Il posto
Che
cos'è. Appena oltrepassato il confine
meridionale della nostra provincia (costituito dal
fiume Oglio), nel verde della campagna cremonese,
completamente circondato dalle massicce mura
difensive e sovrastato dall'imponente Rocca
Sforzesca, sorge l'antico borgo di Soncino, il cui
nucleo primitivo fu costruito dai Goti nel IV
secolo. All'interno delle mura gli edifici
medievali e rinascimentali, con le loro facciate
ben tenute ed eleganti, introducono il visitatore
in un'atmosfera dal sapore antico e in un tempo
lento, a misura d'uomo, di cui stiamo perdendo il
ricordo. Fuori dalle mura, la campagna circostante,
solcata dal fiume e attraversata da molti canali
d'irrigazione, invita a passeggiate distensive,
alla scoperta di tracce storiche e bellezze
naturali.
Come
arrivarci. Da Brescia si imbocca la statale per
Orzinuovi e si prosegue sempre dritti, inoltrandosi
nella Bassa e attraversando i paesi di Roncadelle,
Torbole, Lograto, Maclodio, Pompiano, Orzivecchi.
Dopo circa mezz'ora, lasciatosi accanto Orzinuovi,
appena superato il fiume Oglio, si giunge a Soncino
e si entra nel centro storico. Arrivati in piazza
Garibaldi, si svolta a sinistra e si parcheggia in
via IV Novembre.
La
passeggiata
A
chi è adatta. Il percorso presenta
tratti di asfalto, ma, per la maggior parte, si
articola su comode mulattiere e sentieri a fondo
sterrato. Non presenta difficoltà di sorta
in quanto, trovandosi nel cuore della pianura, non
presenta alcun tipo di dislivello ed è
quindi adatto anche a camminatori
improvvisati.
Quanto
dura. L'itinerario completo, da piazza
Garibaldi alla chiesetta della Madonna della Neve
(nel parco del Tinazzo) e ritorno dura circa tre
ore, escludendo le soste per la visita al centro
storico e alla rocca e le eventuali pause di
relax.
Il
percorso. A Soncino, dopo aver contemplato la
bella piazza Garibaldi, con la Torre civica che si
eleva dal vecchio Palazzo Pretorio, si percorre via
IV Novembre, dove si affacciano gli eleganti
palazzi dei ricchi mercanti del Rinascimento, e si
arriva di fronte al monumento ai caduti. Qui si
svolta a sinistra e si imbocca una via alberata che
ci dà la possibilità di costeggiare
per un buon tratto l'imponente cerchia muraria e di
farci un'idea della dimensione dell'antico borgo.
Giunti allo stop si svolta a sinistra e si sbuca
sulla statale e, dopo averla attraversata, ci si
porta al semaforo e si gira a destra, entrando in
Borgo Mattina dove, procedendo sempre dritti, ci si
lascia sulla destra la chiesa e si imbocca la
seconda stradina sulla destra, via Ponte Nuovo, non
asfaltata. Da qui l'itinerario cambia aspetto: ci
si lasciano alle spalle le abitazioni e si entra
nella natura sonnolenta della Bassa, monotona ma
rilassante, che ci conduce fino alle sponde del
fiume utilizzate, nei mesi estivi, come una sorta
di località balneare. Qui vi è un
grande parcheggio ghiaioso dove chi desidera
abbreviare la camminata può posteggiare,
dopo aver percorso in macchina il tragitto
descritto finora. Se si vuole si può bere
qualcosa al bar-ristorante La Pedrera (al di
là del parcheggio, oltre il boschetto) prima
di riprendere a camminare in direzione contraria
alla corrente del fiume, per un sentiero in terra
battuta che costeggia per un buon tratto il corso
d'acqua. Il percorso, ora allietato dal delicato
gorgoglio dell'acqua e dalla vista delle belle
sponde con gli alberi rigogliosi e i ciottoli
levigati, prosegue tra i campi coltivati e, dopo
averci fatto passare sotto il grande ponte in ferro
di una strada battuta, ci introduce in un bosco con
piante secolari e ci porta a uno slargo dove appare
una delle numerose risorgive della zona. Arrivati a
questo punto, ci si allontana dal fiume prendendo
il sentiero più interno e ci si inoltra nel
bosco, incontrando sulla via una grossa roccia
scura e un ampio terreno con alberi giovani
perfettamente allineati; siamo ora vicini alla
località Tinazzo. Riavvicinatisi
al fiume, lo si costeggia ancora per un tratto
finché non si arriva a una casupola, dove si
svolta a sinistra e si procede dritti per una
strada sterrata che lambisce, dall'altro lato, il
terreno coi filari di alberi incontrato in
precedenza. Seguendo il percorso che svolta a
destra si cammina tra i campi di granoturco e si
sbuca sulla strada dove, a pochi metri, appare la
chiesina della Madonna della Neve, nel territorio
del parco del Tinazzo. Da qui si può
ritornare dalla strada asfaltata, molto battuta,
che ci riporta a Borgo Mattina, oppure compiere lo
stesso tragitto a ritroso arrivando al parcheggio
ghiaioso e quindi a Soncino per via Ponte Nuovo.
Che
cosa vedere. Da non perdere a Soncino è
la visita alla Rocca Sforzesca, il monumento
più conosciuto, che appare con tutta la sua
imponenza alla fine di via IV Novembre sulla
destra. Fu edificata tra il 1473 e il 1475 a scopo
militare e difensivo: vi si accede da un ponte
levatoio ancora funzionante e si passa in un
cortile a pianta quadrata, dominato da quattro
possenti torrioni.Una volta all'interno si
può camminare sugli ampi spalti merlati,
visitare le stanze fuori terra e molti vani
sotterranei. Altra costruzione di notevole
interesse è la casa degli stampatori, dalla
quale uscirono preziosi incunaboli noti in tutto il
mondo tra cui la prima bibbia ebraica. Nella sua
struttura tardo gotica, oltre alla sede del Centro
Studi Stampatori, vi è un piccolo museo in
cui i visitatori potranno ammirare le attrezzature
di una vecchia stamperia , gli originali e le copie
di alcuni libri curati dagli stampatori ebrei e
alcune videocassette illustrative. Gli orari di
apertura di entrambi gli edifici sono: solamente il
mattino nei giorni feriali; il sabato e i festivi
anche il pomeriggio; chiuso il
lunedì.
La
chiesa di S. Maria delle Grazie.
Si
raggiunge seguendo le indicazioni poste alla fine
di via IV Novembre, portandosi a sud del borgo
fortificato, in mezzo alla campagna. Costruita
intorno al 1500, presenta una struttura molto
semplice con facciata a capanna e sporgenze delle
cappelle sui fianchi, è a navata unica e ha
un abside ottagonale. Al suo interno custodisce
numerosi affreschi e originali terrecotte
policrome.
Qual
è il periodo migliore. Per visitare il
centro storico, qualsiasi periodo dell'anno va
bene; per la passeggiata, considerando la calura
che opprime la Bassa nei mesi estivi, consigliamo
di effettuarla in primavera o in autunno o
comunque, se la si compie in estate, di scegliere
le ore del giorno meno calde.
Dove
mangiare. Tra i numerosi luoghi di ristoro
segnaliamo l'enoteca I Cinque Frati, nel piccolo
chiostro dell'antico borgo, con cucina casalinga ;
il ristorante Le Lame, nel verde del parco
dell'Oglio, con un ambiente accogliente e tavoli
all'aperto e il ristorante Katagheioi, in una
signorile villa con parco, con cucina curata e
servizio bar.
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