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quiBresciaAmbiente di Michela Bignami

Da Soncino ai parchi dell'Oglio e del Tinazzo



Il posto
Che cos'è. Appena oltrepassato il confine meridionale della nostra provincia (costituito dal fiume Oglio), nel verde della campagna cremonese, completamente circondato dalle massicce mura difensive e sovrastato dall'imponente Rocca Sforzesca, sorge l'antico borgo di Soncino, il cui nucleo primitivo fu costruito dai Goti nel IV secolo. All'interno delle mura gli edifici medievali e rinascimentali, con le loro facciate ben tenute ed eleganti, introducono il visitatore in un'atmosfera dal sapore antico e in un tempo lento, a misura d'uomo, di cui stiamo perdendo il ricordo. Fuori dalle mura, la campagna circostante, solcata dal fiume e attraversata da molti canali d'irrigazione, invita a passeggiate distensive, alla scoperta di tracce storiche e bellezze naturali.

Come arrivarci. Da Brescia si imbocca la statale per Orzinuovi e si prosegue sempre dritti, inoltrandosi nella Bassa e attraversando i paesi di Roncadelle, Torbole, Lograto, Maclodio, Pompiano, Orzivecchi. Dopo circa mezz'ora, lasciatosi accanto Orzinuovi, appena superato il fiume Oglio, si giunge a Soncino e si entra nel centro storico. Arrivati in piazza Garibaldi, si svolta a sinistra e si parcheggia in via IV Novembre.


La passeggiata
A chi è adatta. Il percorso presenta tratti di asfalto, ma, per la maggior parte, si articola su comode mulattiere e sentieri a fondo sterrato. Non presenta difficoltà di sorta in quanto, trovandosi nel cuore della pianura, non presenta alcun tipo di dislivello ed è quindi adatto anche a camminatori improvvisati.

Quanto dura. L'itinerario completo, da piazza Garibaldi alla chiesetta della Madonna della Neve (nel parco del Tinazzo) e ritorno dura circa tre ore, escludendo le soste per la visita al centro storico e alla rocca e le eventuali pause di relax.

Il percorso. A Soncino, dopo aver contemplato la bella piazza Garibaldi, con la Torre civica che si eleva dal vecchio Palazzo Pretorio, si percorre via IV Novembre, dove si affacciano gli eleganti palazzi dei ricchi mercanti del Rinascimento, e si arriva di fronte al monumento ai caduti. Qui si svolta a sinistra e si imbocca una via alberata che ci dà la possibilità di costeggiare per un buon tratto l'imponente cerchia muraria e di farci un'idea della dimensione dell'antico borgo. Giunti allo stop si svolta a sinistra e si sbuca sulla statale e, dopo averla attraversata, ci si porta al semaforo e si gira a destra, entrando in Borgo Mattina dove, procedendo sempre dritti, ci si lascia sulla destra la chiesa e si imbocca la seconda stradina sulla destra, via Ponte Nuovo, non asfaltata. Da qui l'itinerario cambia aspetto: ci si lasciano alle spalle le abitazioni e si entra nella natura sonnolenta della Bassa, monotona ma rilassante, che ci conduce fino alle sponde del fiume utilizzate, nei mesi estivi, come una sorta di località balneare. Qui vi è un grande parcheggio ghiaioso dove chi desidera abbreviare la camminata può posteggiare, dopo aver percorso in macchina il tragitto descritto finora. Se si vuole si può bere qualcosa al bar-ristorante La Pedrera (al di là del parcheggio, oltre il boschetto) prima di riprendere a camminare in direzione contraria alla corrente del fiume, per un sentiero in terra battuta che costeggia per un buon tratto il corso d'acqua. Il percorso, ora allietato dal delicato gorgoglio dell'acqua e dalla vista delle belle sponde con gli alberi rigogliosi e i ciottoli levigati, prosegue tra i campi coltivati e, dopo averci fatto passare sotto il grande ponte in ferro di una strada battuta, ci introduce in un bosco con piante secolari e ci porta a uno slargo dove appare una delle numerose risorgive della zona. Arrivati a questo punto, ci si allontana dal fiume prendendo il sentiero più interno e ci si inoltra nel bosco, incontrando sulla via una grossa roccia scura e un ampio terreno con alberi giovani perfettamente allineati; siamo ora vicini alla località Tinazzo. Riavvicinatisi al fiume, lo si costeggia ancora per un tratto finché non si arriva a una casupola, dove si svolta a sinistra e si procede dritti per una strada sterrata che lambisce, dall'altro lato, il terreno coi filari di alberi incontrato in precedenza. Seguendo il percorso che svolta a destra si cammina tra i campi di granoturco e si sbuca sulla strada dove, a pochi metri, appare la chiesina della Madonna della Neve, nel territorio del parco del Tinazzo. Da qui si può ritornare dalla strada asfaltata, molto battuta, che ci riporta a Borgo Mattina, oppure compiere lo stesso tragitto a ritroso arrivando al parcheggio ghiaioso e quindi a Soncino per via Ponte Nuovo.

Che cosa vedere. Da non perdere a Soncino è la visita alla Rocca Sforzesca, il monumento più conosciuto, che appare con tutta la sua imponenza alla fine di via IV Novembre sulla destra. Fu edificata tra il 1473 e il 1475 a scopo militare e difensivo: vi si accede da un ponte levatoio ancora funzionante e si passa in un cortile a pianta quadrata, dominato da quattro possenti torrioni.Una volta all'interno si può camminare sugli ampi spalti merlati, visitare le stanze fuori terra e molti vani sotterranei. Altra costruzione di notevole interesse è la casa degli stampatori, dalla quale uscirono preziosi incunaboli noti in tutto il mondo tra cui la prima bibbia ebraica. Nella sua struttura tardo gotica, oltre alla sede del Centro Studi Stampatori, vi è un piccolo museo in cui i visitatori potranno ammirare le attrezzature di una vecchia stamperia , gli originali e le copie di alcuni libri curati dagli stampatori ebrei e alcune videocassette illustrative. Gli orari di apertura di entrambi gli edifici sono: solamente il mattino nei giorni feriali; il sabato e i festivi anche il pomeriggio; chiuso il lunedì.

La chiesa di S. Maria delle Grazie. Si raggiunge seguendo le indicazioni poste alla fine di via IV Novembre, portandosi a sud del borgo fortificato, in mezzo alla campagna. Costruita intorno al 1500, presenta una struttura molto semplice con facciata a capanna e sporgenze delle cappelle sui fianchi, è a navata unica e ha un abside ottagonale. Al suo interno custodisce numerosi affreschi e originali terrecotte policrome.

Qual è il periodo migliore. Per visitare il centro storico, qualsiasi periodo dell'anno va bene; per la passeggiata, considerando la calura che opprime la Bassa nei mesi estivi, consigliamo di effettuarla in primavera o in autunno o comunque, se la si compie in estate, di scegliere le ore del giorno meno calde.

Dove mangiare. Tra i numerosi luoghi di ristoro segnaliamo l'enoteca I Cinque Frati, nel piccolo chiostro dell'antico borgo, con cucina casalinga ; il ristorante Le Lame, nel verde del parco dell'Oglio, con un ambiente accogliente e tavoli all'aperto e il ristorante Katagheioi, in una signorile villa con parco, con cucina curata e servizio bar.



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