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HISTORIA
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1989: Prima partecipazione al torneo di Torre. “Una squadra, una farsa!” Tre partite, zero punti, ma vinciamo la coppa disciplina con zero ammonizioni. Quando si dice “il mestiere!”

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1990: Seconda partecipazione: proviamo con lo straniero, ma il risultato non cambia. Ci rispediscono a casa al primo turno. Da notare il prestigioso nome dello sponsor.

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1991: Staff dirigenziale e tifoseria da Coppa Campioni. Il presidente Emmanuelli riesce perfino a comprare un arbitro (Ivan): risultato: ELIMINATI.

Un nome ed un motto in latino. Breve storia del club giallo-nero, fondato nel 1986, e del suo singolare modo di intendere il calcio.

Si narra che il poeta Ludovico Ariosto, autore dell'Orlando furioso, nel 1525, reduce dalla Garfagnana dove era stato governatore per conto degli Estensi, tornò a Ferrara, comprò una casa e sulla porta scrisse: "Parva sed apta mihi…", che tradotto dal latino significa piccola ma adatta a me. E se l'Ariosto riferì questa frase alla sua casa, noi abbiamo pensato di adottarla quale motto per la nostra squadra di calcio.

Siamo un gruppo di giovani e meno giovani del paese che da 14 anni ormai si riunisce per giocare a calcetto, inizialmente il sabato pomeriggio, adesso il martedì sera nella palestra della scuola media di Torre di Mosto.

Siamo una trentina circa, con un'età che va dai 18 ai 40 (tra i fondatori: Mauro Emmanuelli, Gianandrea ed Enrico Peressini, Riccardo Midena, Sandro Pedrina, Carlo Ghelfi, Valter Giacomini, Emilio Gasbarre - ma quest´ultimo con un apporto decisamente minore), abbiamo una maglia giallo-nera, e la nostra data di fondazione è il 17 dicembre 1986.

Quante discussioni e quante variopinte proposte per decidere il colore di quelle maglie! Per arrivare ad un accordo furono indette varie riunioni, ma senza risultati; finché un amico, imbattendosi per caso in un affarone e senza consultare nessuno del direttivo (fortunatamente!) con un vero e proprio colpo di mano acquistò 15 maglie che in seguito ci rivendette alla ridicola somma di 100.000 lire; e così, quasi per caso, il Portvs, un po’ come la Juventus (che ordinò in Inghilterra delle maglie rosa, e per un errore di spedizione se le ritrovò bianconere), riuscì finalmente ad avere la sua divisa ufficiale.

Anche se in origine ci siamo costituiti come squadra di calcetto, va però detto che per un breve periodo l'attività del Portvs si è svolta anche sui campi da calcio, quelli veri, per intenderci; tutto ebbe inizio quando un giorno il leggendario Marana ci propose di sfidare la squadra di amatori nella quale giocava. Cominciarono così le indimenticabili sfide tra il Portvs e "i Marana" (così infatti alla fine venne chiamata, da noi, la sua squadra) che videro sempre un netto equilibrio sul piano dei risultati.

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1992: Abbiamo finalmente la nostra maglia, due grossi stranieri sulla carta, ma stavolta veniamo eliminati dai giostrai, in una partita terminata in rissa.

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1994: Proviamo anche con le maglie del Porto FC. Il mega pres. comm. dott. cav. Emmanuelli con un colpo di mano si autonomina anche allenatore, approfittando dell´assenza di mister Panzarin, chiamato alle armi.

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1995: La squadra comincia finalmente a girare, ma il “carro funebre” di Ceggia ci taglia la strada ancora una volta ai quarti di finale.

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1996: L´unica evoluzione, come si può notare, è nella tecnica fotografica. La semifinale, purtroppo, rimane un miraggio.

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In amichevole sfidammo anche altre squadre in trasferta; a Noventa, a Millepertiche, a Fossà, a Caorle. Vincemmo anche un torneo a Campobernardo, incontrando invece minor fortuna in altri tornei, come a Cà Fornera e a S.Anastasio.

In seguito, un po’ per scarsa volontà organizzativa, un po’ per l'età dei giocatori stessi che cominciavano a vedere il campo da calcio come una prateria troppo vasta per inseguire un pallone, questo tipo di attività venne meno.

 Continuammo, e lo facciamo tuttora, a partecipare solo al torneo annuale di calcetto che viene ancora oggi organizzato in palestra; esso rappresenta l'unico appuntamento agonistico della stagione ed equivale al nostro campionato. Solo una volta, nel 1997, siamo riusciti a vincerlo e simboleggia il 1° piccolo scudetto della nostra storia.

 Tra i nostri trofei ci sono anche due targhe-disciplina, vinte in altrettanti tornei, per il fair-play dimostrato sul campo dai giocatori; ma, se dobbiamo essere onesti fino in fondo, non possiamo non ricordare anche momenti meno felici sul piano prettamente sportivo, come quella volta in cui un nostro portiere, espulso ingiustamente durante una partita del torneo in palestra, per dieci minuti buoni non volle saperne di abbandonare la porta, finché dopo vari tentativi, tra le ovazioni del pubblico divertito, fu convinto dal nostro allenatore a riprendere la via degli spogliatoi; o come quella volta che il Portvs fu costretto a pagare una multa di 50.000 lire per le intemperanze dei tifosi nei confronti della terna arbitrale! …anche questo è il Portvs!

Nati per dare spazio in un campo da calcio a chi, per inabilità, non l'aveva mai avuto, giochiamo tuttora secondo uno spirito che ha da sempre caratterizzato la squadra: per divertimento.

Sulle nostre maglie c'è uno sponsor che non è uno sponsor: sì perché, quella scritta "Amnesty International", un movimento che si batte per il rispetto dei diritti umani, abbiamo chiesto noi di poterla stampare, per una scelta ideologica e senza scopo di lucro.

E per quanto riguarda il nome? Già, quel nome in latino, così difficile da pronunciare, tant'è vero che tutti dicono "el Portvs", cosa significherà mai? Portvs Liqventiae, secondo il libro di Dino Cagnazzi "Torre di Mosto; la sua gente, le sue vicende", pubblicato nel 1979, non è altro che la denominazione del villaggio che anticamente occupava la zona dove ora sorge Torre di Mosto; e il fatto di avere un nome latino ha condizionato anche la scelta del simbolo, ovvero un elmo romano stilizzato.

Ogni anno, puntualmente a dicembre, ha luogo la cena sociale che è diventata ormai una tradizione, quasi un raduno precampionato (il torneo inizia a gennaio), dove viene definita la squadra che scenderà in campo e viene messa ai voti (…vino permettendo!) qualsiasi decisione riguardante il gruppo, nonché la sottoscrizione delle tessere per l´anno seguente.(la prima tessera è del 1995)

Da poco, abbiamo anche una nuova sede, presso il "Gin bar" di via Molino; il titolare, associato Portvs, ci ha messo gentilmente a disposizione anche una bacheca dove sono esposti i trofei e le coppe vinte, corredate da una serie di foto di tutti questi anni.

Credo che nessuno dei soci fondatori, il giorno in cui ci costituimmo, avrebbe mai pensato che nel 2000 la squadra sarebbe stata ancora in vita. E il  segreto dello "Spirito Portvs", così in controtendenza con il calcio esasperato di oggi, sta tutto qui: nelle cose semplici e genuine, nel gruppo, nel far giocare anche i meno bravi, nelle cene annuali, nelle maglie bruttine ma storiche, in  uno sponsor che sostiene un'idea, in una bacheca piena di premi di consolazione, in un nome leggendario, in un motto rubato ad un poeta, in un sito divertente, nei dopo-partita intorno al tavolo di un bar, a far baldoria comunque vada, nel prendere questo gioco, il calcio, solo come un gioco, perché altro non è.

1997: SCUDETTO!!! L´incredibile accade: dopo anni di sonore batoste, una formazione tutto cuore sbaraglia gli avversari e porta a casa il primo “scudetto” della storia del Portvs.

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2000: Campioni di chiacchiere, perdiamo incredibilmente il torneo sul campo, pur presentando la squadra più forte di sempre. Quanto avranno inciso le cene dello chef Miolli dopo ogni partita?

2001: Torneo in corso, vinta 8-3 la prima partita.

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e-mail: portvs.liqventiae@tiscalinet.it