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quiArte
a
cura di Nino Lo Castro
I pixel e
gli strappi di Raffaella Formenti
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L'artista
Raffaella
Formenti vive e lavora a Brescia. Dopo aver
frequentato il liceo scientifico, si è
diplomata maestro d'arte e subito dopo ha
cominciato a lavorare come designer nel settore
degli accessori d'abbigliamento. Nel luglio dell'
87, ancora studentessa all'Accademia di Belle Arti
di Brera, ha partecipato a un workshop di incisione
a Holland, in Svezia. Finita l'Accademia, i suoi
lavori hanno cominciato a suscitare interesse e a
essere esposti in diverse mostre collettive e
personali. Dopo avere soggiornato a Bruxelles tra
il 1990 e il '92, al suo ritorno in Italia Formenti
ha iniziato a collaborare con la galleria l'Aura di
Brescia. In questo periodo sono nate le sue prime
installazioni, realizzate con materiali da
imballaggio tra cui spicca la torre informatica
esposta poi a Trento nella mostra "Trash: quando i
rifiuti diventano arte". Il lavoro dell'artista,
apprezzato grazie alle sue connotazioni
particolarissime, le è valso la
partecipazione a "Escatologica", una mostra
itinerante che, tra le sedi più importanti,
è stata proposta alla galleria Peccolo di
Livorno, allo Spazio cotemporaneo di Milano e al
Palazzo Pubblico a Siena. Formenti ha inoltre
esposto i suoi lavori, i suoi lavori di strappi di
parole, all'interno di "Persa in parola", una
personale organizzata in librerie tematiche come la
Soprattuttolibri di Prato o la Derbylius a Milano .
Nell ultimo anno ha partecipato a importanti
collettive come "Carta pixel", organizzata al
Palazzo Chigi di Viterbo, o "Doppio triangolo"
mostra in Slovacchia al museo di Trnava. E' stata
inoltre scelta per partecipare assieme a due
artisti svizzeri e due slovacchi. a "Doppio
triangolo", iniziativa itinerante che dal museo di
Trnava in Slovacchia si sposterà a Pisa e
Chur in Svizzera.
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Sopra a sinistra: un
particolare dei pixel colorati che compongono le opere di
Raffaella Formenti. A destra: Di quando in quanto, pixel a
strappo su espositore, 1997. Sotto:Torre informatica,
1997.
Le
sue opere
Raffaella
Formenti racconta che la sua prima produzione
artistica, ai tempi dell'accademia, era improntata
sulla pittura informale. Con il passare degli anni
però i suoi lavori hanno subito un radicale
cambiamento, pur mantenendo il gusto cromatico e di
ripartizione dello spazio derivato dalla sua
esperienza pittorica. Questa
evoluzione è nata, in parte, dalle
esperienze di vita (viaggi), e in parte da un
bisogno sempre maggiore di varcare i confini del
quadro, della bidimensionalità, e piu in
generale della funzione concettuale della pittura.
La sua opera ha assunto subito le caratteristiche
attuali: le torri di scatole, definite dalla
Formenti "Ingombri", prendono il sopravvento sullo
spazio e si trasformano in installazioni. La
scatola è un archivio per l'artista, una
"biblioteca infinita". Le torri, e le altre
composizioni, cercano di riorganizzare il mondo in
schemi modulari, tramite un personalissimo codice
di lettura della realtà. Tecnicamente le
installazioni di Raffaella Formenti si presentano
come una precisa disposizione di contenitori, vere
e proprie sculture dove niente è lasciato al
caso. Nonostante l'apparente casualità, le
sue superfici sono estremamente lavorate, coperte
di colla, stuccate o strappate. Lo strappo è
una componente importantissima del suo lavoro
perchè, racchiudendo in sè le tracce
di usato, di riciclato, racconta la storia della
materia. La procedura con la quale questa artista
bresciana crea le sue opere ha nella
manualità paziente e rituale la sua
caratteristica più tradizionale. L'artista
infatti trasforma in piccoli contenitori ogni
frammento di carta che trova, carta che
pubblicizza, che dice, che informa, con la quale
è ricoperto il nostro quotidiano. Questi
sono i cosiddetti "pixel", moduli con i quali
costruire o riempire strutture più grandi.
Creati
con carta di ogni genere, dai manifesti alle pagine
di qualche rivista patinata, danno la
possibilità di ottenere molteplici varianti
cromatiche. I lavori di Formenti sono una
composizione sapiente di pesi, tensioni e colori
che derivano direttamente dalla strada, dai
giornali e quindi dalla vita. Gli spazi dei suoi
assemblaggi giocano sulla contrapposizione tra
vuoto e pieno, tra le pressioni esercitate dalla
stessa carta e i vuoti contenuti e delimitati dalle
sue scatole. Il lavoro dell'artista cerca di ridare
dignità e nuova vita a materiali che sono
stati concepiti per avere funzioni secondarie, di
supporto o contenimento. Questi stessi materiali
diventano invece protagonisti nell'opera d'arte
secondo il principio per cui quello che consumiamo
e scartiamo racconta di noi e della nostra vita.
Raffaella
Formenti vive e lavora a Brescia. Per contattarla:
raffo.nita@tin.it.
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Sopra a sinistra:
Double face, termocollage RV, 1997. A
destra: un'istallazione di Formenti organizzata nel
'97. Qui sotto: Bibblioteca infinita,
1998.
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