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quiTeatrobrescianoa
cura di Rossella Prestini
I
dialoghi del Teatro dell'Orma
In
apertura, un'immagine di Piero Domenicaccio e
Daniele Squassina in "Verbigrazia". Sotto, a
destra, Domenicaccio, a sinistra, Squassina.
La
compagnia
Nel
panorama del teatro professionale bresciano, ci
sono tante piccole compagnie. In questi gruppi,
però, spesso si ritrovano gli stessi artisti
che, di volta in volta, lavorano con colleghi
diversi creando spettacoli nuovi. Dalla
collaborazione tra Piero Domenicaccio e Daniele
Squassina è nato, nel 1998, il Teatro
dell'Orma. I due artisti hanno al loro attivo molte
esperienze. Domenicaccio
si è formato professionalmente alla Scuola
del Piccolo teatro di Milano dove si è
diplomato nel 1963. Sempre con il Piccolo ha
recitato in "W Bresci" di Tullio Kezich e in "Il
Bagno" di Majakowskij, poi con il Gruppo della
Rocca ha interpretato il ruolo di Hitler in "Svejk
nella Seconda guerra mondiale" di Bertolt Brecht,
mentre con il Teatro Pierlombardo (la Compagnia
Franco Parenti) è stato il dottor Fecis
(Purgon) ne "Il malato immaginario" di
Molière e Bronterre O'Brian Price ne "Il
maggiore Barbara" di Bernard Shaw. Insomma, una
carriera invidiabile che gli ha permesso di
lavorare con alcuni fra i più grandi registi
contemporanei: Giorgio Strehler, Eduardo, Egisto
Marcucci, Dario Fo, Cesare Lievi, Guy
Retoré, Franco Parenti, Giorgio Barberio
Corsetti, per citarne solo alcuni. Diverso il
percorso di Daniele Squassina, che ha iniziato a
fare teatro con La Loggetta (poi Ctb) di Brescia.
Tra gli spettacoli a cui ha partecipato, "Brescia
1920: l'occupazione delle fabbriche" per la regia
di Nuccio Ambrosino e "La terra non gira, o
bestie!" di Renzo Bresciani, diretto da Costanzo
Gatta. Assidua la sua collaborazione con Mario
Gumina, della Cooperativa Teatro Laboratorio, con
cui ha fondato il Duo
in sol Maggiore.
Ma non è solo salendo sul palco che
Squassina fa teatro. Ha infatti scritto numerosi
testi e, ancora oggi, si dedica all'animazione
nelle scuole. Due realtà artistiche diverse,
quindi, quelle di Squassina e Domenicaccio che
però hanno saputo fondersi in un insieme
omogeneo con il Teatro dell'Orma.
Il
lavoro
Due
sono fino a ora gli spettacoli realizzati dal
Teatro dell'Orma. Si tratta per lo più di
dialoghi, pièce giocate sulle
capacità interpretative di Domenicaccio e
Squassina che, spesso, salgono sul palco senza
l'ausilio di scenografie o particolari
ambientazioni. "Verbigrazia", per esempio,
costituito da quattro dialoghi fra due personaggi
sempre diversi, è stato addirittura scritto
per la radio e venne trasmesso, nel 1994, dal Terzo
canale Rai, con il titolo "Dialoghi impropri".
E
anche nella versione scenica del Teatro dell'Orma
tutto è giocato sulla voce, vera
protagonista dell'allestimento. Simile il formato
di "Luci di Servizio", lavoro che comprende due
azioni distinte: "Dove fa il nido la ghiandaia" e
"Il re di Francia", due storie diverse, unite da un
filo conduttore che porta lo spettatore dal dramma
della prima parte allo sberleffo scanzonato della
seconda. Anche qui la scena proposta è
essenziale, quasi nuda, e i protagonisti sono due
personaggi, prima un attore e un regista, poi un
macchinista e un elettricista teatrali. Altro
aspetto fondamentale delle produzioni del Teatro
dell'Orma è l'ironia. Certamente non intesa
come vano riso, bensì come qualcosa che fa
sorridere, ma anche riflettere. Insomma, un teatro
essenziale supportato dalla professionalità
dei due interpreti e fondatori del gruppo.
Domenicaccio e Squassina sono anche disponibili per
qualsiasi tipo di lettura teatrale.
Per contattare la compagnia: Piero Domenicaccio 030
2423817.
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