreti: Henry Silva, Leonard Mann
Colonna sonora: Francesco De Masi



la pagella dello staff di pollanet

cast:
azione:
tensione:
storia:
colonna sonora:
malinconia:


giudizio complessivo:


livido


legenda:

delirio
ottimo
buono
così così
cesso
 



La scheda tecnica completa del film
con
Internet Movie Database




soundtrack


(per gentile concessione)

Naples Main Title

The Stranger Lady



Napoli spara ! (1977)

Il film, datato 1977, va considerato un po' come il seguito di Napoli violenta, diretto da Umberto Lenzi l'anno prima. Belli (Leonard Mann) infatti, altro non è che il sostituto del commissario Betti/Merli, ed è affiancato da un agente della borghese travestito da tassista, incredibilmente somigliante e acchittato come il Maurizio Nazionale.

Dall'altra parte della barricata c'è invece un tonico Henry Silva nei panni di Santoro, sanguinario rapinatore sempre col dito sul grilletto  che smitraglia nel film perlomeno una quindicina di persone, ma che poi finirà i suoi giorni sotto il Diretto per Caserta.


Nonostante la realizzazione di Caiano contenga degli ottimi spunti auto-acrobatici, l'elemento fondamentale di questa pellicola è la violenza (e cosa sennò) che imperversa sulle strade di Napoli: la si può cogliere in ogni angolo della città, dal pedofilo che vuole rapire la piccola Assuntina, all'agente speciale decapitato ("...ha pers'a'capa!") da due malviventi sgherri di Santoro (Enrico o' Longo e Salvatore Auriello), per sublimarla infine nell'evirazione da parte dei carcerati perpetrata nei confronti del pedofilo sopra citato.

E' interessante notare che il male (il pedofilo), non è sconfitto dal bene (giustizia/legalità), ma dal codice d'onore del male stesso (nella fattispecie i reclusi), che trascende la realtà individuale per realizzarsi nell'esaltazione collettiva del giudizio.

Il film inoltre denuncia l'istinto di eroicizzazione degli agenti speciali, giovani guerrieri che lottano l'illegalità rischiando ogni giorno la proprio vita, non a vantaggio di loro stessi ma per gli ideali di giustizia e libertà e per assicurare un avvenire migliore alle nuove generazioni.

Molti moriranno in cicostanze tragiche, ma non diventeranno eroi nè martiri, mancheranno a pochi, e nessuno li ricorderà mai. L'agente speciale per Mario Caiano è un modello di vita da imitare, per l'impavidità e la forza, la giustizia e l'amore, l'onestà e l'altruismo.


Per rinfocolare la drammaticità dei fatti il regista ha sapientemente proseguito le vicende del personaggio di Gennarino, campione della follia infantile e grande appassionato di automobili (memorabili la scena in cui il bambino guida una Lancia Stratos dopo averla rubata, per il solo gusto di testarne la velocità, e la scena in cui toglie il commissario Belli dai pasticci arrivando in suo soccorso sgommando con un 1750), e la genialità partenopea per la sopravvivenza. Gennarino infatti si inventa mille lavori, dal posteggiatore, al venditore di giornali per coppiette desiderose di appartarsi.

 

L'approfondimento di Minni Malinconico

NAPOLI MALTRATTATA, NAPOLI VIOLENTATA, NAPOLI IMPAURITA, NAPOLI UCCISA !


GENNARINO, NAPOLI PIANGE

Napoli violenta, diretto da un superbo Umberto Lenzi e sceneggiato da Vincenzo Mannino, usci' nei cinema italiani nel 1976, colpendo l'opinione pubblica oltre che per la sua crudezza narrativa, anche e soprattutto per un personaggio simpatico e sfortunato rimasto nei cuori di molti italiani, il bambino Gennarino.

L'anno dopo Mario Caiano giro' Napoli spara! con Leonard Mann (Leonardo Manzella all'anagrafe), che vestiva i panni del commissario Belli, sostituito del commissario Betti, interpretato magistralmente dall'oramai leggendario Maurizio Merli, in Napoli violenta.

Punto di contatto dei due film è Gennarino, un bambino tanto vivace quanto sfortunato, che merita sicuramente una analisi dettagliata.

Un bambino sta attraversando la strada, trascinando la gamba destra, è visibilmente zoppo, ma non appena arriva dall'altra parte, schernisce gli automobilisti che commossi lo avevano fatto passare. E' così che Lenzi propone per la prima volta al pubblico il simpatico e sfortunato bambino, con questa scena premonitrice.

Gennarino compare infatti oltre che in Napoli violenta, anche in Napoli spara!, di Mario Caiano, l'anno dopo. La sua, è una figura molto importante, è la parabola della vita di un bambino, nato in una città notoriamente difficile, derubato della sua infanzia e ucciso non solo dai proiettili di Santoro, interpretato peraltro da un cattivissimo Henry Silva, ma soprattutto da una realtà sociale e politica incapace di difendere il cittadino dalla delinquenza, non solo organizzata.

In questa duologia si può cogliere nitidamente una contaminazione dei "lacrima movie", molto in voga in quegli anni, che si assimila magnificamente al genere poliziottesco, dipingendo pennellate di drammaticità che contribuiscono a sensibilizzare lo spettatore, invitando il cittadino a ribellarsi e combattere duramente i perturbatori della legalità.

Gennarino non ce la farà, la sua vita non potrà mai più spiccare il volo. Il suo corpicino ancora acerbo sarà tragicamente perforato da un proiettile sparatogli contro da Santoro, la speranza che il bambino incarnava se ne va, dissolvendosi lentamente.