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quiBresciaAmbiente di Michela Bignami

Nei boschi stregati di Cima Rest, in Valvestino




Il posto
Che cos'è. Situata nella parte più interna del parco dell'Alto Garda Bresciano, la Valvestino, la grande valle che solca perpendicolarmente la parte occidentale del lago e collega la val Sabbia con le Giudicarie, attraversata da vari corsi d'acqua che danno origine al lago omonimo, presenta un ambiente naturale di rara suggestione. Sono due i comuni che la compongono: Valvestino, con i cinque nuclei abitati tra cui il capoluogo Turano, e Magasa, con la frazione Cadria. Quest'ultimo comprende nel suo territorio la splendida Cima Rest, a 1200 metri di altezza, accanto alla quale, tra le altre imponenti cime, svetta il monte Coplone, con i suoi 1976 metri.
Come arrivarci. Proveniendo dalla Gardesana, giunti a Gargnano, da cui la nostra meta dista 28 chilometri, si seguono le indicazioni per Navazzo e quindi per Magasa e Cima Rest. Il luogo è raggiungibile anche da Idro, proseguendo per Capovalle e ancora per Magasa e Cima Rest.

La passeggiata
A chi è adatta. Il percorso è costituito, nel primo tratto, da una mulattiera percorribile da tutti, che giunge fino all'osservatorio astronomico (circa 20 minuti di cammino). Proseguendo, dopo la faggeta, il sentiero diviene un saliscendi mozzafiato, adatto alle persone più allenate.
Il tragitto. Giunti a Cima Rest e lasciata l'automobile nel parcheggio del bar Tavagnù, si torna indietro per la strada asfaltata fino alla chiesetta degli alpini, dalla quale prende avvio il percorso, indicato dal segnale bianco e rosso Gusaur 63. Subito si è accolti da una grande distesa erbosa nella quale la quiete regna sovrana. Si cammina per un po' nei prati finché non si giunge a una malga accanto al fienile della quale appare un enorme faggio. Il sentiero qui si fa più irto finché non si scorge la cupola metallica dell'osservatorio astronomico, che di giorno
pare un ufo precipitato sul monte.
Procedendo si lascia sulla sinistra un'ampia tettoia in legno, utile per ripararsi in caso di temporali improvvisi, frequenti nella zona e, superati alcuni abeti, ci si inoltra nella faggeta. Ci si trova ora nel tratto più suggestivo della camminata: questi alberi secolari, con i loro tronchi intricati e le loro chiome maestose, emanano un'energia vitale che pare far percepire il respiro della natura e non stupisce come questi luoghi, che paiono incantati, abbiano ispirato miti e leggende di spiriti e streghe. Da questo punto il percorso continua nel bosco , che oltre ai grandi faggi ospita anche faggi più giovani, abeti e aceri montani, e per circa mezz'ora è quasi sempre in salita. Si giunge poi quasi all'improvviso in una valle ampia e profonda, dalla quale, sullo sfondo, dopo alcune catene di monti, si scorge il lago di Garda. Camminando per altri dieci minuti sul crinale dell'altura, si giunge a un punto panoramico posto su un cucuzzolo erboso, da cui si ammirano zone boschive e prati punteggiati di fienili e case rurali. Il percorso fin qui è durato circa un'ora; il ritorno è più agevole perché, per la maggior parte, in discesa.
Che cosa vedere. Prima di salire a Cima Rest, consigliamo di fare una tappa nel bel paesino di Magasa, con le sue case in pietra e le viuzze ripide e strette. Da non sottovalutare è inoltre l'opportunità offerta dall'osservatorio astronomico: ammirare gli infiniti spazi di un cielo stellato non ancora contaminato dall'invadenza delle luci artificiali ( per informazioni chiamare il comune di Magasa 0365 74049).
La pieve. San Giovanni Battista a Turano (comune di Valvestino), di cui le prime notizie risalgono al 928 e della quale si è concluso da alcuni anni il restauro, è una piccola perla di queste montagne. All'interno conserva l'altare maggiore e tre tele di notevole pregio, due delle quali del pittore Andrea Bertanza.
Qual è il periodo migliore. Data l'asperità delle vie di comunicazione, soprattutto nei mesi invernali, si consiglia di visitare questi luoghi dalla primavera all'autunno.
Dove mangiare. Il bar Tavagnù a Cima Rest offre la possibilità di consumare panini, bruschette e piatti freddi. Dall'altra parte della strada una trattoria-agriturismo, ricavata da un antico fienile con tetto di paglia (come il Tavagnù), soddisfa gli appetiti più generosi con il tipico formaggio Tombea, prodotto proprio a Cima Rest nel periodo di alpeggio, e con gustose grigliate di carne.



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