La
compagnia
Che
cosa può spingere a intraprendere un
progetto impegnativo come quello di far nascere una
compagnia teatrale? Per i membri del gruppo il Nodo
è stata la partecipazione al laboratorio "La
scuola dell'attore" organizzato dal Teatro Sociale
di Montichiari, esperienza che li ha convinti a
realizzare qualcosa con le proprie forze. E' nata
così, nel 1996, la compagnia teatrale il
Nodo che, dal suo debutto sulla scena con lo
spettacolo "Trappola per topi" di Agatha Christie,
si è imposta nel panorama teatrale bresciano
e nazionale. In questi quattro anni, infatti, il
Nodo ha proposto le sue piéce non solo nella
nostra provincia, ma anche in numerose città
del nord Italia (Milano, Vicenza, Varese, per
citarne solo alcune), superando il tetto delle 110
repliche in soli tre anni.
I primi riconoscimenti ufficiali arrivarono nel
1997, anno in cui il Nodo venne accreditato come
associazione culturale alla Biennale di Venezia e
alla mostra del cinema e cominciò a gestire
il laboratorio "La scuola dell'attore". I quattro
registi della compagnia (Giuseppe Masneri,
Raffaello Malesci, Davide Cornacchione e Alberto
Cella), insieme con una ventina di altre persone
fra attori, scenografi e tecnici, non si sono
più fermati e oggi hanno all'attivo
più di 15 spettacoli, una rassegna annuale
al Teatro Telaio, un'altra a villa Mazzucchelli di
Montichiari e collaborazioni con l'Istituto
Austriaco di cultura di Milano e l'ambasciata del
Canada a Roma.
In alto a
destra una scena dello spettacolo "A casa con
Claude". Qui sopra a sinistra: "Donne a
parlamento". A destra: "Sogno di una notte di mezza
estate". Sotto: la locandina dello stesso
spettacolo.
Il
lavoro
L'amore
per il teatro è ovviamente ciò che
unisce i componenti del gruppo che, pur non essendo
professionisti, hanno frequentato corsi e scuole di
specializzazione, dimostrando di non prendere
questa loro passione come un gioco. Del resto, come
potrebbero altrimenti produrre una media di quattro
nuovi spettacoli all'anno, scegliendo testi di non
facile realizzazione? Aristofane, Shakespeare,
Harold Pinter, Arthur Schnitzler, non sono autori
con cui sia facile misurarsi, soprattutto quando,
come in questo caso, si cerca di rimanere fedeli
alla struttura del testo, senza stravolgerlo o
semplificarlo. Alla base di tutte le
rappresentazioni c'é quindi un duro lavoro
di analisi dell'opera; seguito da una media di tre
o quattro prove settimanali per un periodo di
alcuni mesi. Anche la scenografia non è meno
studiata, ma si avvale anzi del lavoro di tre
professionisti: Domenico Franchi e Sara Gicoradi,
diplomati
all'Accademia di Belle Arti di Brera e Laura Cuomo,
architetto. Un teatro d'autore, quindi, mai
improvvisato, realizzato da attori che, con
un'evoluta padronanza vocale, gestuale e dello
spazio scenico, sanno conquistare il pubblico,
coinvolgendolo nella narrazione. La compagnia, che
ai membri piace definire "di giro", si esibisce un
po' dappertutto, nei teatri ma anche in piazze,
castelli e ville, che offrono sicuramente una
maggiore mobilità all'azione e, se il testo
lo permette, entrano a far parte della scenografia.
Un gruppo molto attivo quindi che, per l'anno
prossimo, ha già in cantiere tre nuovi
lavori: il "Macbeth", di William Shakespeare,
l'"Elogio della follia", di Erasmo da Rotterdam e
"La lezione" di Eugene Ionesco.
Per contattarli:
Raffaello Malesci, telefono: 030 9109210
Guarda
alcune immagini tratte dallo spettacolo "Sogno di
una notte di mezza estate" in formato
RealPlayer.
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