STILE DI VITA

sito web in costruzione a cura di Umberto Ponziani

          psicologo - psicoterapeuta - analista adleriano

Bologna

per contatti:   ponziani@tiscalinet.it

 

Lo stile di vita è un concetto psicologico che indica la personalità individuale di ognuno di noi. Rappresenta il nucleo centrale della Psicologia Individuale Adleriana. Ogni individuo ha il suo proprio, unico, irripetibile stile di vita con il quale sta nel mondo e lo interpreta originalmente.

Questo sito intende promuovere la conoscenza di questo concetto basilare e proporre attività di studio e di riflessione in vari settori della vita:

                                                    famiglia

                                                    lavoro

                                                    scuola

                                                    gruppi

                                                    clinica psicologica

                                                    psicopatologia

 

 

STILE DI VITA

(STYLE OF LIFE)


Il concetto psicologico di Stile di vita, che possiamo sinteticamente definire come un altro modo di dire "personalità", è stato formulato originalmente da Alfred Adler, medico, psicologo e analista viennese. Fu contemporaneo di Freud con cui collaborò e da cui si allontanò per dissensi teorici sulla struttura della psiche e sull'analisi del comportamento umano.

Il concetto di stile di vita definisce la personalità come il modo di stare nel mondo, di percepirlo e di percepire se stessi. E' costruito creativamente dallo stesso individuo, sollecitato dalle sue risorse biologiche e dinamicamente interconnesso con l'ambiente psicofisico e culturale circostante.

Ognuno di noi ha il proprio, personalissimo, unico stile di vita che può essere capito, descritto e riarmonizzato con procedimenti lineari e ben descrivibili.

Questa concettualizzazione della personalità, apparentemente poco conosciuta, rappresenta invece, magari sotto nomi e forme un po' diversi, la teoria psicologica forse più diffusa. Infatti la sua comprensibilità, la sua chiara linearità scientifica, ha attratto moltissimi studiosi e moltissime persone in tutto il mondo. Purtroppo non sempre sono state riconosciute ad Alfred Adler correttamente le intuizioni e le capacità analitiche, più spesso è successo che siano stati assunti e utilizzati importanti concetti facendoli direttamente propri.

Attualmente, a parte la grande e continua diffusione nel mondo  e fra gli studiosi dei concetti adleriani, le grandi teorie psicologiche come il cognitivismo e la stessa psicoanalisi stanno riscoprendo, magari attraverso personali percorsi di ricerca, la potenza interpretativa e la duttilità efficacissima del concetto di stile di vita.

Complesso di inferiorità, sentimento sociale, compensazione (dall’inadeguatezza esistenziale alla forte competenza), finalismo inconscio, complesso di superiorità, concetto di sé creativo, stima di sé e incoraggiamento sono fra i concetti originali connessi a quello di stile di vita.

La teoria psicologica di Alfred Adler (Psicologia Individuale)  è diffusa in tutto il mondo e le numerosissime Associazioni nazionali sono organizzate nella I.A.I.P (International Association Individual Psychology) che organizza ogni tre anni un Congresso Internazionale. In Italia gli psicologi adleriani si riconoscono nella S.I.P.I (Società Italiana di Psicologia Individuale) di cui è attualmente presidente il Prof. Pierluigi Pagani di Milano. La S.I.P.I organizza Convegni, Corsi e Congressi. Sul territorio italiano sono attive, riconosciute dal Ministero dell’Università e della ricerca scientifica, quattro scuole di specializzazione post-universitaria a caratterizzazione adleriana. 

 

I presupposti di base della Psicologia Individuale

 

1)    Dietro ogni attività umana c’è una forza dinamica di base, una lotta che da una situazione di minus porta a una situazione di plus, da un sentimento di inferiorità a uno di superiorità, di perfezione e di completezza.

2)     Questa lotta riceve la sua direzione specifica da un’ unica meta o ideale del sé, che -sebbene influenzato da fattori biologici o ambientali – è in ultima analisi una creazione dell’individuo. Ma poiché è un  ideale, la meta è una finzione.

3)    L’individuo percepisce a malapena la meta , che rimane pressoché sconosciuta e incompresa. Adler dà infatti dell’ inconscio la seguente definizione: l’inconscio è la parte inconsapevole della meta.

4)    La meta diviene la causa finale e l’ ultima variabile indipendente. Nella misura in cui essa fornisce la chiave per la comprensione dell’ individuo, diviene ipotesi di lavoro per lo psicologo.

5)    Tutti i processi psicologici concorrono a formare un’ organizzazione coerente con la meta, allo stesso modo di quei drammi teatrali che vengono costruiti avendo già in mente la scena finale. Questa struttura coerente di personalità è definita da Adler “stile di vita “. Esso si organizza saldamente in età precoce, dopo di che un comportamento apparentemente contraddittorio è soltanto l’adattamento di mezzi diversi allo stesso fine

6)    Tutti gli aspetti della vita psichica, come per esempio le diverse pulsioni o la contrapposizione tra conscio e inconscio non rappresentano entità e quantità distinte, ma piuttosto sono aspetti di un unico sistema relazionale.

7)    Tutte le determinanti oggettive, quali i fattori biologici e le esperienze passate, vengono poste in relazione alla meta finale. Esse non sono le cause dirette in quanto generano unicamente delle probabilità; infatti l’individuo solo i fattori oggettivi che si accordano con il suo stile di vita.  Il loro significato e la loro efficacia sono sviluppati per cosi dire soltanto nel metabolismo biologico intermedio.

8)    L’opinione che l’individuo ha di se stesso e del mondo, il suo schema di appercezione, le sue interpretazioni, in quanto aspetti del suo stile di vita, influenzano ogni processo psicologico. Omnia est opinione suspensa sunt fu il motto con cui Adler presentò la prima edizione della sua psicologia individuale.

9)    L’individuo non può essere compreso adeguatamente senza far riferimento al contesto sociale in cui è collocato. La psicologia generale lo studia come essere socialmente inserito rifiutandosi di considerarlo un unità a se stante.

10) Tutti i problemi più importanti della vita incluso anche l’appagamento di certi bisogni pulsionali, divengono problemi sociali; cosi ogni valore diventa valore sociale.

11) La socializzazione dell’ individuo non deriva dalla rimozione, bensì da un innata capacità umana, che però deve essere sviluppata. Poiché l’individuo è sempre inserito in un contesto sociale, il sentimento sociale è fondamentale per il suo adattamento.

12) Il disadattamento è caratterizzato da un aumento del senso di inferiorità, da un sentimento sociale scarsamente sviluppato e da una espansione della meta di superiorità che esclude la cooperazione. Di conseguenza i problemi vengono risolti in “senso privato”, cioè in senso autocentrato e non secondo il “senso comune” che invece tiene conto del senso sociale. Nel nevrotico, questo conduce ad un esperienza di fallimento poiché egli accetta ancora la validità sociale delle proprie azioni come suo principio fondamentale. Lo psicotico invece, rifiutando questo principio, non sperimenta il fallimento.

 

Da Ansbacher H.L, Ansbacher R.R, La Psicologia Individuale di A. Adler,  pagg. XIX-XXI

 

 

Bibliografia adleriana essenziale

 

 

 

1. ADLER, A. (1912),Uber den nervosen Charakter,  tr. it. Il temperamento nervoso,     Newton Compton, Roma 1971.

2. ADLER, A. (1920), Praxis und Theorie der Individual-Psychologie,  tr. it. La Psicologia Individuale,     Newton Compton, Roma 1970.

3. ADLER, A. (1926),  Menschenkenntnis,   tr. it. Psicologia individuale e Conoscenza dell'uomo,   Newton Compton, Roma 1975.

4. ADLER, A. (1930), Die Seeldes Schwererziehbaren Schulkindes,  tr. it.  La Psicologia del bambino difficile, Newton Compton,  Roma 1973.

5. ADLER, A. (1931), What life should mean to you, Brown & Company, Boston,  tr. it. Cosa la vita dovrebbe significare per voi, Newton Compton,  Roma 1976

6. ADLER, A. (1933), Der Sinn des Lebens, tr.it Il senso della vita,   De Agostini  Editore, Novara 1990  

7.ANSBACHER, H. L., ANSBACHER R. R., (1956), The Individual Psychology of Alfred Adler, Basic Book, New York, tr. it. La Psicologia Individuale di Alfred Adler, G. Martinelli, Firenze 1997 

8. ELLENBERGER, H.F. (1970) The discovery of the unconscious,  Basic Books, New York,  tr.it  La scoperta dell'inconscio,  Boringhieri Editore, Torino 1976.

9. HILLMAN, J. (1983),   Healing fiction,  tr. it.  Le storie che curano  Freud, Jung, Adler,  Cortina Editore Milano  1990

10. SANFILIPPO, B. (a cura di) (1998), Itinerari Adlerian, Franco Angeli Editore, Milano.

11. PARENTI, F.  (1985),  La psicologia individuale dopo Adler, Casa Editrice Astrolabio - Roma.

 

 

 

Per un avvicinamento efficace alla complessa teoria adleriana si consiglia di non seguire lo sviluppo cronologico del pensiero di Adler, ma di iniziare con i tre testi che presentano la teorizzazione più compiuta e matura. Gli altri testi potranno essere compresi più a fondo in seguito. I testi consigliati per un primo approccio sono il n. 1, 2, 5 e il 7

 

Per un inquadramento completo della teoria adleriana fra le teorie del profondo, fra i testi di autori non adleriani, consiglio vivamente la lettura di Ellenberger e di Hillman

 

 

 

 

ultima revisione: 3 Dicembre 2001