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quiArtePittura a cura di Nino Lo Castro

Ugo Donati, l'arte come punto di vista


Qui sopra: Immagini private, fotografia, 1997. Sotto, a destra un'immagine da, Le forme usate, pastello su carta, 1993.

L'artista
Ugo Donati è nato a Brescia nel 1959. Il suo primo interesse è stata l'elettronica, nel 1978 infatti ha conseguito il diploma all'istituto tecnico Castelli (sempre a Brescia) e in seguito, per alcuni anni, ha frequentato corsi di specializzazione nel campo della progettazione al computer, in Italia e all'estero (Milano, Torino, Firenze, Ginevra e Berlino). Nel contempo, però, in Donati cresceva un forte interesse nei riguardi dell'espressione artistica che, dopo un'attenta riflessione, l'ha convinto a ricominciare da capo: si è iscritto prima all'istituto d'arte di Castelmassa (Ro) e poi al Dams di Bologna (facoltà di lettere e filosofia), laureandosi alla cattedra di estetica. Affascinato da sempre dai rapporti che intercorrono tra artista, opera e spettatore, Donati in questi anni ha spaziato con estrema disinvoltura attraverso le diverse tecniche espressive, cercando di approfondire di volta in volta argomenti differenti e materiali sempre nuovi. Nell'1989 ha esposto per la prima volta in una personale alla galleria Multimedia di Brescia e nel 1993, insieme con altri giovani artisti bresciani, ha partecipato alla fondazione dello spazio espositivo L'Aura (situato in via Laura Cereto), punto di passaggio di gran parte degli artisti bresciani dell'ultima generazione che qui hanno avuto l'opportunità di proporre il loro lavoro. I giovani bresciani che in quegli anni si scontravano con il sistema galleristico hanno trovato ne L'Aura uno spazio di divulgazione, di confronto e di totale apertura verso diversi stili espressivi. In questo spazio, nel '93, è stata ospitata la mostra "Le forme usate" di Ugo Donati. Dal 1994 a oggi poi, l'artista ha esposto a Brescia e in provincia in numerose occasioni: alla Aab (94), all'"Ex Cereria", alla "Libra" nel '97, al castello Olofredi di Iseo ('95), a Salò (97 e 2000) e a Verolanuova in Controcanto ('98). Con altri giovani artisti italiani ha partecipato a "Spostamenti", mostra che da Milano è arrivata al "Living Art Museum" di Reykjavik. Attualmente si occupa di architettura d'interni e decorazione, dividendosi tra i due studi di Brescia e Castelfranco Emilia (Mo).

Qui sopra a destra nello scatto di Roberto Covre: Ugo Donati e Armida Gandini sul Molo Audace di Trieste in occasione della mostra di Paola Sabatti "Caro amico". A destra, l'artista fotografato nello spazio dell'Aura durante la sua mostra Le forme usate del 1993. In basso a destra Antonello Da Messina, fotografia 40x25, 1998.

Le sue opere
Risulta molto difficile definire l'opera di Ugo Donati con un aggettivo o racchiuderla all'interno di uno stile, perché questo artista bresciano non si è mai legato a un filone, a una tecnica precisa, ma si è servito del disegno, della fotografia e della pittura a seconda delle esigenze del proprio lavoro. Ha infatti sempre considerato l'arte come un atteggiamento da tenere nei confronti della vita, più che come una vera e propria professione. I suoi prodotti sono il risultato finale di una riflessione, che di volta in volta tocca temi differenti e ha bisogno di materiali e soluzioni tecniche diverse. La forza del lavoro è l'idea, quindi, e un'idea forte può, secondo l'artista, essere raccontata anche con economia di mezzi senza bisogno di grandi dimensioni o allestimenti pretenziosi. Che Donati si occupi di fotografia piuttosto che di pittura, inoltre, quello che trapela dal suo lavoro è sempre una tendenza ideale alla leggerezza e una grande attenzione all'aspetto poetico dell'opera; la semplicità e l'essenzialità che riesce a trasmettere infatti ricordano spesso le atmosfere e le energie della disciplina Zen. Tutto questo non può ovviamente prescindere da un'ottima capacità tecnica e da una buona dose di vivacità intellettuale.
La mostra "Le forme usate" del 1993, per esempio, conteneva una serie di disegni a pastello plastificati, delle forme tondeggianti diversamente colorate senza alcun riferimento reale; il messaggio espresso in quel caso era una presa di coscienza della pittura stessa, che dichiara di poter esistere in quanto espressione pura e di aver bisogno solo di se stessa e della sua ricerca. Donati con il suo lavoro intende insomma studiare i rapporti tra opera e spettatore, attraverso un' approfondita analisi della semiotica visiva, appropriandosi di semplici forme come di immagini evocative per comunicare i suoi messaggi. Per capire meglio l'eclettica produzione dell'artista, si può guardare il lavoro presentato a Controcanto nel 1998. Non era altro che la riproduzione, deformata da una prospettiva personale, di un autoritratto di Antonello Da Messina. Nella mostra "Spostamenti" del '98, invece, la sua opera, intitolata "Immagini private", era una splendida fotografia della figlia di 5 anni, ritratta in un innocente nudo immerso nel verde, sulla quale erano stampate le definizioni (tratte da un vocabolario) delle parole "immagine" e "privo". Un continuo studio quindi, caratterizza la produzione artistica di questo artista bresciano, che attraverso un approccio riflessivo nei confronti del reale, riesce a mettere in discussione l'arte e se stesso con la stessa semplicità.

Ugo Donati vive a Brescia, per contattarlo 0347 4868476.

Qui sopra a sinistra: Il risorto si manifesta alla Maddalena, formella di Argilla esposta nel 2000 a Salò in occasione di Via Lucis.



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