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Come dare una mano all'intestino con le erbe
In autunno, con i primi freddi, l'alimentazione più pesante e la vita più sedentaria, è importante curare in modo particolare il nostro corpo, per salvaguardarlo e mantenerlo in buona salute. Un occhio di riguardo va riservato all'intestino. E' qui infatti, grazie alla flora batterica, che vengono trasformati, filtrati e assorbiti i principi nutritivi dei cibi che ingeriamo. Meglio quest'organo lavorerà, meno rischieremo di far circolare sostanze tossiche che verrebbero riassorbite dal nostro corpo tramite il circolo sanguigno, preservandoci da infezioni e parassiti. Con la consulenza di due erboristi bresciani, vediamo quindi qualche trucco e rimedio naturale.
1 Controllate il vostro modo di vivere. I cambiamenti di temperatura, l'alimentazione scorretta e la tensione nervosa contribuiscono a incrementare i problemi gastro intestinali. Tra questi vi è la colite spastica, che può provocare dolori, spasmi, stitichezza, diarrea, crampi, dolori e coliche. Ogni persona è diversa e quindi, analizzando il proprio stile di vita, può correggere i comportamenti o l'alimentazione, oppure aiutarsi con erbe idonee.
2 Fate attenzione al fai da te. Ogni erba ha proprietà diverse e può essere utile in determinate situazioni. E' sempre bene chiedere consiglio al medico e all'erborista per valutare la propria situazione personale. In particolare nei problemi gastro intestinali sono varie le cause e molto differenti le soluzioni. Il finocchio, l'anice, l'angelica, la passiflora, il luppolo, la melissa, la valeriana e molte altre erbe possono per esempio rilassare e disinfiammare, ma vanno prese nel modo giusto. "Il luppolo, per esempio, è più proficuo per le donne, ma non bisogna abusarne perché contiene estrogeni. La valeriana invece è molto forte e non è consigliabile ai bambini", avverte Cesare Monteverdi, erborista e iridologo dell'erboristeria "Monteverdi" di Lonato, in via Badia 90.
2 Mangiate fermenti lattici vivi. Lo yogurt a volte è preferibile al latte perché, essendo fermentato, è più digeribile. Regola inoltre la funzionalità intestinale, stimola il sistema immunitario e favorisce l'assorbimento di calcio. In commercio ne esistono molte qualità: la scelta deve ricadere su uno yogurt bianco con fermenti lattici vivi e vitali. Se aggiungerete un pizzico di cumino polverizzato, che riscalda e tonifica stomaco e intestino, rimetterete in movimento i succhi gastrici che tendono a ristagnare.
3 Usate l'aloe vera. L'aloe è una pianta comune, reperibile ovunque in Italia. E' ornamentale, ma è soprattutto ricca di proprietà terapeutiche. In particolare è antidolorifica, antibatterica, antinfiammatoria, energetica, cicatrizzante e rinforza il sistema immunitario. "L'aloe è molto utile nei problemi gastro intestinali perché, oltre a togliere le infiammazioni, espelle le flatulenze, cioè i gas che si formano nell'intestino e nello stomaco", spiega l'erborista Carlo Chittò dell'erboristeria "Primavera", situata in via Faustini 3 a Chiari, che consiglia una tisana da prendere due volte al giorno lontano dai pasti: "Unite l'azione dell'aloe vera con il rosmarino, ricco di sali minerali, e l'elscolsia, erba calmante: fate bollire un cucchiaio di queste erbe per ogni tazza per dieci minuti, filtrate e bevete".
4 Scegliete verdure fermentate. Oltre alle proprietà vitaminiche del cibo, la fermentazione unisce le proprietà nutritive dell'acido lattico. Così per esempio si conservano ancor oggi i crauti : un tempo questo metodo era usato solo per migliorare il sapore dei cibi, ora ha rivelato la sua capacità preventiva e curativa. Infatti l'acido lattico e i fermenti sono efficaci sulla microflora intestinale, ostacolano fenomeni putrefattivi, aumentano il valore nutritivo dei cibi e li rendono più digeribili.
Quando gli occhi dicono tutto
L'iridologia, scienza orientale che studia i problemi dell'organismo tramite l'osservazione dell'iride, a volte può aiutare a fare una prima diagnosi di ciò che non funziona. Ogni zona dell'iride infatti, letta come un orologio nelle mappe iridologiche, corrisponde a un organo: la zona centrale rappresenta l'apparato gastro intestinale e può segnalare disfunzioni con la presenza di macchie o pigmenti non corretti. "Ma attenzione", avverte Cesare Monteverdi, erborista e iridologo, "bisogna diffidare di iridologi troppo sicuri: è sempre bene verificare la diagnosi con analisi mediche più approfondite. Anche se l'iridologia è una scienza che affonda le sue radici nel tempo: pare che già nell'antichità gli ebrei non permettessero l'ingresso nel tempio a persone che avevano particolari macchie nell'iride, per non diffondere malattie".
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