La compagnia "Il
Sottoscala" è uno dei gruppi teatrali
storici di Brescia. Fondato nel 1979 da Franco
Pagliani (ritratto nella foto accanto), oggi
scomparso, è infatti sempre stato presente
sulla scena con il suo repertorio di allestimenti
in lingua italiana. Il volto della compagnia
è più volte cambiato con gli anni e,
all'impostazione classica degli inizi, negli ultimi
tempi se ne è sostituita una più
moderna, confermata anche dalla scelta di testi
nuovi, scritti da autori come Luigi Lunari e
Alberto Bassetti. Anima del cambiamento e attuale
regista de "Il Sottoscala" è Roberto
Bellini, insegnante di musica, con alle spalle un
ventennio di esperienza teatrale. Insieme a lui,
una decina di persone (fra cui Giacomo Bonassi,
Alessandro Chiaf, Anna Maria Boccuti, Cristina
Spagnoli e Erica Cigolini) costituiscono il nucleo
più impegnato della compagnia, occupandosi
anche degli allestimenti scenici e della promozione
degli spettacoli. "Il Sottoscala", che è
nato in seno alla parrocchia dei santi Fracesco e
Chiara, a Brescia, è oggi autonomo, anche se
ha a disposizione una sala prove nell'edificio. Con
vent'anni di lavoro all'attivo, ovviamente, il
gruppo si è esibito quasi dovunque nella
nostra provincia, ma i suoi componenti lamentano un
certo disinteresse delle istituzioni nei confronti
del lavoro degli attori non professionisti, che
hanno a disposizione pochi spazi per organizzare
rassegne e allestimenti e, spesso, si devono
scontrare con
l'indifferenza.
Il
lavoro Due
sono stati i registi de "Il Sottoscala" e due sono
le correnti seguite dalla compagnia nel suo
ventennio di vita. Franco Pagliani infatti, il
fondatore del gruppo, per età e formazione
era più incline a rappresentare un teatro
classico, da Pirandello a Cechov, allestito con una
scenografia naturalistica, fedele alla
realtà. A partire dal 1997, anno della
scomparsa di Pagliani, la direzione degli
spettacoli è passata nelle mani di Roberto
Bellini, appartenente alla vecchia guardia della
compagnia, con cui recitava fin dal 1979. Con lui
gli allestimanti hanno subìto un notevole
cambimento. Innnanzitutto si è scostato dal
repertorio tradizionale cercando nuovi autori: nel
1998 è andato in scena con "La tana" di
Alberto Bassetti e nel 1999 con "Tre sull'altalena"
di Luigi Lunari, dove si esibisce anche come
attore. Quest'anno invece ha deciso di cimentarsi
con un testo di Giovanni Testori, "Interrogatorio a
Maria", nel quale viene affrontato il tema del
sacro, in un mix di teatro, musica e proiezioni di
diapositive. Ma non è solo nella
scelta dei testi che si differenzia la regia di
Bellini. Infatti anche gli allestimenti sono molto
cambiati e la scenografia è spesso
essenziale, stilizzata e simbolica. Un elemento
fondamentale per la compagnia "Il Sottoscala",
è inoltre la cura della dizione,
indispensabile per sgrossare il nostro forte
accento bresciano, poco elegante e grezzo nei
lavori teatrali. Oltre a ciò, secondo la
filosofia di Bellini, sulla scena dev'essere il
ritmo a farla da padrone, sostenendo la
rappresentazione che non deve mai annoiare. Il
gruppo poi, sempre disponibile a nuove esperienze e
collaborazioni, ha uno stretto rapporto con altre
compagnie teatrali e trova, nello scambio di
esperienze, una continua fonte di
ispirazione.
"Il
Sottoscala" è uno dei gruppi teatrali
storici di Brescia. Fondato nel 1979 da Franco
Pagliani (ritratto nella foto accanto), oggi
scomparso, è infatti sempre stato presente
sulla scena con il suo repertorio di allestimenti
in lingua italiana. Il volto della compagnia
è più volte cambiato con gli anni e,
all'impostazione classica degli inizi, negli ultimi
tempi se ne è sostituita una più
moderna, confermata anche dalla scelta di testi
nuovi, scritti da autori come Luigi Lunari e
Alberto Bassetti. Anima del cambiamento e attuale
regista de "Il Sottoscala" è Roberto
Bellini, insegnante di musica, con alle spalle un
ventennio di esperienza teatrale. Insieme a lui,
una decina di persone (fra cui Giacomo Bonassi,
Alessandro Chiaf, Anna Maria Boccuti, Cristina
Spagnoli e Erica Cigolini) costituiscono il nucleo
più impegnato della compagnia, occupandosi
anche degli allestimenti scenici e della promozione
degli spettacoli. "Il Sottoscala", che è
nato in seno alla parrocchia dei santi Fracesco e
Chiara, a Brescia, è oggi autonomo, anche se
ha a disposizione una sala prove nell'edificio. Con
vent'anni di lavoro all'attivo, ovviamente, il
gruppo si è esibito quasi dovunque nella
nostra provincia, ma i suoi componenti lamentano un
certo disinteresse delle istituzioni nei confronti
del lavoro degli attori non professionisti, che
hanno a disposizione pochi spazi per organizzare
rassegne e allestimenti e, spesso, si devono
scontrare con
l'indifferenza.
Due
sono stati i registi de "Il Sottoscala" e due sono
le correnti seguite dalla compagnia nel suo
ventennio di vita. Franco Pagliani infatti, il
fondatore del gruppo, per età e formazione
era più incline a rappresentare un teatro
classico, da Pirandello a Cechov, allestito con una
scenografia naturalistica, fedele alla
realtà. A partire dal 1997, anno della
scomparsa di Pagliani, la direzione degli
spettacoli è passata nelle mani di Roberto
Bellini, appartenente alla vecchia guardia della
compagnia, con cui recitava fin dal 1979. Con lui
gli allestimanti hanno subìto un notevole
cambimento. Innnanzitutto si è scostato dal
repertorio tradizionale cercando nuovi autori: nel
1998 è andato in scena con "La tana" di
Alberto Bassetti e nel 1999 con "Tre sull'altalena"
di Luigi Lunari, dove si esibisce anche come
attore. Quest'anno invece ha deciso di cimentarsi
con un testo di Giovanni Testori, "Interrogatorio a
Maria", nel quale viene affrontato il tema del
sacro, in un mix di teatro, musica e proiezioni di
diapositive. Ma non è solo 
nella
scelta dei testi che si differenzia la regia di
Bellini. Infatti anche gli allestimenti sono molto
cambiati e la scenografia è spesso
essenziale, stilizzata e simbolica. Un elemento
fondamentale per la compagnia "Il Sottoscala",
è inoltre la cura della dizione,
indispensabile per sgrossare il nostro forte
accento bresciano, poco elegante e grezzo nei
lavori teatrali. Oltre a ciò, secondo la
filosofia di Bellini, sulla scena dev'essere il
ritmo a farla da padrone, sostenendo la
rappresentazione che non deve mai annoiare. Il
gruppo poi, sempre disponibile a nuove esperienze e
collaborazioni, ha uno stretto rapporto con altre
compagnie teatrali e trova, nello scambio di
esperienze, una continua fonte di
ispirazione.
