Un tetto di
fiori per la Bohème
Regia
innovativa al Grande per l'opera di Puccini che ha
inaugurato la stagione lirica
La stagione lirica
2000 del teatro Grande di Brescia si è
inaugurata con un'interessante messa in scena de La
Bohème a cura dell'Aslico (Associazione
lirica e concertistica italiana).
La scena si svolgeva letteralmente sui tetti
di Parigi, infatti la soffitta di Rodolfo altro non
era che un piccolo soppalco di legno - che poteva
essere raggiunto dai protagonisti tramite una
botola - posto su un grande tetto inclinato. L'idea
scenografica
di Antonio Mastromattei si è adattata
perfettamente allo svolgimento del primo atto e ha
permesso al regista Francesco Micheli di
concentrare l'azione in questa piccola superficie
senza dispersioni. I protagonisti maschili erano
vestiti con colori sgargianti e a tratti
ricordavano dei moderni buffoni o artisti circensi
in disarmo. La regia è stata impostata su un
andamento brillante che cercava di esaltare la
giovane età dei protagonisti, anche se il
ritmo dell'azione era inficiato dai tempi forse
troppo lenti staccati dal direttore Giampaolo
Bisanti, che non permettevano alle scene d'insieme
di decollare realmente.
Impianto scenico immutato per il secondo atto, che
è stato risolto trasformando l'azione in una
sfilata di artisti circensi che sembravano intenti
a pubblicizzare l'arrivo dei loro carrozzoni in
città. Interessante l'idea, anche se con
qualche caduta di gusto come quella di vestire
Alcinodoro, l'accompagnatore di Musetta, da mago
con tanto di cappellone rosso e Musetta da
soubrette degli anni Venti.
Più ispirati gli ultimi due atti, con una
scena completamente bianca per il terzo, che poi
letteralmente si è aperta,
trasformando
il tetto in un grande letto di fiori proprio in
coincidenza del duetto "Ci rivedrem alla stagion
dei fiori". Questo letto di boccioli colorati
è stato mantenuto anche per l'ultimo atto a
simboleggiare le speranze infrante dei due giovani
amanti. Decisamente in crescendo il finale in cui
la regia, di nuovo naturalista ed efficace nel
piccolo spazio del soppalco, ha trovato i cantanti
via via più ispirati e realmente coinvolti
nel tragico epilogo.
Dal punto di vista musicale l'esito
complessivo è stato soddisfacente, da
segnalare la bella prova del baritono Davide
Damiani, Marcello, intenso e omogeneo in ogni
registro, attore coinvolto e presente. Buona anche
l'esibizione della protagonista Loredana Arcuri,
soprattutto nel finale in cui ha dimostrato di
essere non solo un'ottima cantante ma anche
un'attrice di rara intensità, cosa non
indifferente in un'opera come La Bohème.
Sottotono il Rodolfo di Saverio Fiore che, dopo una
discreta partenza, ha risentito di un progressivo
affaticamento con suoni sbiancati soprattutto
nel registro acuto e una sempre maggiore
difficoltà a un corretto passaggio in
maschera. Poco incisiva, anche se corretta, ci
è parsa la Musetta di Patrizia Zanardi.
Buono lo Schounard di Enrico Marabelli e il Colline
di Lorenzo Muzzi, che si è fatto apprezzare
soprattutto nella "Vecchia Zimarra", cantata con
accenti riflessivi e dolenti. Il maestro Gianpaolo
Bisanti, a parte i tempi eccessivamente lenti a cui
abbiamo già accennato, ha accompagnato i
cantanti in modo corretto e professionale. Discreto
il coro dell'Aslico, diretto da Alfonso Caiani.
Pubblico mondano e distratto, ma successo caloroso
per tutti i protagonisti.
Bohème viene replicata sabato 14 alle 20,30
e domenica 15 alle ore 15.
La trama
della Bohème.
Quadro primo. Rodolfo (tenore), giovane poeta,
e Marcello (baritono), che è suo amico,
vivono in una gelida soffitta. Per riscaldarsi,
gettano nella stufa un manoscritto di Rodolfo.
Sopraggiunge il musicista Schaunard (baritono)
insieme con il filosofo Colline (basso), che
provvidenzialmente porta del cibo e del vino. I
quattro sono in festa, ma vengono interrotti dal
padrone di casa, che chiede la pigione. Con un
pretesto, trovano il modo di cacciarlo dalla
stanza. Poi si recano al Caffè Momus.
Rodolfo si sofferma per finire uno scritto.
Mimì (soprano), la sua vicina, bussa alla
sua porta per chiedere un fiammifero. Rodolfo le
offre del vino, ma il lume si spegne e a
Mimì cade la chiave di casa. La cercano a
tentoni e le loro mani s'incontrano al buio.
S'innamorano d'improvviso, ognumo raccontando la
sua storia, poi scendono a raggiungere gli
amici.
Quadro secondo. La vezzosa Musetta
(soprano), è accompagnata dall'anziano
Alcindoro (buffo) e s'unisce al gruppo: con una
scusa si butta tra le braccia di Marcello, un tempo
suo amante. Tutti infine si eclissano, lasciando il
conto da pagare al vecchio babbeo.
Quadro terzo. Mimì parla con
Marcello, che sta dipingendo un'insegna di negozio.
Scossa dai colpi di tosse, si lamenta della
ingiustificata gelosia di Rodolfo. Poi si nasconde,
mentre l'amico raggiunge Rodolfo nella trattoria.
Il poeta vorrebbe troncare la relazione, ma
è intenerito e confida che Mimì
è malata di tisi. Mimì all'improvviso
gli appare e i due si abbracciano. Rodolfo, privo
di mezzi economici, dovrà comunque
lasciarla. Anche Musetta e Marcello finiscono con
il litigare.
Quadro quarto. Rodolfo è insieme con
Marcello e pensa alla sua amata. Con l'amico
filosofo e il musicista organizzano un banchetto,
interrotto all'improvviso da Musetta, agitatissima,
Mimì è fuori, svenuta. Rodolfo la
abbraccia e la fa coricare, mentre gli altri escono
a impegnare i propri averi e chiamare il medico.
Mimì e Rodolfo, rimasti soli, ricordano il
primo incontro. Il medico è annunciato, ma
per Mimì non c'è nulla da fare. Muore
tra le braccia del suo Rodolfo.
Bohème:
giovedì 12 e sabato 14 ottobre alle ore
20,30; domenica 15 ottobre alle ore 15. Direttore
Giampaolo Bisanti; regista Francesco Micheli
Ecco il
calendario completo della stagione lirica del
Teatro Grande
Martedì 14 e
mercoledì 15
novembre
ore
20.30
Le Comte Ory di Gioachino Rossini
Direttore Enrique Mazzola
Regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi
Martedì 28 e
mercoledì 29 novembre
ore
20:30
Barrabas di Camillo Togni
Il mito di Caino di Franco Margola
Direttore Vittorio Parisi
Domenica 3 dicembre
ore
15.30,
mercoledì 6 dicembre
ore
20.30
Norma di Vincenzo Bellini
Direttore Angelo Campori
Interpreti : Tiaziana Fabbricini, Ignacio
Encinas,
Riccardo Ferrari, Cristina Sogmaister
Venerdì 8 e
martedì 12 dicembre
ore
20.30,
domenica 10 dicembre
ore
15.30
Sogno di una notte di mezza
estate, Balletto
Musiche di Elvis Costello
Coreografia di Mauro Bigonzetti
Direttore Carlo Tenan
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