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quiArtePittura
a
cura di Nino Lo Castro
Roberta
Acerboni, l'arte della leggerezza
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In
apertura: Io amo la vita nella sua
nudità, materiali vari, 1999. Sotto, a
destra, un'immagine di Roberta Acerboni.
L'artista
Roberta
Acerboni è nata nel 1969 a Brescia,
città nella quale vive e lavora ancora oggi.
Ha frequentato, sempre nella nostra città,
il liceo artistico "Foppa" per poi conseguire il
diploma accademico a Venezia, presso la cattedra di
pittura di Carmelo Zotti e di Daniele Degli Angeli.
Durante il periodo di studio nella città
lagunare, la giovane artista bresciana ha
realizzato numerose scenografie e studi grafici per
spettacoli di teatro-danza rappresentati nei teatri
di tutto il Veneto, con la compagnia "Studio
insieme". Nel 1992 ha partecipato alla fondazione
del "Gruppo Fornace". Da quel momento in poi
Acerboni ha cominciato a sperimentare l'uso
interdisciplinare del linguaggio artistico,
collaborando assieme ad altri artisti su opere
comuni o semplicemente discutendo dei propri
lavori. Le sue produzioni hanno così assunto
una connotazione spaziale, resa possibile anche
dall'unione di varie discipline, dalla fusione in
un tutt'uno di scultura, pittura, poesia e suono.
Con il passare del tempo, l'arte della Acerboni,
dotata di una connotazione molto personale, ha
trovato spazio in importanti collettive, prima
nella nostra provincia, poi in gallerie di Milano,
Torino e un po' in tutta Italia. A Brescia la sua
opera è stata esposta presso "Tendenza" e
"Cherubini". L'ultimo allestimento in ordine di
tempo, invece, dal titolo "Il colore dell'anima"
è stato presentato nello spazio della
biblioteca comunale di Sarnico. Dal 17 al 28
febbraio presso lo Studio d'Arte di via delle
Grazie, a Brescia, è in programma una
personale dal titolo "Arcane Ianue".
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Qui sopra: Senza
titolo, particolari, materiali vari, 1999. Sotto,
sinistra, Senza titolo, materiali vari, 2000. In
basso a destra: Senza titolo, particolare, materiali
vari, 2000.
Le
sue opere
Il
lavoro di quest'artista bresciana gioca, attraverso
l'uso di diversi materiali, sul contrasto tra
leggerezza e pesantezza. Le sue installazioni
spaziali cercano di ricreare un "luogo
contenitore", all'interno del quale lo spettatore
viene stimolato da diversi elementi quali per
esempio il suono, il colore, la luce. Affascinata
da sempre dall'espressività del corpo,
Acerboni ha poi lavorato molto con compagnie di
teatro-danza, in un primo tempo progettando e
realizzando le scenografie per gli spettacoli, poi
intrecciando più intimamente la sua opera
con il ballo contemporaneo. Nel 1997, infatti, in
collaborazione con la danzatrice Giulia Gussago ha
proposto una curiosa installazione, nella quale il
suo lavoro, costruito su un intreccio di fili
tirati tra degli alberi, veniva letteralmente
smontato dall'incedere della performance della
Gussago. La
"Lievità" che Roberta Acerboni cerca sempre
di far trapelare dalla sua opera è molto ben
illustrata anche in una serie di recenti
produzioni, nelle quali il rapporto tra i materiali
usati esalta il contrasto leggero-pesante. Si
tratta di una serie di scatole verticali di legno
che, a una prima occhiata, paiono monoliti di
marmo. Da un lato, però, traspare,
attraverso uno strato di sottile tessuto dipinto,
la sagoma di un fiore, una rosa secca, contenuta
all'interno. Il percorso di questa giovane artista
è stato inevitabilmente influenzato dai
viaggi che ha compiuto in varie parti del mondo. Le
forme, i colori, i profumi dei luoghi visitati le
sono rimasti dentro come esperienze e ricordi che
riaffiorando dalla memoria si sono concretizzati in
opere vere e proprie. Il viaggio in Cina del '93,
per esempio, ha ispirato Chiodi: numerose
scatole, esposte in sequenza, contenenti un grosso
chiodo contorto in diversi modi e sospeso in un
intenso blu oltremare che confonde le superfici e
dà l'illusione di una vasta
profondità spirituale.
Roberta
Acerboni vive e lavora a Brescia, per contattarla
acero_blu@yahoo.it.
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