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quiLirica&dintorni a cura di Raffaello Malesci

Un tetto di fiori per la Bohème
Regia innovativa al Grande per l'opera di Puccini che ha inaugurato la stagione lirica

La stagione lirica 2000 del teatro Grande di Brescia si è inaugurata con un'interessante messa in scena de La Bohème a cura dell'Aslico (Associazione lirica e concertistica italiana).

La scena si svolgeva letteralmente sui tetti di Parigi, infatti la soffitta di Rodolfo altro non era che un piccolo soppalco di legno - che poteva essere raggiunto dai protagonisti tramite una botola - posto su un grande tetto inclinato. L'idea scenografica di Antonio Mastromattei si è adattata perfettamente allo svolgimento del primo atto e ha permesso al regista Francesco Micheli di concentrare l'azione in questa piccola superficie senza dispersioni. I protagonisti maschili erano vestiti con colori sgargianti e a tratti ricordavano dei moderni buffoni o artisti circensi in disarmo. La regia è stata impostata su un andamento brillante che cercava di esaltare la giovane età dei protagonisti, anche se il ritmo dell'azione era inficiato dai tempi forse troppo lenti staccati dal direttore Giampaolo Bisanti, che non permettevano alle scene d'insieme di decollare realmente.
Impianto scenico immutato per il secondo atto, che è stato risolto trasformando l'azione in una sfilata di artisti circensi che sembravano intenti a pubblicizzare l'arrivo dei loro carrozzoni in città. Interessante l'idea, anche se con qualche caduta di gusto come quella di vestire Alcinodoro, l'accompagnatore di Musetta, da mago con tanto di cappellone rosso e Musetta da soubrette degli anni Venti.
Più ispirati gli ultimi due atti, con una scena completamente bianca per il terzo, che poi letteralmente si è aperta, trasform
ando il tetto in un grande letto di fiori proprio in coincidenza del duetto "Ci rivedrem alla stagion dei fiori". Questo letto di boccioli colorati è stato mantenuto anche per l'ultimo atto a simboleggiare le speranze infrante dei due giovani amanti. Decisamente in crescendo il finale in cui la regia, di nuovo naturalista ed efficace nel piccolo spazio del soppalco, ha trovato i cantanti via via più ispirati e realmente coinvolti nel tragico epilogo.

Dal punto di vista musicale l'esito complessivo è stato soddisfacente, da segnalare la bella prova del baritono Davide Damiani, Marcello, intenso e omogeneo in ogni registro, attore coinvolto e presente. Buona anche l'esibizione della protagonista Loredana Arcuri, soprattutto nel finale in cui ha dimostrato di essere non solo un'ottima cantante ma anche un'attrice di rara intensità, cosa non indifferente in un'opera come La Bohème. Sottotono il Rodolfo di Saverio Fiore che, dopo una discreta partenza, ha risentito di un progressivo affaticamento con suoni sbiancati soprattutto nel registro acuto e una sempre maggiore difficoltà a un corretto passaggio in maschera. Poco incisiva, anche se corretta, ci è parsa la Musetta di Patrizia Zanardi. Buono lo Schounard di Enrico Marabelli e il Colline di Lorenzo Muzzi, che si è fatto apprezzare soprattutto nella "Vecchia Zimarra", cantata con accenti riflessivi e dolenti. Il maestro Gianpaolo Bisanti, a parte i tempi eccessivamente lenti a cui abbiamo già accennato, ha accompagnato i cantanti in modo corretto e professionale. Discreto il coro dell'Aslico, diretto da Alfonso Caiani. Pubblico mondano e distratto, ma successo caloroso per tutti i protagonisti.
Bohème viene replicata sabato 14 alle 20,30 e domenica 15 alle ore 15.

La trama della Bohème.
Quadro primo.
Rodolfo (tenore), giovane poeta, e Marcello (baritono), che è suo amico, vivono in una gelida soffitta. Per riscaldarsi, gettano nella stufa un manoscritto di Rodolfo. Sopraggiunge il musicista Schaunard (baritono) insieme con il filosofo Colline (basso), che provvidenzialmente porta del cibo e del vino. I quattro sono in festa, ma vengono interrotti dal padrone di casa, che chiede la pigione. Con un pretesto, trovano il modo di cacciarlo dalla stanza. Poi si recano al Caffè Momus. Rodolfo si sofferma per finire uno scritto. Mimì (soprano), la sua vicina, bussa alla sua porta per chiedere un fiammifero. Rodolfo le offre del vino, ma il lume si spegne e a Mimì cade la chiave di casa. La cercano a tentoni e le loro mani s'incontrano al buio. S'innamorano d'improvviso, ognumo raccontando la sua storia, poi scendono a raggiungere gli amici.
Quadro secondo. La vezzosa Musetta (soprano), è accompagnata dall'anziano Alcindoro (buffo) e s'unisce al gruppo: con una scusa si butta tra le braccia di Marcello, un tempo suo amante. Tutti infine si eclissano, lasciando il conto da pagare al vecchio babbeo.
Quadro terzo. Mimì parla con Marcello, che sta dipingendo un'insegna di negozio. Scossa dai colpi di tosse, si lamenta della ingiustificata gelosia di Rodolfo. Poi si nasconde, mentre l'amico raggiunge Rodolfo nella trattoria. Il poeta vorrebbe troncare la relazione, ma è intenerito e confida che Mimì è malata di tisi. Mimì all'improvviso gli appare e i due si abbracciano. Rodolfo, privo di mezzi economici, dovrà comunque lasciarla. Anche Musetta e Marcello finiscono con il litigare.
Quadro quarto. Rodolfo è insieme con Marcello e pensa alla sua amata. Con l'amico filosofo e il musicista organizzano un banchetto, interrotto all'improvviso da Musetta, agitatissima, Mimì è fuori, svenuta. Rodolfo la abbraccia e la fa coricare, mentre gli altri escono a impegnare i propri averi e chiamare il medico. Mimì e Rodolfo, rimasti soli, ricordano il primo incontro. Il medico è annunciato, ma per Mimì non c'è nulla da fare. Muore tra le braccia del suo Rodolfo.

Bohème: giovedì 12 e sabato 14 ottobre alle ore 20,30; domenica 15 ottobre alle ore 15. Direttore Giampaolo Bisanti; regista Francesco Micheli

Ecco il calendario completo della stagione lirica del Teatro Grande

Martedì 14 e mercoledì 15 novembre ore 20.30
Le Comte Ory di Gioachino Rossini
Direttore Enrique Mazzola
Regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi

Martedì 28 e mercoledì 29 novembre ore 20:30
Barrabas di Camillo Togni
Il mito di Caino di Franco Margola
Direttore Vittorio Parisi

Domenica 3 dicembre ore 15.30,
mercoledì 6 dicembre
ore 20.30
Norma di Vincenzo Bellini
Direttore Angelo Campori
Interpreti : Tiaziana Fabbricini, Ignacio Encinas,
Riccardo Ferrari, Cristina Sogmaister

Venerdì 8 e martedì 12 dicembre ore 20.30,
domenica 10 dicembre
ore 15.30
Sogno di una notte di mezza estate, Balletto
Musiche di Elvis Costello
Coreografia di Mauro Bigonzetti
Direttore Carlo Tenan


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