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quiArtePittura
a
cura di Nino Lo Castro
Giuseppe De
Vincenti, la poesia del paesaggio
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Qui sopra: L'ombra della sera, 2001,
pastello su carta, 86x34cm. Sotto a destra:
Colline del Mucone - la grande ombra, 2000,
pastello su carta, 28x18cm.
L'artista
Giuseppe
De Vincenti è nato nel 1954 ad Acri, un
paese delle provincia di Cosenza ricco di cultura e
tradizione, poco lontano da Crotone, città
della Magna Grecia dove visse Pitagora nel VI
secolo a.c. In questi luoghi la pittura, e l'arte
in generale, è molto amata e praticata dalla
gente. Anche De Vincenti, durante gli anni dei suoi
studi fino alla laurea in lingue straniere, ha
coltivato la passione per la pittura, sperimentando
diverse tecniche, con particolare dedizione per
l'acquerello. I numerosi viaggi in Italia e
all'estero, sulle orme dei grandi maestri della
pittura, lo hanno inoltre portato a visitare le
grandi città d'arte di tutta Europa e in
particolare Parigi, dove ha potuto stabilirsi per
un periodo, coniugando la passione
per l'arte allo studio della lingua francese. Dal
1980, poi, l'artista si è trasferito a
Brescia, dove ancora oggi vive e lavora. La nostra
città gli ha dato la possibilità di
esporre il suo lavoro in diverse collettive e
personali. Nel 1992, per esempio, la Aab ha
ospitato una sua mostra dal titolo "Prospettive
Grafiche". Nei primi Anni 90 ha partecipato con
altri artisti alla creazione dello spazio "L'Aura",
avventura che, pur essendo durata solo quattro
anni, lo ha arricchito molto sotto l'aspetto
artistico e umano:"Ho trovato", ha detto a
quiBrescia lo stesso De Vincenti, "un ambiente
effervescente, aperto alla discussione e al
confronto". Così la sua pittura in quegli
anni ha ricevuto molti elogi da parte della
critica, sia, nel 1994, al concorso nazionale di
pittura di Suzzara (Mn), sia, nel 96, al concorso
dell'acquerello Durini a Nova Milanese. Uno dei
suoi quadri a olio della serie delle vallate,
inoltre, è stato premiato dalla giuria del
Premio Arte Mondadori e pubblicato nel catalogo
omonimo. Nel 1999, i suoi olii sono stati esposti
alla galleria L'Officina di Brescia, alla
Sanseverino di Acri e alla Ponterosso di Milano.
Oggi De Vincenti lavora come insegnante di lingua
inglese in un istituto superiore della
città, ma non ha abbandonato la sua
produzione artistica, imperniata sempre sulla
sperimentazione pittorica e grafica.
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Qui sopra Prima di
sera, 2000, olio su tela, 60x120 cm. Sotto: a sinistra
Il grande albero, 2000, pastello su carta, 28x38 cm.
A destra Casa Sammaro, 1992, acquerello.
Le sue opere
Questo
artista, bresciano d'adozione, ha sempre vissuto
una grande passione per la pittura, parallelamente
alla sua occupazione di insegnante. Fin dalla
giovinezza infatti ha sperimentato numerose
tecniche di rappresentazione: dal disegno alla
pittura, prima ad acquerello poi a olio, fino al
pastello degli ultimi lavori. La sua prima ondata
produttiva, fino al 1984 circa, si è
concentrata sui ritratti che l'artista lavorava ad
acquerello con una buona padronanza tecnica. Sono
stati i viaggi che De Vincenti ha compiuto in
Spagna, Grecia e in particolare a Parigi che poi
hanno cambiato radicalmente il suo approccio con la
pittura e di conseguenza il suo lavoro. Ha
cominciato infatti a ritrarre i paesaggi con sempre
maggior interesse, cercando di renderli un'immagine
poetica più che una rappresentazione della
realtà. Le prime opere di questo tipo erano
dei notturni, nei quali De Vincenti cercava di
trasmettere i silenzi e le atmosfere ovattate della
notte. Queste composizioni, quasi monocrome,
attraverso
la luce della luna portano in primo piano boschi e
palazzi, tramutandoli in protagonisti narranti.
Lavori come Casa Sammarro o Notturno
mediterraneo, del 1992, sono un esempio di
quanto detto e sono il frutto di un paziente lavoro
di velatura che, dopo numerose sovrapposizioni di
sottili pellicole di blu, porta l'oscurità
nella composizione, senza però perdere di
vista le profondità suggerite dalla luce.
Ognuno dei quadri ad olio dell'artista infatti
necessita di un lunghissimo periodo di lavorazione.
Per questo De Vincenti rimane per due o tre anni su
30, 40 opere contemporaneamente e ritorna su ogni
tela più e più volte, facendo
così sedimentare le immagini prima di
intervenire successivamente.
Oggi, comunque, i suoi lavori sono molto diversi.
Pur continuando a ritrarre paesaggi, infatti, De
Vincenti cerca ora di renderli attuali e attinenti
ai temi della contemporaneità. Anche per le
procedure tecniche, l'artista si serve da qualche
tempo del computer che, a suo avviso, snellisce e
velocizza tutti i passaggi di modifica
dell'immagine, permettendogli di provare diverse
soluzioni coloristiche e compositive da riprodurre
successivamente nelle sue opere. I paesaggi sono
così divenuti quasi metafisici, inondati di
luce. Le strutture essenziali, quasi minimali,
esaltano la luminosità dei toni e il colore,
tipico dei pomeriggi mediterranei, diviene
protagonista. Negli ultimi tempi l'artista ha
intrapreso anche una ricerca tecnica molto
interessante: lavorate a pastello, le ultime sue
opere riproducono lo sfocamento che subisce
un'immagine quando viene fotografata in movimento.
Sono nati così dei quadri di grande gusto
poetico, paesaggi assolati carichi di calore che
mettono a dura prova l'equilibrio e la messa a
fuoco dello spettatore: alcuni particolari
dell'immagine sono ben definiti, altri invece
attraverso una paziente tecnica di sfumatura,
vengono mossi, destabilizzati. Un'operazione questa
che rende speciali i lavori di De Vincenti,
caratterizzando fortemente la sua produzione
artistica.
Giuseppe
De Vincenti vive a Brescia, per contattarlo
g.devin@tiscalinet.it
Il alto a
sinistra Paesaggio jonico II, 1996, olio su
tela, 40x50 cm.
Qui sopra a sinistra: Grano piegato dal
vento, 2000, pastello su carta, 18x28 cm.
A destra L'ombra della sera, 2000, pastello
su carta, 28x38.
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