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quiBresciaAmbiente
di
Michela Bignami
Sopra
il Garda, dal Prato della Fame a
Campione
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Il
posto
Che
cos'è. "Un sentieruolo che ascende alla
sommità di esso monte molto erto e orribile,
ma agli abitanti di quei luoghi montuosi tanto
facile e piacevole, che in su e in giù vanno
e ben spesso con carichi grandi sopra le spalle e
zoccoli in piedi, che è una
meraviglia
". Così scriveva Silvan
Cattaneo nel 1523 del sentiero che va dal
Prà a Oldesio, una stradina erta che un
tempo serviva da via di comunicazione e di
trasporto per le merci. Oggi, con scarpe comode ai
piedi e senza gerle sulle spalle, l'itinerario,
allungato fino a Campione, seppur impegnativo
è facilmente affrontabile e, con i suoi
stupendi panorami, l'ambiente selvaggio e le
affascinanti tracce storiche, sa far dimenticare le
fatiche della
salita.
Come arrivarci. Giungendo dalla statale
Gardesana, dopo il paese di Gargnano, attraversate
alcune gallerie, si nota sulla sinistra la limonaia
settecentesca del "Prà della Fam". Qui si
può posteggiare.
La
passeggiata
A
chi è adatta. Il percorso presenta
alcuni tratti piuttosto lunghi di salite e discese
mozzafiato, come quello iniziale descritto dal
Cattaneo e quello finale che introduce a Campione.
Per questo motivo lo consigliamo a camminatori non
improvvisati e caparbi. Inoltre, se si chiede a una
guida locale la durata dell'itinerario
probabilmente risponderà tre ore. Noi
però diciamo che, senza fretta e
considerando la sosta per uno spuntino, conviene
mettere in conto di impegnare una mezza
giornata.
Il tragitto. Il sentiero prende avvio da
una gradinata, che si trova sulla sinistra, subito
dopo il volto, a lato del bar-ristorante del
Prà. Dopo un primo tratto molto ripido, si
passa sopra un ruscelletto che emana frescura e,
procedendo tra cipressi e pini marittimi, ci si
trova di fronte a un tubo verde in ferro: qui il
percorso continua a destra. Consigliamo però
una piccola deviazione a sinistra per ammirare una
bella cascata, che sembra cadere dal cielo.
Ripreso
il percorso originario si imbocca la via in salita,
indicata da un filare di cipressi, e si continua a
salire passando accanto alle pareti rocciose, fino
a un vasto ripiano terrazzato e coltivato a ulivi.
In questo punto la vista sul lago, con l'altipiano
di Tignale e il monte Baldo, è incantevole
e, nonostante il fiato corto e le gambe pesanti,
non si potrà non apprezzarla. Questa sosta
permette di riposare e ripartire con nuova lena
lungo la stradina acciotolata, che si snoda tra gli
ulivi e conduce fino alla strada di Oldesio
(frazione di Tignale). Dopo aver attraversato la
via asfaltata, che incrocia il nostro cammino, si
imbocca la stradina, sempre asfaltata, che ci sta
di fronte e, inerpicandosi fra le case di Oldesio
seguite da alcuni prati, si giunge a Gardola, altra
frazione di Tignale. Giunti alla terrazza della
parrocchiale, non ci si può esimere dal fare
una sosta per ammire questo luogo, tra i più
suggestivi della bella frazioncina. Nuovamente in
forze, si procede imboccando viale Europa in
direzione di Prabione, facilmente raggiungibile
camminando per qualche chilometro sulla strada
asfaltata, che lambisce anche il territorio del
santuario di Montecastello. Una
volta a Prabione ci si può concedere
un'ultima pausa, prima di affrontare il tratto
finale del percorso, piuttosto impegnativo.
Seguendo i segnali che indicano l'Azienda regionale
delle Foreste, si imbocca una stradina che va tra
prati e boschi e ci conduce fino alla casa, sede
dell'Azienda. Lasciata la casa sulla destra, si
prosegue tenendo la sinistra e si cammina tra i
campi fino a un cascinale in pietra abbandonato. Da
qui prende il via una discesa ripida e scoscesa che
ci introduce in un paesaggio meraviglioso:
inizialmente il sentiero è immerso nel verde
del bosco, ma pian piano, seguendo la forra del
torrente S.Michele e passando su vari ponticelli in
ferro, si apre un varco tra le imponenti pareti
rocciose che fanno da tetto a Campione. Superata
una galleria scavata nella roccia, si scende ancora
quasi in picchiata fino ad arrivare ai vecchi
capannoni del cotonificio Olcese, un tempo risorsa
economica di Campione e oggi ritrovo di velisti e
surfisti. Proseguendo sulla sinistra si giunge
nella piazzetta del paese, dove si può bere
qualcosa e, se si è troppo stanchi, cercare
un passaggio o prendere il pullman per tornare al
Prà.
Che cosa vedere. La limonaia del Prato della
Fame è una imponente serra dove un tempo si
coltivavano i limoni. Questa del Prà, fra le
meglio conservate, è stata recuperata in
tutte le sue funzioni dalla Comunità
montana, che ne ha mantenuto la struttura
originaria e ne organizza la visita gratuita
durante tutto l'anno.
Il santuario. Meta interessante è il
santuario di Monte Castello, che si raggiunge con
una breve deviazione dalla strada tra Gardola e
Prabione. Di antichissima origine, sorse come
piccolo tempio dedicato alla Vergine e si
ampliò, durante le invasioni degli Ungari,
con la costruzione della rocca: quest'ultima fu
distrutta per ampliare la chiesa e fu ricostruita a
metà del Trecento. Nel Seicento fu aggiunta
la chiesa attuale. Nel presbiterio si conserva un
bell'affresco trecentesco di scuola giottesca.
Qual è il periodo migliore. Essendo
un itinerario piuttosto impegnativo, consigliamo di
praticarlo nei mesi di bella stagione, ma in
giornate non particolarmente calde. I panorami
splendidi e suggestivi ritemprano lo spirito e sono
comunque da vedere in tutte le stagioni.
Dove mangiare. Durante il tragitto si
incontrano alcuni locali dove poter sostare per un
pasto completo o un panino; vi segnaliamo il bar
ristorante del Prà, che darà
certamente ai visitatori una calda e simpatica
accoglienza; l'osteria la Miniera, accanto alla
chiesa di Gardola, col suo bel giardino e i piatti
tipici come i primi con la formaggella di
Tremosine, la pizzeria il Torchio, sempre a
Gardola, con le sue ottime insalatone e i prezzi
contenuti, e l'agriturismo Rugiada delle Alpi,
vecchia villa dal fascino un po' spettrale, che
offre primi fatti in casa e grigliate di carne.
Inoltre nella piazzetta di Campione il bar Loris
propone panini e bevande.
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